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Alimentazione
Caterina Fazion
pubblicato il 16-01-2025

Le bevande zuccherate minacciano la salute globale



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Il consumo di queste bibite impatta significativamente sui nuovi casi di diabete e malattie cardiache ogni anno in tutto il mondo. Servono interventi urgenti

Le bevande zuccherate minacciano la salute globale

Il consumo di bevande zuccherate, secondo un recente studio pubblicato su Nature Medicine, è responsabile di milioni di nuovi casi di diabete di tipo 2 e malattie cardiovascolari in tutto il mondo. La ricerca, condotta dalla Friedman School of Nutrition Science and Policy, in Massachusetts, evidenzia come queste abitudini alimentari abbiano un impatto particolarmente importante nei paesi in via di sviluppo. Gli autori richiedono interventi urgenti per affrontare una crisi sanitaria in continua espansione.

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LO STUDIO

Per valutare l’impatto delle bevande zuccherate su diabete e malattie cardiovascolari, la ricerca ha utilizzato i dati del Global Dietary Database. Si tratta di una piattaforma globale che ha permesso di valutare i consumi di bevande zuccherate, misurati in grammi al giorno per persona, grazie all'analisi di 450 indagini su 2,9 milioni di persone provenienti da 118 Paesi. Per i paesi o le regioni senza dati diretti sul consumo è stato applicato un modello che permette di stimare il consumo sulla base di dati comparabili di paesi simili. Si è così arrivati ad avere una stima del consumo di bevande zuccherate per 184 paesi. Per capire meglio le differenze tra i vari gruppi, i dati sono stati suddivisi e analizzati separatamente considerando età, sesso, livello di istruzione e il luogo in cui vivono, città o campagna.

Le bevande considerate nello studio includono tutte quelle contenenti zuccheri aggiunti e più di 50 kcal per porzione (circa 240 ml), includendo bevande gassate zuccherate, succhi di frutta con zuccheri aggiunti, bevande energetiche e sportive zuccherate, tè e caffè zuccherati confezionati.

 

COSA È EMERSO

A partire da studi precedenti che hanno quantificato l'aumento del rischio di diabete e malattie cardiovascolari per ogni porzione di bevanda zuccherata consumata, i ricercatori hanno utilizzato i dati del Global Dietary Database per stimare il numero di nuovi casi globali di malattie attribuibili al consumo di queste bevande. I risultati stimano che, ogni anno, 2,2 milioni di nuovi casi di diabete di tipo 2 e 1,2 milioni di nuovi casi di malattie cardiovascolari siano causati proprio dal consumo di bevande zuccherate, rappresentando rispettivamente il 9,8% e il 3,1% di tutti i casi. A livello mondiale, l'impatto di queste bevande è maggiore tra gli uomini, i giovani, le persone con un livello di istruzione più alto e tra chi vive in città.

I ricercatori sottolineano che le bevande zuccherate, ricche di zuccheri aggiunti e povere di nutrienti, rappresentano un grave rischio per la salute. Come ricordato in un articolo recentemente pubblicato sul nostro magazine riguardante le bevande zuccherate che mettono a rischio il cuore, il glucosio disciolto in queste bevande viene assorbito rapidamente, provocando picchi glicemici e un eccessivo rilascio di insulina. Nel tempo, questo può portare ad aumento di peso, resistenza all'insulina e allo sviluppo di malattie croniche come diabete e cardiopatie.

 

PIÚ A RISCHIO SE IN VIA DI SVILUPPO

Lo studio ha rivelato che l'impatto delle bevande zuccherate è particolarmente pronunciato in paesi a basso e medio reddito. Ad esempio, in Africa subsahariana, oltre il 21% dei nuovi casi di diabete e oltre il 10% delle nuove malattie cardiovascolari, sono attribuibili al loro consumo. In America Latina e nei Caraibi, il fenomeno è ancora più allarmante: quasi il 24% dei nuovi casi di diabete e più dell’11% delle nuove malattie cardiovascolari sono legati a questa abitudine.

Alcuni paesi, come Colombia, Messico e Sudafrica, sono colpiti in modo particolarmente duro. In Colombia, il 48% dei nuovi casi di diabete è collegato al consumo di bevande zuccherate, mentre in Messico quasi un terzo dei nuovi casi di diabete può essere ricondotto alla stessa causa. In Sudafrica, si stima che il 27,6% dei nuovi casi di diabete e il 14,6% delle malattie cardiovascolari siano dovuti al consumo di queste bevande.

Dal 1990 al 2020, l'Africa subsahariana ha visto i maggiori aumenti nei casi di diabete di tipo 2 e malattie cardiovascolari causati dalle bevande zuccherate, con un incremento, rispettivamente, dell'8,8% e del 4,4%.

 

UNA CHIAMATA ALL’AZIONE

Dato che il consumo di bevande zuccherate rappresenta una crescente minaccia per la salute, con un impatto sproporzionato sulle comunità meno abbienti, gli autori dello studio sottolineano la necessità di interventi globali per salvare milioni di vite e ridurre il peso delle malattie croniche. «Le bevande zuccherate sono fortemente commercializzate nei paesi a basso reddito, dove le risorse per affrontare le conseguenze a lungo termine sono spesso insufficienti», spiega Dariush Mozaffarian, direttore del Food is Medicine Institute alla Friedman School.

Laura Lara-Castor, prima autrice dello studio, afferma che «serve con urgenza un approccio basato su prove per ridurre il consumo globale di bevande zuccherate, prima che gli effetti su diabete e malattie cardiache diventino ancora più devastanti».

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PREVENZIONE E REGOLAMENTAZIONE

Le misure suggerite dagli esperti includono campagne di sensibilizzazione pubblica, regolamentazioni sulla pubblicità di bevande zuccherate e l’introduzione di tasse specifiche. Paesi come il Messico hanno già introdotto una tassa nel 2014, che ha dimostrato di essere efficace nel ridurre il consumo, soprattutto tra le fasce di popolazione a basso reddito.

«C’è ancora molto da fare – conclude Mozaffarian – soprattutto in regioni come l’America Latina e l’Africa, dove il consumo è elevato e le conseguenze sulla salute sono gravi. Come umanità, dobbiamo affrontare urgentemente il problema delle bevande zuccherate».

Caterina Fazion
Caterina Fazion

Giornalista pubblicista, laureata in Biologia con specializzazione in Nutrizione Umana. Ha frequentato il Master in Comunicazione della Scienza alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste e il Master in Giornalismo al Corriere della Sera. Scrive di medicina e salute, specialmente in ambito materno-infantile


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