L’insicurezza alimentare colpisce sempre più donne in gravidanza, con conseguenze importanti sulla loro salute, e su quella dei loro bambini. Ecco gli studi più recenti
La gravidanza è un momento delicato, che richiede una particolare attenzione all'alimentazione per garantire il benessere della madre e del bambino.
Quando le donne in gravidanza hanno accesso limitato a cibi nutrienti e sani a prezzi accessibili, infatti, corrono un rischio maggiore di sviluppare problemi di salute fisica e mentale, e anche il peso del loro bambino potrebbe essere a rischio. Questo è quanto emerge da nuove ricerche condotte dall'Università di Newcastle, pubblicate su PLOS Medicine e Obesity Reviews.
GLI STUDI PIÙ RECENTI
Gli scienziati hanno analizzato i dati provenienti da paesi ad alto reddito, specialmente dagli Stati Uniti, a partire dalla crisi economica globale del 2008, cercando di individuare collegamenti tra insicurezza alimentare e salute durante la gravidanza, sia per la madre sia per il bambino.
I dati rivelano che le donne "insicure dal punto di vista alimentare" – ossia coloro che non riescono a garantire un approvvigionamento regolare di cibi adeguati – hanno fino a quattro volte più probabilità di soffrire di disturbi mentali come stress, ansia e depressione rispetto a chi non ha problemi a permettersi il cibo. Inoltre, le mamme in attesa che vivono in condizioni di insicurezza alimentare sono più esposte al rischio di obesità, diabete gestazionale e problemi dentali.
AUMENTA L'INSICUREZZA ALIMENTARE
Negli ultimi anni, specialmente dopo la pandemia, l'insicurezza alimentare è più che raddoppiata nel Regno Unito, ed è un problema rilevante anche in altri paesi ad alto reddito. Oggi si stima che una famiglia su quattro con bambini sotto i quattro anni ne sia colpita. E la situazione è ancora più grave per le famiglie numerose: quasi la metà delle famiglie con tre o più figli è considerata “insicura dal punto di vista alimentare”.
«Sappiamo quanto sia importante per le donne in gravidanza seguire una dieta equilibrata e nutriente, sia per la loro salute che per quella del loro bambino in via di sviluppo», spiega Nicola Heslehurst, Professoressa di Nutrizione Materna e Infantile all’Università di Newcastle. «Ma quando queste donne vivono in condizioni di insicurezza alimentare, la qualità della loro dieta peggiora drasticamente. Non potendosi permettere alimenti sempre più costosi come frutta e verdura, sono costrette a ripiegare su cibi economici e di scarsa qualità nutrizionale, con un impatto negativo sulla loro salute e su quella del bambino».
Quando si è insicuri dal punto di vista alimentare, ci si ritrova a saltare pasti, a restare digiuni per un'intera giornata o a non avere abbastanza cibo per nutrire la famiglia. Le difficoltà economiche non si limitano solo alla spesa alimentare: spesso, queste famiglie devono affrontare problemi finanziari che incidono su bollette, affitto e riscaldamento, ulteriormente riducendo il budget disponibile per il cibo.
COME INTERVENIRE?
Risolvere i problemi di insicurezza alimentare, soprattutto per le donne in gravidanza, è una sfida complessa che richiede interventi a più livelli, sia immediati sia a lungo termine. Purtroppo, come afferma la professoressa Heslehurst «qualsiasi misura di emergenza temporanea per affrontare l'insicurezza alimentare, come l'uso delle banche alimentari, non risolverà i problemi sociali ed economici sottostanti. Abbiamo bisogno di molto più sostegno finanziario da parte del Governo per garantire che donne e neonati siano protetti dall'insicurezza alimentare durante la gravidanza».
Il team ha bisogno di ulteriori ricerche poiché i dati disponibili sull'insicurezza alimentare e la salute in gravidanza nel Regno Unito sono scarsi, e con la maggior parte degli studi analizzati sono provenienti dagli Stati Uniti. «Se esaminassimo più dati dal Regno Unito, dove manca il supporto disponibile e i tassi di insicurezza alimentare stanno aumentando rapidamente, potremmo scoprire che i rischi sono peggiori di quanto attualmente pensiamo e la necessità di supporto è ancora maggiore».
LA SITUAZIONE ITALIANA
Circa l’insicurezza alimentare, ci sono segnali preoccupanti anche in Italia, dove la situazione è simile, soprattutto a causa dell'aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e del peggioramento delle condizioni economiche post-pandemia. Sebbene manchino dati specifici sulla correlazione tra insicurezza alimentare e gravidanza, uno studio globale mostra che il problema è in crescita anche nel nostro paese. Secondo l'OMS e la FAO, l'Italia sta affrontando una crescente difficoltá nell'assicurare che le famiglie con bambini piccoli abbiano accesso regolare a cibo sano e a prezzi affrontabili.
In particolare, le donne in gravidanza provenienti da famiglie a basso reddito sono piú vulnerabili, con conseguenze significative sulla loro salute e su quella del bambino. Secondo il rapporto dell'ASviS, nel 2022 circa 3,4 milioni di persone hanno sperimentato forme di insicurezza alimentare moderata o grave. Anche se la denutrizione non rappresenta un problema grave, l'accesso a cibi sani è spesso compromesso per una parte della popolazione, specialmente nel Sud Italia, dove la differenza di costo tra una dieta sana e quella effettivamente consumata è maggiore.
Caterina Fazion
Giornalista pubblicista, laureata in Biologia con specializzazione in Nutrizione Umana. Ha frequentato il Master in Comunicazione della Scienza alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste e il Master in Giornalismo al Corriere della Sera. Scrive di medicina e salute, specialmente in ambito materno-infantile