E’ l’immunoterapia cioè la somministrazione di dosi crescenti dell’allergene. Questa terapia garantisce ai pazienti un buono stato di salute a lungo termine. In Europa sono 113 milioni le persone che lottano contro la rinite allergica
Secondo gli esperti, al momento non esiste rimedio più efficace. L’immunoterapia, oltre ad aver in parte rivoluzionato l’approccio ai tumori, da qualche anno è indicata anche per la cura di asma e riniti allergiche, abbondantemente diffuse soprattutto in primavera, con la stagione di fioritura delle piante (cipressi, mimose, parietarie, ulivi e graminacee) e la massima concentrazione di pollini nell’aria.
Disturbi secondo molti banali, ma che sembrano sottostimati: sia nei numeri che nelle implicazioni. «Si tratta delle malattie croniche più diffuse tra i giovani adulti dopo l’ipertensione, asserisce Cristoforo Incorvaia, allergologo degli Istituti Clinici di Perfezionamento di Milano. Asma e rinite allergica sono più frequenti dell’ipercolesterolemia e il diabete».
BOOM DI CASI
Le allergie respiratorie sono in aumento: negli Stati Uniti la rinite allergica interessa 36 milioni di persone, in Italia poco meno della metà. Più bassi i tassi dell’asma, come testimoniano i dati raccolti in Europa nel 2007 da Walter Canonica, direttore della clinica di allergologia e malattie respiratorie all’università di Genova, e confermati poche settimane addietro dalla World Allergy Organization, secondo cui «il trend in crescita è legato alle variazioni climatiche: se per l’uomo è impercettibile, l’aumento di circa mezzo grado centigrado della temperatura è invece molto significativo per le piante che tendono a prolungare il loro periodo di pollinazione».
In Europa si stimano 113 milioni di pazienti che lottano contro la rinite allergica e 68 milioni la cui esistenza è compromessa dall’asma. In Italia i due gruppi sarebbero costituiti almeno da 18 milioni di persone che accusano ostruzione nasale, difficoltà a guardare la luce a causa dell’infiammazione delle congiuntive, prurito agli occhi, respiro faticoso, tosse.
QUALI TERAPIE?
Allontanarsi dall’allergene è il primo passo che gli specialisti consigliano di compiere, ma non sempre è sufficiente. Quanto ai farmaci consigliati, la maggior parte di essi punta a ridurre i sintomi. Per andare più a fondo, invece, gli specialisti mostrano un consenso pressoché unanime nei confronti dell’immunoterapia, consistente nella somministrazione graduale di dosi crescenti dell’allergene allo scopo di ridurre la reattività clinica del soggetto durante l’esposizione naturale a quell’allergene.
Spiega Alessandro Fiocchi, responsabile dell’ambulatorio allergologia pediatrico all’ospedale Bambin Gesù di Roma. «Per evitare il riaffacciarsi dei sintomi è necessario agire in maniera preventiva con dei farmaci che impediscano al polline respirato di infiammare le mucose. Sapendo a cosa si è allergici è inoltre possibile pianificare i tempi della terapia e programmare i propri spostamenti evitando il contatto con gli allergeni presenti nelle città o nelle campagne».
Agendo direttamente alla base della patologia, ripristinando nel paziente la tolleranza nei confronti dell’allergene, garantisce un buono stato di salute anche dopo la sua sospensione. Oggi l’Organizzazione Mondiale della Sanità considera l’immunoterapia un trattamento efficace e sicuro per il trattamento delle allergie respiratorie (rinite e asma) da allergeni inalanti (pollini, acari della polvere, epiteli animali e muffe) e allergia al veleno di insetti.
VANTAGGI ANCHE ECONOMICI
Per quanto a molti ancora poco nota, l’immunoterapia rappresenta dunque una soluzione pressoché definitiva al problema delle allergie. Vantaggi sono emersi anche dal punto di vista economico. Uno studio pubblicato l’anno scorso sul Journal of Allergy Clinical Immunology ha dimostrato che l’immunoterapia permette il più elevato risparmio dei costi di bambini e adulti con rinite allergica. Valutati per un periodo di 18 mesi, i pazienti che avevano ricevuto l’immunizzazione preventiva hanno generato un risparmio di quattromila dollari rispetto ai soggetti inseriti nel gruppo di controllo.
Fabio Di Todaro
Giornalista professionista, lavora come redattore per la Fondazione Umberto Veronesi dal 2013. Laureato all’Università Statale di Milano in scienze biologiche, con indirizzo biologia della nutrizione, è in possesso di un master in giornalismo a stampa, radiotelevisivo e multimediale (Università Cattolica). Messe alle spalle alcune esperienze radiotelevisive, attualmente collabora anche con diverse testate nazionali ed è membro dell'Unione Giornalisti Italiani Scientifici (Ugis).