L’alta sensibilità dell’esame lascia presupporre in futuro un rapido uso nella pratica clinica
Può un semplice prelievo di sangue predire, anche con due anni di anticipo, l’insorgenza di un tumore del polmone? Sì, secondo uno studio tutto italiano pubblicato sul Journal of Clinical Oncology: a dimostrazione che nella lotta al cancro, nonostante i pochi fondi, il Belpaese è in prima fila. Il risultato, benché confortante, è però ancora lontano dall’applicazione clinica. Ma il solco è ormai tracciato. La prossima sfida della diagnosi precoce è quella di riconoscere un pattern di marker in grado di permettere l’identificazione di diverse neoplasie tumorali con largo anticipo.
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L’EVIDENZA
L’indagine è stata svolta su campioni di sangue raccolti da 939 forti fumatori: di questi 870 non presentavano la malattia, mentre 69 erano già malati. Nell’analisi longitudinale nei campioni di plasma, il test si è dimostrato in grado di identificare il tumore fino a due anni prima della diagnosi ottenuta con la tac spirale. Il test dei microRna - molecole che, fra le altre cose, regolano la produzione delle proteine e ne controllano i meccanismi di crescita - ha dimostrato una sensibilità dell’87%. L’alta specificità del test ha ridotto notevolmente il numero dei falsi positivi individuati dalla tac che aveva identificato noduli sospetti in forti fumatori, rivelatisi poi non malati di cancro polmonare. Un dato rilevante: le neoplasie polmonari, riconosciute spesso in fase avanzata, costituiscono le più comuni forme di cancro a livello mondiale e l’American Cancer Society stima che un miliardo di persone nel mondo morirà a causa del fumo, nel corso del ventunesimo secolo.
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APPROCCIO COMBINATO
Un esame non rimpiazza l’altro se, per dirla con le parole di Ugo Pastorino, direttore dell’unità operativa di chirurgica toracica dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, «la riduzione dei falsi positivi ottenuta combinando i risultati del test dei microRna e della Tac spirale può portare alla riduzione dei costi e dei rischi associati alle ripetute indagini radiologiche e alle altre metodologie diagnostiche, più invasive per il paziente». Oltre a questo, il test dei microRna, effettuato su un semplice campione di sangue, ha mostrato affidabilità a prescindere dallo stadio della neoplasia incrociata e dall’intervallo di tempo occorso tra l’analisi molecolare e l’identificazione del tumore per mezzo della tac. «Abbiamo messo a punto un test diagnostico a bassa invasività che si è rivelato un valido strumento per identificare precocemente il tumore al polmone», dichiara Gabriella Sozzi, direttore dell’unità di genetica tumorale dell’Istituto Nazionale dei Tumori.
Tumore del polmone: la diagnosi in un soffio
MICRORNA
Cosa sono queste molecole, scoperte non da molto, che da sole riuscirebbero ad accendere la luce nella mente di pneumologi e oncologi alle prese con un prossimo malato di tumore? Si tratta di particolari Rna in grado di modulare l’espressione genica. L’espressione nei tumori risulta alterata: spesso per difetto. La loro efficacia nella diagnosi precoce è molto dibattuta, negli ultimi anni. Diversi riscontri positivi sono giunti anche da studi riguardanti tumori al pancreas, al seno, al colon-retto, linfomi.
Fabio Di Todaro
Giornalista professionista, lavora come redattore per la Fondazione Umberto Veronesi dal 2013. Laureato all’Università Statale di Milano in scienze biologiche, con indirizzo biologia della nutrizione, è in possesso di un master in giornalismo a stampa, radiotelevisivo e multimediale (Università Cattolica). Messe alle spalle alcune esperienze radiotelevisive, attualmente collabora anche con diverse testate nazionali ed è membro dell'Unione Giornalisti Italiani Scientifici (Ugis).