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Alimentazione
Caterina Fazion
pubblicato il 15-10-2024

Il cibo troppo caro mette a rischio le future mamme?



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L’insicurezza alimentare colpisce sempre più donne in gravidanza, con conseguenze importanti sulla loro salute, e su quella dei loro bambini. Ecco gli studi più recenti

Il cibo troppo caro mette a rischio le future mamme?

La gravidanza è un momento delicato, che richiede una particolare attenzione all'alimentazione per garantire il benessere della madre e del bambino. 

Quando le donne in gravidanza hanno accesso limitato a cibi nutrienti e sani a prezzi accessibili, infatti, corrono un rischio maggiore di sviluppare problemi di salute fisica e mentale, e anche il peso del loro bambino potrebbe essere a rischio. Questo è quanto emerge da nuove ricerche condotte dall'Università di Newcastle, pubblicate su PLOS Medicine e Obesity Reviews.

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GLI STUDI PIÙ RECENTI

Gli scienziati hanno analizzato i dati provenienti da paesi ad alto reddito, specialmente dagli Stati Uniti, a partire dalla crisi economica globale del 2008, cercando di individuare collegamenti tra insicurezza alimentare e salute durante la gravidanza, sia per la madre sia per il bambino.

I dati rivelano che le donne "insicure dal punto di vista alimentare" – ossia coloro che non riescono a garantire un approvvigionamento regolare di cibi adeguati – hanno fino a quattro volte più probabilità di soffrire di disturbi mentali come stress, ansia e depressione rispetto a chi non ha problemi a permettersi il cibo. Inoltre, le mamme in attesa che vivono in condizioni di insicurezza alimentare sono più esposte al rischio di obesità, diabete gestazionale e problemi dentali.

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TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

 

AUMENTA L'INSICUREZZA ALIMENTARE

Negli ultimi anni, specialmente dopo la pandemia, l'insicurezza alimentare è più che raddoppiata nel Regno Unito, ed è un problema rilevante anche in altri paesi ad alto reddito. Oggi si stima che una famiglia su quattro con bambini sotto i quattro anni ne sia colpita. E la situazione è ancora più grave per le famiglie numerose: quasi la metà delle famiglie con tre o più figli è considerata “insicura dal punto di vista alimentare”.

«Sappiamo quanto sia importante per le donne in gravidanza seguire una dieta equilibrata e nutriente, sia per la loro salute che per quella del loro bambino in via di sviluppo», spiega Nicola Heslehurst, Professoressa di Nutrizione Materna e Infantile all’Università di Newcastle. «Ma quando queste donne vivono in condizioni di insicurezza alimentare, la qualità della loro dieta peggiora drasticamente. Non potendosi permettere alimenti sempre più costosi come frutta e verdura, sono costrette a ripiegare su cibi economici e di scarsa qualità nutrizionale, con un impatto negativo sulla loro salute e su quella del bambino».

Quando si è insicuri dal punto di vista alimentare, ci si ritrova a saltare pasti, a restare digiuni per un'intera giornata o a non avere abbastanza cibo per nutrire la famiglia. Le difficoltà economiche non si limitano solo alla spesa alimentare: spesso, queste famiglie devono affrontare problemi finanziari che incidono su bollette, affitto e riscaldamento, ulteriormente riducendo il budget disponibile per il cibo.

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COME INTERVENIRE?

Risolvere i problemi di insicurezza alimentare, soprattutto per le donne in gravidanza, è una sfida complessa che richiede interventi a più livelli, sia immediati sia a lungo termine. Purtroppo, come afferma la professoressa Heslehurst «qualsiasi misura di emergenza temporanea per affrontare l'insicurezza alimentare, come l'uso delle banche alimentari, non risolverà i problemi sociali ed economici sottostanti. Abbiamo bisogno di molto più sostegno finanziario da parte del Governo per garantire che donne e neonati siano protetti dall'insicurezza alimentare durante la gravidanza».

Il team ha bisogno di ulteriori ricerche poiché i dati disponibili sull'insicurezza alimentare e la salute in gravidanza nel Regno Unito sono scarsi, e con la maggior parte degli studi analizzati sono provenienti dagli Stati Uniti. «Se esaminassimo più dati dal Regno Unito, dove manca il supporto disponibile e i tassi di insicurezza alimentare stanno aumentando rapidamente, potremmo scoprire che i rischi sono peggiori di quanto attualmente pensiamo e la necessità di supporto è ancora maggiore».

 

LA SITUAZIONE ITALIANA

Circa l’insicurezza alimentare, ci sono segnali preoccupanti anche in Italia, dove la situazione è simile, soprattutto a causa dell'aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e del peggioramento delle condizioni economiche post-pandemia. Sebbene manchino dati specifici sulla correlazione tra insicurezza alimentare e gravidanza, uno studio globale mostra che il problema è in crescita anche nel nostro paese. Secondo l'OMS e la FAO, l'Italia sta affrontando una crescente difficoltá nell'assicurare che le famiglie con bambini piccoli abbiano accesso regolare a cibo sano e a prezzi affrontabili.

In particolare, le donne in gravidanza provenienti da famiglie a basso reddito sono piú vulnerabili, con conseguenze significative sulla loro salute e su quella del bambino. Secondo il rapporto dell'ASviS, nel 2022 circa 3,4 milioni di persone hanno sperimentato forme di insicurezza alimentare moderata o grave. Anche se la denutrizione non rappresenta un problema grave, l'accesso a cibi sani è spesso compromesso per una parte della popolazione, specialmente nel Sud Italia, dove la differenza di costo tra una dieta sana e quella effettivamente consumata è maggiore.

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Caterina Fazion
Caterina Fazion

Giornalista pubblicista, laureata in Biologia con specializzazione in Nutrizione Umana. Ha frequentato il Master in Comunicazione della Scienza alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste e il Master in Giornalismo al Corriere della Sera. Scrive di medicina e salute, specialmente in ambito materno-infantile


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