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Redazione
pubblicato il 15-06-2023

Prelievi e chemio dopo mastectomia: ci sono dei rischi?



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È pericoloso effettuare i prelievi di sangue e l’infusione di farmaci chemioterapici? C'è rischio di infezione? La parola all'esperto

Prelievi e chemio dopo mastectomia: ci sono dei rischi?

Sto facendo chemioterapia in seguito a un intervento di mastectomia laterale destra con linfadenectomia ascellare destra e mastectomia simplex sinistra con biopsia del linfonodo sentinella. Ci sono dei rischi a effettuare i prelievi di sangue e l’infusione di farmaci? Su quale braccio sarebbe meglio? Siccome dovrò prolungare la terapia per altri tre mesi, non vorrei essere costretta a mettere il Port, in quanto sono diabetica insulino-dipendente e pericolosamente esposta ad infezioni. 

Anna (domanda pervenuta tramite form L'Esperto risponde)

Risponde il professor Pietro Caldarella, Vice Direttore Senior della Divisione Chirurgica presso l'Istituto Europeo di Oncologia di Milano

 

Carissima Anna,

per accessi venosi si preferisce sempre utilizzare il braccio non sottoposto a dissezione ascellare linfonodale. Per prelievi meglio quindi utilizzare il controlaterale. Per terapie mediche, intese come chemioterapiche, è sempre meglio evitare le vene delle braccia, ma usare per infusioni di chemioterapici dei dispositivi appositi.

Parliamo di:

  • PICC (peripherally inserted central catheter), ossia un catetere venoso centrale inserito perifericamente all’altezza del braccio con l’aiuto di ecoguida per raggiungere la vena cava superiore; può essere utilizzato per diversi mesi, per accesso di vaso più pervio;
  • Port (dispositivo totalmente impiantabile per accesso venoso centrale a lungo termine). Il sistema viene impiantato sottocute e non esistono elementi esterni. Attraverso un ago speciale il Port può essere usato per fare iniezioni o infusioni endovenose senza più necessità di cercare la vena; può restare in sede per anni.

I farmaci chemioterapici possono spesso esporre a processi infiammatori dei vasi (“flebiti”), e proprio sui diabetici ci può essere un rischio maggiore. Il dispositivi per evitare infezioni devono essere posizionati in ambiente sterile e gestiti periodicamente nella loro manutenzione. Il personale sanitario saprà consigliarle le precauzioni opportune da adottare in base alla sua situazione.

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