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Alimentazione
Caterina Fazion
pubblicato il 25-06-2024

Quanti falsi miti sulla frutta conosci?



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L’ananas brucia i grassi? Le arance prevengono il raffreddore? Il limone detossifica l’organismo? Ecco le false credenze più diffuse sulla frutta

Quanti falsi miti sulla frutta conosci?

I falsi miti sull'alimentazione, specialmente sulla frutta, sono diffusissimi, tramandati di generazione in generazione, complici la disinformazione e l'influenza dei media. Ecco alcuni esempi delle credenze più comuni sul consumo della frutta, commentati uno ad uno da Chiara Matilde Ferrari, biologa nutrizionista e membro della Supervisione scientifica di Fondazione Umberto Veronesi.

LA FRUTTA DOPO I PASTI VA EVITATA?

Il motivo più diffuso secondo cui sarebbe meglio non mangiare frutta dopo i pasti è che, durante la digestione, gli zuccheri presenti al suo interno fermenterebbero, causando gonfiore addominale. In realtà, mangiare la frutta dopo i pasti sarebbe il momento ideale perché aiuta a ripulire le mucose coinvolte nel pasto e ad assimilare meglio alcuni micronutrienti, come ad esempio il ferro.

Ci sono alcune condizioni specifiche, come nel caso di problematiche intestinali o difficoltà digestive, in cui potrebbe avere senso mangiare frutta lontano dai pasti per non affaticare troppo la digestione. Anche in questi casi, però, è importante fare una valutazione più ampia con uno specialista per non rischiare di inserire soluzioni fai da te senza approfondire il problema.

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LA FRUTTA PUÒ SOSTITUIRE UN PASTO?

Utilizzare la frutta come sostituto di un pasto non è una buona idea perché si rischia di assumerne quantità troppo abbondanti rispetto alle dosi giornaliere consigliate (2 o 3 porzioni giornaliere da circa 150 grammi l'una). Inoltre, rischia di essere un pasto sbilanciato perché carente di tutti gli alimenti che sono fonte di carboidrati, grassi e proteine e, nel giro di poco tempo, potremmo ritrovarci ad avere fame.

LA FRUTTA CAUSA PICCHI GLICEMICI?

Mangiare la frutta, di per sé, non è un problema per quanto riguarda i picchi glicemici perché la fibra in essa contenuta modula l'assorbimento di zuccheri (e grassi). In generale, per le persone che non hanno diabete, la frutta può essere mangiata senza pensare all’indice glicemico. Nel caso di diabete, invece, può essere importante prestare attenzione a quando mangiarla, cercando di inserirla preferibilmente al termine del pasto limitando le volte in cui la si consuma come merenda senza essere accompagnata da altri cibi.

L’ANGURIA È TUTTA ACQUA?

Molti credono che, essendo ricchissima di acqua, l'anguria possa essere consumata senza limiti. Ma è davvero così? L'anguria ha sicuramente un altissimo contenuto di acqua, ma non solo: contiene anche zuccheri, come tutta la frutta, per cui va assunta nelle porzioni consigliate. Lo stesso vale per il melone: quando in estate lo si mangia in abbinamento al prosciutto crudo, è importante considerare che quella rappresenta già la quota di frutta destinata al pasto, per cui nel resto della giornata dovremmo tenerne conto e regolarci di conseguenza per non eccedere le quantità consigliate.

LE BANANE FANNO INGRASSARE?

La banana è spesso temuta, specialmente all’interno di diete ipocaloriche. Tuttavia, se viene rispettata la quantità di frutta giornaliera consigliata, anche la banana può trovare il suo spazio, senza il timore dell'eccesso calorico.

L’ANANAS BRUCIA I GRASSI?

