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Oncologia
Daniele Banfi
pubblicato il 08-11-2022

Immunoterapia e miocardite: l'utilità della terapia ormonale



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La miocardite, soprattutto nelle donne, è un raro effetto collaterale dei trattamenti immunoterapici. Per ridurre il rischio una soluzione potrebbe essere rappresentata dalla terapia ormonale sostitutiva

Immunoterapia e miocardite: l'utilità della terapia ormonale

La miocardite è uno dei possibili effetti collaterali delle cure anticancro con l'immunoterapia. Questo è particolarmente vero nel sesso femminile. Per ridurre il rischio che ciò si verifichi una soluzione potrebbe essere rappresentata dalla terapia ormonale. Uno studio pubblicato sulle pagine della rivista Science Translational Medicine ha messo in luce, in modello di laboratorio, l'utilità di questo approccio nella prevenzione della miocardite indotta dall'immunoterapia. I risultati ottenuti hanno aperto ora la strada alla prima sperimentazione clinica per verificare l'effettiva efficacia di queste semplice e poco costosa strategia terapeutica.

IMMUNOTERAPIA E CUORE

L'ultimo decennio della lotta al cancro è stato segnato dall'avvento dell'immunoterapia. Grazie ad essa diversi tumori possono essere affrontati e tenuti sotto controllo grazie al sistema immunitario. I farmaci immunoterapici oggi in uso infatti vanno a "tenere sempre accesa" la risposta immunitaria contro il tumore permettendo il controllo della malattia sul lungo termine. Ma proprio perché si tratta di farmaci capaci di modulare la risposta immunitaria, questi non sono affatto privi di effetti collaterali. Uno di questi è lo sviluppo di miocardite, un'infiammazione a livello del cuore, dovuta a una reazione anomala del sistema immunitario contro il muscolo cardiaco. Secondo i dati più recenti la miocardite risulta più frequente nei pazienti trattati con un'associazione di due immunoterapici e in particolare riguarda il sesso femminile. Si tratta di un effetto collaterale raro, quantificabili in circa l'1% dei trattamenti.

IL RUOLO DEI GENI MANF E HSPA5

Per comprendere le ragioni di questa differenza i ricercatori dell'MD Anderson di Houston hanno messo a punto dei modelli di studio di melanoma, tumore al seno e tumore del colon-retto, patologie in cui l'immunoterapia viene utilizzata correntemente. Dalle analisi, confermate poi dai campioni prelevati nelle persone con miocardite indotta da immunoterapia, è emerso che il trattamento provocava una diminuzione dell'espressione dei geni Manf e HSPA5 a livello del muscolo cardiaco soprattutto nelle donne. In modello animale, il ripristino dei livelli di queste proteine mediante infusione, ha riportato ad una ripresa della funzionalità cardiaca. Ecco perché, la somministrazione di questi due fattori, potrebbe rappresentare una possibile cura in caso di miocardite.

TERAPIA ORMONALE SOSTITUTIVA COME POSSIBILE SOLUZIONE

Oltre a queste due proteine però ad essere ridotta è la quantità circolante di estrogeni. Partendo da questa osservazione gli scienziati hanno provato a comprendere se una terapia ormonale sostitutiva era in grado di ripristinare i livelli di estrogeni e di Manf e HSPA5. Dalle analisi è emerso che utilizzando questa strategia è stato possibile ridurre gli effetti della miocardite. Un risultato importante che aprirà ora la strada alla sperimentazione della terapia ormonale sostitutiva come metodo di prevenzione dei danni al cuore associati ai trattamenti immunoterapici.

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Daniele Banfi
Daniele Banfi

Giornalista professionista del Magazine di Fondazione Umberto Veronesi dal 2011. Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in Comunicazione della Scienza ottenuto presso l'Università La Sapienza di Roma. In questi anni ha seguito i principali congressi mondiali di medicina (ASCO, ESMO, EASL, AASLD, CROI, ESC, ADA, EASD, EHA). Tra le tante tematiche approfondite ha raccontato l’avvento dell’immunoterapia quale nuova modalità per la cura del cancro, la nascita dei nuovi antivirali contro il virus dell’epatite C, la rivoluzione dei trattamenti per l’ictus tramite la chirurgia endovascolare e la nascita delle nuove terapie a lunga durata d’azione per HIV. Dal 2020 ha inoltre contribuito al racconto della pandemia Covid-19 approfondendo in particolare l'iter che ha portato allo sviluppo dei vaccini a mRNA. Collabora con diverse testate nazionali.


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