Vi sono fattori di rischio che si tende a dimenticare quando a viaggiare sono i bambini. Ce lo ricordano gli specialisti dell’Ospedale Pediatrico del Bambino Gesù di Roma, con queste regole da rispettare
Disinformazione e imprudenza: sono queste, come ogni estate, i fattori di rischio che incidono sulla qualità e la tranquillità della vacanza, specie quando della comitiva turistica fanno parte anche i piccoli viaggiatori. Per cercare di prevenire imprevisti calcolabili, l’Ospedale Pediatrico del Bambino Gesù di Roma, propone un vademecum per genitori e bimbi. Poche regole ma fondamentali, sono alla base di una buona vacanza: vaccinazioni, innanzi tutto, che rappresentano il metodo più efficace per prevenire malattie gravi e potenzialmente fatali, ma anche attenzione alle temperature, al sole, alle predisposizioni allergiche e al mal di movimento. Ecco cosa c’è da sapere prima di chiudere la valigia.
VACCINAZIONI
Oltre al rispetto del piano vaccinale italiano, in caso di vacanze all’estero occorre programmare la profilassi necessaria al paese di destinazione (ad esempio il vaccino contro la febbre tifoide, l’epatite A, la febbre gialla, il meningococco, l’antitubercolare, l’encefalite giapponese o da zecche) definite con il pediatra o lo specialista anche in base all’età e allo stato di salute del bambino, alla durata e al tipo di viaggio, al tempo disponibile prima della partenza. Maggiori informazioni sui paesi e i vaccini possono essere reperite sul sito del Ministero degli Affari Esteri o dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Meglio il mare o la montagna per i miei bambini?
CONTROINDICAZIONI AI VAGGI INTERNAZIONALI
Di norma, questi non costituiscono un limite per i bambini, ma in caso di patologie croniche, cardiovascolari e gastrointestinali è richiesta una visita specialistica e/o pediatrica precedente la partenza da ripetersi al rientro dalla vacanza per valutare eventuali esami diagnostici che evitino la comparsa di alcune problematiche anche a distanza di mesi o anni.
BAGNI IN SICUREZZA
Sono sconsigliati bagni in acque dolci e stagnanti, specie nei pesi in cui è diffusa la malaria o la schistosomiasi, in aree isolate o da soli per non incorrere in annegamenti che, dopo gli incidenti stradali, sono la principale causa di morte del viaggiatore. È bene fare uso di ciabatte e/o scarpe per evitare il contatto con potenziali animali marini velenosi e non distendersi a diretto contatto sulla sabbia.
Come evitare il mal di montagna?
FARMACI DA VIAGGIO
I primi da includere nel kit sono quelli ‘curativi’ per patologie croniche che potrebbero essere introvabili nei paesi esteri; poi antipiretici-analgesici (paracetamolo, ibuprofene) meglio per via orale, sali reidratanti in bustina, utili per rimpinguare le riserve idriche in caso di vomito e/o diarrea del viaggiatore, antistaminici in gocce per combattere reazioni allergiche e pruriti. Da non dimenticare fra i presidi i farmaci contro il vomito (in sciroppo o gomma da masticare), creme antistaminiche per il prurito da punture di insetti, antisettici per disinfettare, garze, cerotti, repellenti per zanzare, termometro elettronico, prodotti necessari all’alimentazione del lattante e farmaci, prescritti dal medico, mirati al paese esotico in cui ci si reca. Documenti indispensabili? La tessera sanitaria per usufruire di eventuali prestazioni medico sanitarie nei luoghi esteri e il numero di un centro antiveleni memorizzato sul telefonino.
VIAGGI AEREI E FUSO ORARIO
E’ preferibile non fare viaggiare in aereo i neonati, specie se prematuri. Per superare, con i più grandicelli, i disagi di pressurizzazione, ciuccio e pasti con il biberon specie nella fase di decollo e atterraggio. I disturbi di sono, correlati ai fusi orari, dovrebbero risolversi entro i primi 2-3 giorni di vacanza, e con qualche giorno in più se vengono superati almeno quattro fusi orari.
