In autunno-inverno, complici le festività, molti sentono un calo dell’umore. Indicata la “light therapy”, diffusa nei paesi del Grande Nord, poveri di luce
Cadono le foglie e cade l’umore. La depressione stagionale, che in inglese si chiama proprio Sad (triste), in realtà acronimo di seasonal affective disorder, si è già affacciata alle nostre menti. Ma per fortuna non tocca tutti: c’è chi trova stimolante la pioggia e chi vive l’inverno come una stagione “accogliente”. È il calo della luce, non tanto il freddo, il motore della malinconia patologica che appare in autunno-inverno.
Scopriamo le caratteristiche di chi soffre di depressione stagionale e l'utilità di un nuovo rimedio, la “light therapy”, diffusa nei paesi del Grande Nord, poveri di luce.
I NUMERI DELLA DEPRESSIONE STAGIONALE
Un sondaggio Usa dello scorso ottobre ha raccolto addirittura il 41 per cento di sì alla domanda se sentono diminuita la loro voglia di vivere in questi mesi, in particolare gli abitanti nel Midwest e nel Nordest. Il campione interrogato era di 2.200 adulti e l’indagine condotta per conto dell’American Psychiatric Association.
In particolare, le persone intervistate su che cosa è cambiato in loro hanno dichiarato di dormire di più (41 per cento), sentirsi affaticati (28 per cento), sentirsi depressi (27), aver perso interesse in cose che di solito amavano (20).
CHI È PIÙ COLPITO?
E che cosa li faceva star meglio?, è stato domandato. Parlare con gli amici e i familiari (46 per cento), dormire di più (35), uscire di casa (35).
Le donne sono risultate più colpite dal “winter blues”, con il 45 per cento rispetto al 37 degli uomini. Dato curioso non rilevato di solito: chi vive in città risente meno del declino dell’umore stagionale: 36 per centro contro il 46 per cento di quanti vivono in campagna. Forse le luci della città compensano la diminuita luce naturale?
L’ipersonnia che si risente durante il Sad, come bisogno eccessivo di dormire o uno stato di sonnolenza continuo che interferisce con la vita di tutti i giorni, insieme al “ritiro sociale”, la voglia di rannicchiarsi in casa, richiamano il letargo negli animali.
I più colpiti sono i giovani, l’età di esordio della depressione stagionale si situa tra i 18 e i 30 anni. Più si sale al Nord, nei paesi del Grande Nord, più il buio incombe su tante ore della giornata e più sono le persone che soffrono di “male oscuro” in inverno.
LA GRANDE FESTA E LA SOLITUDINE
All’interno di questo periodo si presenta un evento temutissimo da chi si trova in umore declinante: il santo Natale. Occasione di grande festa e di trepidante attesa per i sani, è uno stimolo di cupezza e disperazione per quelli toccati dal Sad. È stata creata l’espressione patologica specifica: il Christmas Blues. Le feste degli altri non fanno che approfondire il senso di solitudine e di esclusione che provano i “derelitti” del male oscuro stagionale. Cui in questa occasione si uniscono, nell’umor nero e in una sorta di invidia sociale, quanti sono effettivamente soli e abbandonati.
CALA LA SEROTONINA
Tutto questo scombussolamento psico-fisico sarebbe dovuto in massima parte a una sorta di imprigionamento della serotonina, il cosiddetto neurotrasmettitore del buonumore, per cui c’è tutta una classe di antidepressivi, gli Ssri, che derivano il loro nome dall’essere inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina. Nel senso che la liberano, di modo che non ci sia più carenza di questa sostanza.
Questa è una terapia possibile così come l’affidarsi a una psicoterapia cognitivo-comportamentale. Per la verità la cura d’elezione per il malessere autunno-invernale sarebbe la light-therapy o terapia della luce. Cui ricorrono molti enti e persone singole nei paesi del grande buio, al Nord.
UN’EFFICACE CURA FAI-DA-TE
Poiché è la carenza di luce all’origine del disturbo stagionale, con la luce si può curarlo. Da noi sono ben pochi i centri che la applicano, i maligni sussurrano perché non c’è niente da guadagnarci, ma per fortuna si può fare da sé questa cura. Intanto va colta ogni occasione per prendere il sole d’inverno quando c’è e stare all’aria aperta, ma in particolare occorre procurarsi una speciale lampada che si trova in vendita online a prezzi dalle poche decine di euro in su.
Questa lampada sia piuttosto grande, fluorescente e di luce bianca (o anche blu, ma mai gialla), deve generare almeno diecimila lux e deve essere apposita per il trattamento della depressione stagionale. Alla mattina, possibilmente presto, occorre mettersi col viso in posizione dinanzi alla lampada accesa per 20-90 minuti. Tutti i giorni, finché dura il periodo critico.
UTILE ANCHE FUORI STAGIONE
Di recente su Jama Psychiatry è comparsa una ricerca della Federal University del Mato Grosso (Brasile) secondo cui la lampada a diecimila lux agisce anche per la depressione, unipolare o bipolare, ma non stagionale. È stata impiegata dal professor Artur Menegaz de Almeida come coadiuvante accanto alla terapia farmacologica, in 11 studi randomizzati, su 858 partecipanti esposti alla speciale luce per almeno 30 minuti al giorno per un tempo variabile da una a sei settimane.
In totale, riporta il ricercatore brasiliano, il 60,4 per cento dei pazienti ha trovato un miglioramento con la diminuzione del 50 per cento dei sintomi, numero ben superiore al gruppo di controllo.
FRUTTA, VERDURA E CAMMINATE
Infine, parliamo di dieta. Tra i sintomi specifici del Sad c’è la voglia di dolci, di carboidrati in generale, che può fare aumentare di peso, e cui, a volte, corrispondono disturbi intestinali. Gli specialisti raccomandano come coadiuvante di qualsiasi cura di mangiare molta frutta e verdura di stagione. Questi cibi avrebbero la capacità di sostenere il tono dell’umore. Meglio, poi, se abbinati a camminate e una continua attività fisica.
Ricordiamo, infine, che alcuni, il “winter blues”, lo sperimentano in estate! Come si dice, non siamo tutti uguali.
Fonti
Serena Zoli
Giornalista professionista, per 30 anni al Corriere della Sera, autrice del libro “E liberaci dal male oscuro - Che cos’è la depressione e come se ne esce”.