L’anziano deve bere la stessa quantità di acqua del giovane, ma il rischio di disidratazione è molto alto. Ecco alcuni consigli per una corretta idratazione

L’anziano deve bere la stessa quantità di acqua del giovane, ma il rischio di disidratazione è molto alto perché si riduce il senso di sete. La disidratazione è inoltre legata a una minore efficienza dei reni nel concentrare le urine, il che porta a eliminare più acqua.
Anche se non si avverte più lo stimolo della sete, dunque, il consiglio più importante è quello di mantenere un corretto apporto di liquidi, bevendo in particolare acqua calcica e solfato magnesica. Se non si ha piacere nel bere “solo” acqua, è possibile consumare tisane, the, estratti e spremute nella quantità indicata, oltre a consumare frutta e verdura.
Per gli anziani, che possono essere più a rischio di carenza di calcio, così come bambini, donne in menopausa o in allattamento, l’ideale è assumere un’acqua con contenuto di calcio superiore ai 200 mg/L. Il calcio presente in queste acque è biodisponibile, ovvero assorbibile dall'organismo senza essere eliminato: può quindi integrare quello assunto con un'alimentazione completa ed equilibrata.