I dati presentati al congresso dei medici di medicina generale. Vaccinazione, igiene e comportamenti di buon senso per proteggere i fragili
L'epidemia influenzale è in aumento nelle ultime settimane. «I dati provenienti dall’emisfero australe fanno presupporre una stagione vivace e le prime avvisaglie lo stanno confermando. Questa crescita dell’incidenza è anticipata rispetto agli altri anni, poiché di solito avviene dopo le festività natalizie. Nelle prossime settimane è presumibile un incremento», dichiara la dottoressa Tecla Mastronuzzi, responsabile Area Prevenzione della Società italiana di Medicina generale (Simg).
PRIMA DI NATALE IL PICCO DELL'INFLUENZA
Con l’arrivo delle temperature più rigide, cresce la diffusione dell’influenza stagionale, con il picco previsto prima di Natale. Per questo la Simg ha lanciato un appello per intensificare la campagna vaccinale, con un’attenzione particolare alle fasce più fragili della popolazione, e lo ha fatto dal suo 41° Congresso nazionale, che si è tenuto a Firenze dal 28 al 30 novembre con oltre 3.000 medici a confronto.
L’ANNO SCORSO I MASSIMI LIVELLI
Secondo il Rapporto epidemiologico RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), nella 46° settimana del 2024 (11-17 novembre), l’incidenza delle sindromi simil-influenzali è stata in lieve aumento rispetto alla settimana precedente, con un livello pari a 7,1 casi per mille assistiti (6,5 nella settimana precedente). Si tratta di un dato inferiore a quello osservato nella scorsa stagione (l’incidenza era 8,2), ma proprio l’anno scorso l’epidemia influenzale ha raggiunto i massimi livelli degli ultimi 15 anni. L’incidenza di quest’anno alla 46° settimana si configura comunque molto più elevata della media dal 2009 a oggi. Per limitare gli effetti del virus influenzale i medici di famiglia raccomandano le vaccinazioni e alcune accortezze particolarmente indicate per la popolazione fragile.
COME DIFENDERSI
«La prevenzione vaccinale è fondamentale soprattutto nella popolazione fragile e a rischio – sottolinea Tecla Mastronuzzi – Ogni punto di copertura in più, come confermano i dati della letteratura, corrisponde a un abbassamento diretto delle complicanze e quindi del rischio di mortalità e ospedalizzazione. Per vaccinarsi ci si può rivolgere al proprio medico di Medicina generale, che costituisce la figura che meglio conosce la storia clinica di ciascun paziente e può indicare il vaccino più adatto, oltre ad avere la capacità di valutare il possibile fabbisogno di altre vaccinazioni, come quelle contro Covid-19, Pneumococco, Virus Respiratorio Sinciziale, Herpes Zoster, che si possono somministrare anche nella stessa seduta. Inoltre, alle persone fragili si raccomandano comportamenti virtuosi come una costante igiene delle mani, far coprire naso e bocca a chi abbia tosse e raffreddore, evitare luoghi affollati, mantenere il distanziamento».
LA COPERTURA VACCINALE SEMPRE TROPPO CORTA
«Quest’anno la campagna di vaccinazione è iniziata in anticipo, ma c’è ancora molto da fare – spiega il Presidente della Simg Alessandro Rossi. – Bisogna migliorare i tassi di copertura vaccinale, al fine di raggiungere il livello auspicato del 75% e la copertura ottimale del 95%, dati rispetto ai quali rimaniamo ogni anno lontani. L’evoluzione demografica della popolazione, l’ampiezza epidemiologica del virus influenzale, la disponibilità di diversi vaccini sono fattori che hanno reso le vaccinazioni un elemento fondamentale anche in età adulta, accrescendo quindi il ruolo del medico di Medicina generale».