È opinione diffusa che l’ananas abbia proprietà dimagranti, grazie alla sua capacità di bruciare i grassi. Questo falso mito deriva dal fatto che l’ananas contiene una sostanza, chiamata bromelina, in grado di rompere le molecole proteiche degli alimenti, rendendole più digeribili, ma che, in realtà, non ha alcuna attività sui grassi. Diversi studi clinici hanno mostrato l’effetto antiedematoso (riduzione della ritenzione di liquidi), anti-infiammatorio e anti-trombotico della bromelina, tuttavia il contenuto di bromelina è molto più elevato nel gambo che nella polpa e per questo motivo gli integratori alimentari che si trovano in farmacia sono un concentrato di enzima estratto dal gambo fresco. Dunque, l’ananas può aiutare la digestione ed è un ottimo drenante, ideale per una dieta ipocalorica, ma non fa dimagrire. La vera perdita di grasso si ottiene solo attraverso una dieta equilibrata potenziata dall'attività fisica.

L’ACQUA CON IL LIMONE DETOSSIFICA?

Bere acqua e limone non ha nessun ruolo nel dimagrimento o nella detossificazione dell'organismo. Sono fegato e reni, piuttosto, a occuparsi di svolgere questa funzione. Per favorire il dimagrimento serve concentrarsi su abitudini alimentari e su uno stile di vita sano. Non esistono alimenti o bevande miracolose che favoriscano il dimagrimento o la detossificazione. Via libera ad acqua e limone per idratarsi, ma senza esagerare per non rovinare lo smalto dei denti, e per non peggiorare eventuali condizioni di mal di stomaco, gastrite o acidità.

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LE FRAGOLE CAUSANO ALLERGIE?

Spesso si teme che le fragole possano causare allergie nei bambini piccoli, tanto che il consiglio di alcuni pediatri è di introdurle nella dieta non prima dei 12 mesi di vita. Tuttavia, l'introduzione di specifici alimenti secondo un timing definito è più una tradizione che qualcosa di realmente preventivo. Oggi sappiamo che l’inserimento precoce degli alimenti potenzialmente allergici può indurre il sistema immunitario a tollerarli meglio.

LE ARANCE PREVENGONO IL RAFFREDDORE?

A differenza di quanto si riteneva in passato, dalle evidenze oggi a nostra disposizione, la vitamina C, contenuta in abbondanza nelle arance, ma non solo, non sembra essere in grado né di prevenire né di curare il raffreddore. Piuttosto, può forse accorciare i tempi di un episodio influenzale, e – più in generale – aiutare le difese immunitarie, ma non può neppure essere assunta a dosaggi eccessivi, perché potrebbe causare mal di testa, gastrite, debolezza, vertigini e vampate improvvise di calore.

LE CILIEGIE CONTENGONO CIANURO?

Nel nocciolo delle ciliegie, così come in quello delle pesche e delle albicocche, o nei semi della mela, è presente l’amigdalina, una molecola a base di cianuro e zucchero. Il cianuro, se ingerito in grosse quantità, ha la capacità di inibire lo scambio di ossigeno tra il sangue e le cellule, con esiti anche fatali. Mangiare frutta i cui semi contengono amigdalina è sicuro, anche perché l'uomo non possiede gli enzimi necessari per degradare la lignina del nocciolo eventualmente ingerito. L'importante è non masticarli o ingerirli se rotti.

LE SPREMUTE SOSTITUISCONO LA FRUTTA?

Le spremute, i centrifugati e i succhi 100% frutta non possono essere considerati sostituti equivalenti alla frutta a causa dell'eliminazione, o quantomeno riduzione, della quantità di fibre che invece ritroviamo abbondantemente nella frutta. Nel caso di spremute e centrifugati, per quanto sia possibile prepararli in casa, rischiamo di eccedere con la quantità di frutta giornaliera, basti pensare a una spremuta di 2-3 arance che già corrisponde alla porzione quotidiana consigliata. Inoltre, si rischia che con l’assenza o riduzione della fibra, il senso di sazietà sia ridotto, quindi sarebbe bene abbinarla ad altri alimenti in modo da effettuare colazioni e spuntini più bilanciati. È importante sottolineare che non è necessario eliminare queste modalità di consumo della frutta, ma è opportuno prevederli in modo saltuario.

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Caterina Fazion
Caterina Fazion

Giornalista pubblicista, laureata in Biologia con specializzazione in Nutrizione Umana. Ha frequentato il Master in Comunicazione della Scienza alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste e il Master in Giornalismo al Corriere della Sera. Scrive di medicina e salute, specialmente in ambito materno-infantile


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