I benefici dell'allenamento in montagna
MAL DI MOVIMENTO
Soffrono di mal di nave, aereo, auto o treno soprattutto i bambini fra i 3 e i 12 anni. Per ridurre questo inconveniente è indicato tenere il bambino in posizione eretta (seduto sul seggiolino) o farlo distrarre guardando fuori dal finestrino. Ai genitori è consigliato di mantenere una guida tranquilla, di evitare cattivi odori nell’abitacolo (fumo, deodoranti), evitare di somministrare bibite gassate, latte, pasti abbondanti senza però mai tenere lo stomaco vuoto. Ancora può essere utile fare dormire i piccoli durante parte del viaggio o ricorrere a gomme da masticare/pasticche a base di dimenidrinato, antistaminico indicate dai 4 anni in su (mentre i cerotti sono poco efficaci).
ALTITUDINE
Evitare le alte quote in caso di patologie a rischio o che le escludono (cardiopatie, malattie respiratorie gravi). Mai raggiungere le vette troppo rapidamente e fare attenzione a insonnia, spossatezza, perdita di appetito e nausea, primi segnali di inadattamento all’altitudine. Interrompere l’ascesa se i sintomi sopraggiungono tra le 4-8 ore dall’arrivo alla meta e riscendere subito a valle se persistono. Sulle vette, proteggere la pelle con filtri solari e occhiali poiché la quota e la neve potenziano l’effetto delle radiazioni solari. Indossare calzature leggere, flessibili e alte fino alla caviglia; adattare il cibo al fabbisogno energetico del luogo.
CALDO E SOLE
Alte temperatura e umidità o l’assenza di ventilazione possono favorire l’insorgenza di colpi di calore. Quali i segnali premonitori? Malessere con mancamento (sincope), nausea, vomito, febbre, mal di testa, respirazione frequente, crampi muscolari, delirio o convulsioni (più rari). Per evitarli è bene indossare abiti leggeri, di colore chiaro e che favoriscano la traspirazione, assumere più liquidi e previlegiare cibi che contengono acqua (frutta e verdura), non bere bevande troppo fredde, rinfrescarsi di frequente con bagno in mare o docce, non lasciare i bambini nei veicoli parcheggiati all’aperto e non effettuare attività fisica nelle ore più calde. E se poi l’evento dovesse capitare ai piccini? Sdraiare il bambino sollevandogli le gambe, portarlo in una zona ombreggiata e fresca, spruzzarlo con acqua sul corpo o utilizzare un asciugamano bagnato; se cosciente fargli bere acqua non fredda a piccoli sorsi mentre in caso di sintomi gravi o di perdita dei sensi chiamare il 118. Al sole valgono le regole di corretta esposizione: evitare le ore più calde (11:30-15:30), usare occhiali, magliette, filtri solari adeguati al proprio fototipo di pelle e che proteggano da raggi UVA e UVB per tutta la durata della vacanza, con particolare attenzione ai bambini, che più facilmente rischiano eritemi e scottature, o in caso di ridotta capacità di difesa ai raggi UV (albinismo, xeroderma pigmentoso) o particolari patologie cutanee e terapie fotosensibilizzanti.
ALLERGIE
Con bambini allergici non dimenticare, neanche in estate, il kit farmacologico contro pollini, peli di cani e gatti, cavalli o conigli frequenti in montagna e fonte di riniti, congiuntiviti e crisi d’asma, o contro gli insetti. Al mare fare attenzione invece a possibili allergie alimentari a pesce e frutti di mare.
A TAVOLA
Con il caldo è bene ridurre l’apporto calorico dato dai cibi grassi, privilegiando carboidrati semplici a più rapida digeribilità, acqua, verdura e frutta. Quest’ultima può essere consumata prima o dopo i pasti, a colazione o anche come spuntino.