I tumori delle vie urinarie fumo correlati colpiscono gli uomini tre volte più delle donne. Il rischio legato agli ormoni e all'esposizione a sostanze tossiche
Qual è il peso del fumo sul rischio di ammalarsi per un tumore alle vie urinarie? Perché gli uomini sono più colpiti rispetto alle donne? Il tabacco è il primo fattore di rischio evitabile per molte patologie tra cui i tumori delle vie urinarie. Circa il 43% delle morti maschili per tumore alla vescica e il 29% per tumore al rene sarebbero evitabili proprio eliminando le sigarette. Cerchiamo di capire il ruolo del fumo sulla salute urinaria degli uomini.
QUANTI UOMINI SI AMMALANO?
Si stima che in Italia vi siano in un anno 377.000 nuove diagnosi di tumore, circa 195.000 fra gli uomini e 182.000 fra le donne. I cinque tumori più frequentemente diagnosticati fra gli uomini sono il tumore della prostata (18,5%), il tumore del polmone (14,1%), il tumore del colon-retto (12%), il tumore della vescica (10,5%) e quello del rene e vie urinarie (4,6%).
Ma quali di questi tumori sono principalmente associati all’esposizione al fumo di tabacco? «Il tumore della vescica, dopo quello del polmone – spiega il dottor Nicola Nicolai, urologo della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori –, si trova al secondo posto per incidenza correlata all’esposizione al fumo di tabacco. Anche il tumore del rene ha una forte associazione con il fumo di tabacco, e questo nesso è stato riconosciuto come causale. Il tumore del pene, nonostante sia molto raro in Italia con massimo 600 nuovi casi all'anno, molto frequentemente colpisce soggetti forti fumatori ed è stato provato che il fumo di tabacco si associa con l'incidenza, e probabilmente anche con la gravità della malattia, esattamente come per il tumore della vescica».
PERCHÈ GLI UOMINI SONO PIÙ COLPITI DELLE DONNE?
Gli uomini, rispetto alle donne, sono colpiti ai tumori delle vie urinarie con un rapporto di circa 3:1. Dove vanno ricercate le cause di questa rischio così marcatamente aumentato negli uomini? «Oltre al fumo – prosegue il dottor Nicolai –, altri fattori associati al rischio aumentato di tumori delle vie urinarie sono l'esposizione a sostanze tossiche di origine industriale, derivate dalla lavorazione dei prodotti del petrolio, a cui è in genere maggiormente esposto il genere maschile. Risultano infatti essere più a rischio i soggetti che lavorano nell’ambito dei distributori di benzina o dell'industria dei solventi. Oltre all’adozione di determinati comportamenti, c'è sicuramente un problema legato a una maggiore predisposizione maschile rispetto al sesso femminile che va ricercata in fattori intrinseci probabilmente legati all'assetto ormonale. Nella donna, infatti, il tumore alla vescica più aggressivo compare nell'età post menopausale quando c'è un cambio dell'assetto ormonale femminile con riduzione del livello degli ormoni femminili e un aumento di quelli maschili».
IL NUMERO DI SIGARETTE CONTA?
Una soglia sotto la quale sentirsi al sicuro non esiste, ma certamente il rischio di sviluppare un tumore alle vie urinarie aumenta notevolmente per i forti fumatori. In realtà, tuttavia, specialmente nei confronti dell’incidenza di tumore alla vescica riveste un impatto più sfavorevole la durata dell'esposizione al fumo rispetto all'intensità.
«Smettere di fumare – ricorda l’urologo Nicolai – comporta una progressiva diminuzione della diffusione della malattia e un rischio ridotto del 30% di recidiva per le forme iniziali del tumore della vescica, quelle cioè per cui il trattamento non prevede la rimozione della vescica, ma un trattamento conservativo endoscopico. Lo stesso discorso vale per una malattia più impegnativa come quella muscolo infiltrante per cui sono indicati trattamenti più impattanti come la cistectomia (rimozione della vescica) e la chemioterapia. Questi trattamenti, se effettuati su fumatori che presentano altre malattie associate come la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), possono esporre il paziente a un maggior rischio di complicanze, condizionando il successo a fattibilità dei trattamenti stessi».
IL RUOLO DELLE SIGARETTE ELETTRONICHE E DEL TABACCO RISCALDATO
Non c'è ancora evidenza diretta del nesso di causalità tra uso di sigarette elettroniche e tabacco riscaldato e insorgenza di tumori delle vie urinarie. Tuttavia, «analizzando campioni di tessuto esposti a sostanze che derivano da questo tipo di utilizzo sono emerse anomalie del tessuto uroteliale (rivestimento della vescica che riveste anche altre parti del sistema urinario, inclusi gli ureteri), che rappresentano in qualche maniera delle alterazioni possibilmente pre cancerose. Non si può escludere che questo tipo di esposizione possa essere a sua volta causa dell'insorgenza di tumori delle vie urinarie. Trattandosi ancora di un fenomeno recente, c'è bisogno di tempo per raccogliere ulteriori dati anche se gli elementi attualmente disponibili sembrano imporci attenzione anche nei confronti di questo tipo di prodotti dal potenziale effetto negativo».
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Caterina Fazion
Giornalista pubblicista, laureata in Biologia con specializzazione in Nutrizione Umana. Ha frequentato il Master in Comunicazione della Scienza alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste e il Master in Giornalismo al Corriere della Sera. Scrive di medicina e salute, specialmente in ambito materno-infantile