Il consumo insufficiente di frutta e verdura è responsabile ogni anno di oltre 2.8 milioni di decessi. Basterebbero due mele o tre ciotole di carote al giorno per proteggersi
Per semplificare il discorso, si potrebbe dire che due mele o una dozzina di carote al giorno allungano la vita. Una sintesi estrema, che serve però a ribadire quanto sia importante essere costanti nei consumi di frutta e verdura. In questo modo, stando alle conclusioni di un lavoro presentato in occasione del congresso dell'American Society of Nutrition, si potrebbe ridurre drasticamente il numero dei decessi dovuti a infarti e ictus. Nel complesso, lo scarso apporto nella dieta di queste categorie di alimenti sarebbe responsabile di 2.8 milioni di decessi ogni anno nel mondo.
Il consumo di cibi pronti e i rischi per la salute cardiovascolare
QUASI 3 MILIONI DI MORTI EVITABILI
I dati fanno riferimento al 2010, anno in cui un basso consumo di frutta e di verdura avrebbero determinato, rispettivamente, 1.8 e 1 milione di decessi. Causa principale la malattia cerebrovascolare, con 1.3 milioni di morti. A seguire le malattie coronariche, con poco più di 520mila episodi fatali. Per giungere a queste conclusioni, gli autori hanno stimato l'assunzione media nazionale di frutta e verdura in 113 Paesi, sulla base di indagini relative alla dieta nei vari Stati. A seguire, hanno incrociato queste informazioni con i dati sulle cause di morte in ciascuno Stato e sul rischio cardiovascolare associato a un consumo inadeguato di frutta e verdura. Così si è arrivati a definire che un decesso su 7 e uno su 12 potrebbero essere attribuibili a un inadeguato consumo di frutta e di verdura. Lo scarso «feeling» con la frutta sembrerebbe dunque pesare quasi il doppio rispetto a quello per la verdura. E le insidie maggiori riguardano gli uomini (probabilmente ne consumano meno delle donne) e i giovani adulti (che dovrebbero essere al riparo da eventi acuti di natura vascolare).
PERCHE' E' IMPORTANTE CONSUMARE
FRUTTA E VERDURA DI STAGIONE?
PIU' A RISCHIO GLI UOMINI DI MEZZA ETA'
L'impatto dell'assunzione inadeguata di frutta e verdura è maggiore nei Paesi con il minor consumo di frutta e verdura: quelli dell'Asia meridionale, dell'Asia orientale e dell'Africa sub-sahariana. Apporti inferiori a quelli indicati sono registrati anche negli Stati dell'Asia centrale e dell'Oceania. Quanto agli Stati Uniti, gli esperti stimano che un'assunzione non ottimale di verdure può causare 82mila decessi per cause cardiovascolari, quella di frutta all’incirca 57mila. «Le conclusioni del nostro lavoro devono portarci a porre più attenzione ai consumi e alla disponibilità di alimenti che possiamo definire protettivi per la salute: come la frutta, la verdura e i legumi - afferma Dariush Mozaffarian, docente di scienze della nutrizione alla Tufts University (Boston) e coordinatore della ricerca -. Il potenziale che custodiscono per migliorare la salute globale deve esser valorizzato di pari passo con la riduzione dei consumi di cibi ricchi di sale, zuccheri aggiunti e grassi saturi».
QUANTA FRUTTA E VERDURA CONSUMARE?
Sulla base delle linee guida dietetiche e degli studi sui fattori di rischio cardiovascolare, gli scienziati definiscono come assunzione ottimale di frutta il consumo di 300 grammi al giorno, con quello di verdura pari a 400 grammi al giorno (legumi compresi). Ampio è lo spettro di meccanismi che determinerebbero l'effetto protettivo per il cuore e per i vasi sanguigni. «Sono diverse le possibili spiegazioni di quanto osserviamo - precisa Elena Dogliotti, biologa nutrizionista e membro della supervisione scientifica di Fondazione Umberto Veronesi -. I polifenoli contenuti negli alimenti di origine vegetale (come le vitamine C ed E e i carotenoidi, ndr) aiutano a prevenire l'ossidazione dei grassi nella parete dei vasi arteriosi, migliorano la loro funzionalità e abbassano la pressione arteriosa». Ma diversi studi hanno documentato come «anche la fibra giocherebbe un effetto protettivo per la salute cardiovascolare: riducendo la risposta insulinica e riducendo i livelli totali di colesterolo Ldl». A ciò potrebbe aggiungersi un più probabile controllo del peso corporeo da parte di chi consuma 3-4 porzioni di frutta al giorno e una maggiore attenzione alla dieta e agli stili di vita, in generale.
Fabio Di Todaro
Giornalista professionista, lavora come redattore per la Fondazione Umberto Veronesi dal 2013. Laureato all’Università Statale di Milano in scienze biologiche, con indirizzo biologia della nutrizione, è in possesso di un master in giornalismo a stampa, radiotelevisivo e multimediale (Università Cattolica). Messe alle spalle alcune esperienze radiotelevisive, attualmente collabora anche con diverse testate nazionali ed è membro dell'Unione Giornalisti Italiani Scientifici (Ugis).