Gli omogeneizzati alla frutta non andrebbero dati tutti i giorni durante lo svezzamento, ma soltanto quando non è possibile portare a tavola la frutta fresca di stagione
Frutta fresca o omogeneizzati alla frutta: quali differenze ci sono?
(domanda giunta come commento a questo articolo)
Manuela
Rispondono Elena Dogliotti (supervisore scientifico Fondazione Umberto Veronesi) e Alberto Ferrando (pediatra di famiglia)
Il concetto generale è che anche tra gli omogeneizzati ci sono delle differenze: possiamo trovare zuccheri aggiunti oppure no, tanto da avere delle variabilità di concentrazione dal 10 al 17 per cento. Quindi, in generale, sarebbe meglio darli ai bambini in svezzamento non tutti i giorni, ma soltanto nelle occasioni in cui non è possibile utilizzare la frutta fresca di stagione. Come ogni qual volta in cui si ha a che fare con prodotti industriali, è bene leggere le etichette per rendersi conto dell'apporto di zuccheri liberi che, ci ricorda l'Organizzazione Mondiale della Sanità, non devono mai essere fonte di energia per più del dieci per cento del totale delle chilocalorie introiettate ogni giorno.
Gli zuccheri liberi, diversamente da quelli presenti nella frutta naturale, vengono aggiunti dai produttori: come quelli che si trovano in un dolce o in un prodotto da forno. In più rientrano in questa categoria gli zuccheri naturalmente presenti nel miele, negli sciroppi, nei succhi di frutta e in molti tipi di frutta processata. Differiscono da questi invece gli zuccheri contenuti nella frutta e nella verdura intera, che tendono a essere digeriti più lentamente e di conseguenza impiegano un tempo maggiore per entrare nel sangue. Non è allo zucchero contenuto nella mela intera che occorre dunque stare attenti, bensì a quello che ingeriamo attraverso un succo di mela, all'interno del quale ci sono gli zuccheri aggiunti.
Lo stesso discorso può essere esteso agli omogeneizzati, a maggior ragione perché è difficile fare il conto del fabbisogno energetico nel caso di bambini molto piccoli. Molti italiani cominciano sempre prima lo svezzamento dei propri figli e lo fanno introducendo nella loro dieta omogeneizzati a base di frutta. Risultato? I bambini sostituiscono una quota del consumo di latte con l'apporto di zuccheri liberi, acqua, un po' di vitamina C e qualche minerale presente nella frutta. La frutta in purea non equivale a quella fresca e si può fare tranquillamente a meno di mangiarla. In conclusione, quindi, non è necessario iniziare lo svezzamento con gli omogeneizzati a base di frutta.