L’igiene, con il vaccino, è l’azione più efficace per allontanare il rischio di influenza. Previsti 6-7 milioni di casi. I consigli dei medici per non ammalarsi e per chi si ammala
È stagione di influenza. Il nuovo vaccino disponibile presso le Asl e gli studi dei medici di famiglia è formulato contro il ceppo già presente lo scorso anno e contro le varianti della forma virale in arrivo: «Il vaccino è trivalente - spiega Fabrizio Pregliasco, virologo e ricercatore del dipartimento di scienze biomediche per la salute dell’Università degli Studi di Milano e direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi di Milano - contiene cioè gli antigeni del ceppo A/California/7/2009 (H1N1), che circolava anche lo scorso anno, insieme a quelli A/Hong Kong/4801/2014 (H3N2) e B/Brisbane/60/2008 (lineaggio B/Victoria) che sono stati invece isolati nel primo caso di influenza già comparso a Parma».
DURERÀ FINO AD APRILE
Ma la vera pandemia influenzale deve ancora arrivare. La si aspetta a partire dalla fine del mese, con una concentrazione massima di casi nei mesi più freddi e le ultime code in primavera, durando presumibilmente fino a fine aprile. Rispetto allo scorso anno, gli esperti si attendono un’influenza più aggressiva: si stimano due milioni di casi in più, quantificati in circa 6-7 milioni di italiani che si ammaleranno.
Per via del freddo e delle condizioni meteo, previste più ballerine e umide (fattori che scatenano l’azione del virus) ma anche per la presenza di microbi di ceppi diversi. A questi si uniranno poi oltre 260 virus parainfluenzali che potranno causare disturbi respiratori, principalmente naso otturato e starnuto frequenti, che non sono influenza.
COME DIFENDERSI DALL'INFLUENZA?
I SINTOMI
L’influenza vera si manifesta con la comparsa simultanea di più sintomi: febbre alta, oltre 38 gradi a insorgenza brusca; forme respiratorie quali tosse, secrezione nasale, mal di gola e dolori muscolari e articolari, accompagnati da stanchezza e spossatezza. «Il vaccino - precisa Pregliasco - resta la prevenzione più efficace, consigliata a tutta la popolazione e raccomandata nelle categorie a rischio quali anziani, malati con patologie respiratorie croniche e cardiache di qualsiasi età, bambini e donne in dolce attesa. Va detto, però, che il vaccino non protegge da tutte le sintomatologie respiratorie non dovute a virus influenzali. Questo significa che esiste la probabilità comunque di ammalarsi nel corso dell’inverno, ma la sintomatologia sarà più attenuata e la guarigione più rapida».
AUTOCURARSI
Se il virus attacca, o in caso di sindrome parainfluenzali, la terapia (complementare) è l’automedicazione, cioè il ricorso a farmaci da banco, caratterizzati dal bollino rosso sulla confezione che sorride, e che possono essere acquistati senza ricetta medica, meglio comunque dietro suggerimento del farmacista. «Occorre però fare automedicazione corretta e responsabile – precisa il virologo - utilizzando questi farmaci per attenuare i sintomi e non azzerarli, scegliendo la terapia giusta per lo specifico sintomo.
Cioè antistaminici in caso di gocciolamento nasale, starnuti, congiuntivite; vasocostrittori che sono contenuti negli spray nasali, contro il naso chiuso; collutori o pastiglie anti congestionanti o antisettici contro il mal di gola; sedativi, fluidificanti e mucolitici contro la tosse; antinfiammatori quali antidolorifici e antipiretici per lenire dolori e febbre.
Qualora i sintomi non dovessero migliorare entro 4-5 giorni, va consultato il medico di riferimento. Invece gli antibiotici non sono indicati come primo approccio, ma vanno utilizzati solo dopo aver effettuato una visita medica, se i sintomi dell’influenza non passano con i farmaci di automedicazione oppure se, dopo un’apparente guarigione, si manifesta un ritorno di febbre e tosse produttiva».
PRIMO: LAVARSI LE MANI
Basta il contatto con le goccioline di saliva emesse da una persona infetta mentre parla, tossisce e respira o anche toccare oggetti contaminati dalla saliva per favorire la diffusione e l’inoculazione del virus dell’influenza.
Per abbassare questo rischio però qualche norma protettiva e preventiva può essere adottata: sia di igiene personale, prima fra tutte lavarsi accuratamente le mani risciacquandole per almeno 30 secondi, sia di buona educazione collettiva come mettere le mani davanti alla bocca e al naso quando si tossisce o si starnutisce, buttare via fazzoletti usati e in caso di malattia restando a riposo, dormendo a lungo perché il sonno aiuta a difendersi dal virus, e chiusi in casa ben oltre i 3 giorni, passati i quali si ritiene a torto di non essere più fonte di contagio. Ancora, sempre in via preventiva, è bene aumentare l’apporto di frutta e verdura fresche, vestirsi a “cipolla”, evitare il più possibile la frequentazione di luoghi affollati e umidi come metropolitane, palestre, cinema (due condizioni che favoriscono la diffusione e trasmissione del virus), e gli sbalzi termici nel passaggio da un ambiente caldo a uno più freddo. Fino a ricorrere, a supporto della terapia farmacologica, ai «rimedi della nonna», utili soprattutto quando si è sotto le coperte o in quarantena, di cui i più apprezzati e usati restano il brodo caldo, thè e tisane, che aiutano anche a reidratare l’organismo dai liquidi persi con la febbre, spremute di arance che danno vitamina C, ma senza eccedere per non incorrere nell’eventuale effetto collaterale di disturbi gastrointestinali, latte bollente con miele, sebbene il latte per la componente proteica potrebbe favorire la congestione nasale aumentando la produzione di muco.
MILANO: VACCINI DAL MEDICO DI FAMIGLIA
Grazie ad un accordo firmato tra Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) e l'Ats della Città metropolitana, gli over 65 ma anche i malati cronici affetti da malattie respiratorie, ipertesi, diabetici, cardiopatici e altri soggetti a rischio, residenti nelle aree ex Asl Milano, Milano 1, Milano 2 potranno effettuare gratuitamente, a partire da novembre presso lo studio del proprio medico di riferimento, la vaccinazione antinfluenzale. Obiettivo è favorire la riduzione del virus e aumentare il numero di vaccinati. E, valore aggiunto di quest’anno, i medici di famiglia potranno somministrare anche il vaccino antipneumococcico per la prevenzione della polmonite.