Chiudi
Oncologia
Redazione
pubblicato il 22-11-2012

Saranno papà



Aggiungi ai preferiti

Registrati/accedi per aggiungere ai preferiti

I ragazzini sottoposti a chemioterapia prima della pubertà possono vedere compromessa la fertilità. Una sperimentazione americana apre anche per loro la speranza di diventare genitori

Saranno papà

Anche loro possono avere una speranza di diventare papà. Parliamo dei ragazzini che devono sottoporsi a cure di chemioterapia prima dell’epoca della pubertà. Per esempio perché colpiti da un linfoma di Hodgkin, dal quale si guarisce. Però i farmaci chemioterapici possono, in una percentuale che si aggira intorno al 20 per cento dei casi, compromettere la fertilità, e questa è un’ombra scura sul loro futuro di uomini.

GENITORIALITA’ - Nel caso d’individui adulti, se ne può preservare la speranza di genitorialità prelevando e congelando lo sperma prima d’iniziare il trattamento, ma nel caso dei giovanissimi, che non hanno ancora una produzione di spermatozoi, questa opportunità non c’è. Diverse tecniche di preservazione della fertilità sono allo studio, e adesso una équipe di Pittsburgh ha aperto uno spiraglio di speranza anche per loro, grazie alle cellule staminali spermatogoniche che sono presenti nel corso dell’intera vita con il compito di produrre gli spermatozoidi, dai quali a loro volta hanno origine gli spermatozoi.

LA RICERCA - Nel loro studio (pubblicato il 2 novembre scorso su Cell Stem Cell, vol.11, issue 5, 715-726) i ricercatori guidati dal professor Brian P. Hermann, dell’università di Pittsburgh, mostrano che cellule staminali spermatogoniche, trapiantate nei testicoli di un macaco Rhesus, producono degli spermatozoidi validi, il che è un progresso significativo verso un utilizzo clinico della scoperta. Si era partiti dall’osservazione che nel tessuto testicolare dei ragazzi, anche giovanissimi, esistono già delle cellule staminali spermatogoniche, pronte ad essere trasformate in spermatozoidi al momento della pubertà. I ricercatori di Pittsburgh hanno realizzato il loro studio su 18 macachi resi infertili, di cui 5 in età prepuberale. Venti settimane dopo il trapianto, cellule spermatozoidi derivanti da esso sono state messe in evidenza in 9 delle 12 scimmie adulte, e in 3 delle scimmie trattate in età impubere.

Antonella Cremonese


Articoli correlati


In evidenza

Torna a inizio pagina