Mancano studi indipendenti che comparino i danni alla salute. Nelle iQos meno sostanze cancerogene, ma non esiste un consumo sicuro
Sono una utilizzatrice dell’iQOS: è vero che è meno dannosa rispetto alle sigarette tradizionali e, in tal caso, quante se ne possono fumare?
Titti Consoli (Vibo Valentia)
Risponde Roberto Boffi, Responsabile del Centro Antifumo dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano
È impossibile fornire una risposta esaustiva alla sua domanda, dal momento che non sono disponibili studi indipendenti mirati a valutare il danno alla salute a lungo termine indotto da iQOS, il dispositivo per fumatori prodotto dalla Philip Morris che si colloca a metà strada tra le sigarette tradizionali e quelle elettroniche.
Le iQOS riscaldano il tabacco senza bruciarlo. Non sprigionano dunque monossido di carbonio e composti cancerogeni come gli idrocarburi policiclici aromatici e liberano metalli e polveri sottili in concentrazioni inferiori alle sigarette tradizionali. Fa eccezione soltanto lo stagno: presente in concentrazioni elevate e molto irritanti per le mucose e gli occhi. È pertanto verosimile affermare che il danno provocato dalla iQOS risulti inferiore rispetto alle sigarette. Detto ciò, non si è di fronte a un prodotto innocuo.
Le iQOS, come dimostrato in un nostro recente studio pubblicato sulla rivista Aerosol Science & Technology, rilasciano nell’aria composti aldeidici tossici e cancerogeni - formaldeide, acetaldeide, acroleina - oltre che nicotina. Siamo dunque già in grado di affermare che iQOS, così come le sigarette elettroniche, non sia innocua per chi la usa, così come per chi sta accanto al fumatore. L’elevata concentrazione di nicotina rilevata nell’ambiente ci suggerisce inoltre che può indurre alti livelli di dipendenza, come peraltro confermano i riscontri ricevuti da alcuni nostri pazienti del Centro Antifumo che con iQOS sembrano fumare più di quanto facessero prima con le sigarette tradizionali. A ciò occorre aggiungere che esiste una versione aromatizzata al mentolo, il cui utilizzo nelle sigarette sarà bandito in tutta Europa a partire dal 2020, proprio a causa della sua capacità di avvicinare al fumo e sviluppare dipendenza.
Non è pertanto possibile sbilanciarsi sul danno alla salute provocato da iQOS. Non esiste al momento una soglia massima non dannosa di uso del tabacco, in qualunque sua forma, motivo per cui nessun medico dovrebbe indicare una dose sicura di consumo.
Meglio suggerire cautela nel suo utilizzo, specialmente in ambienti chiusi in cui potrebbero ritrovarsi anche persone asmatiche, cardiopatici, bambini, donne incinte e anziani.
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