Negli Stati Uniti si pensa agli anticoncezionali a lungo termine. In Italia diminuiscono gravidanze precoci e aborti
Il problema, finora, non è mai stato una priorità. Come evitare le gravidanze precoci nelle minorenni? La domanda, che porta con sé anche la risposta, giunge dagli Stati Uniti: perché non offrire alle under 18 l’opportunità di ricorrere ai contraccettivi a lungo termine (Larc)? Lo spunto è contenuto anche nelle linee guida dell’American Academy of Pediatrics, secondo cui i Larc dovrebbero rappresentare l’opzione di prima linea per le adolescenti sessualmente attive.
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QUALE CONSAPEVOLEZZA?
I cosiddetti sono Larc sono in sostanza due: la spirale e l’impianto sottocutaneo di ormoni progestinici. Entrambi, però, risultano poco utilizzati nelle minorenni: per ragioni socio-culturali più che di opportunità. Così le ragazze, se consapevoli, si trovano a dover scegliere tra il preservativo, in modo da evitare anche la trasmissione di malattie sessualmente trasmissibili, il cerotto transdermico, l’anello vaginale o la pillola anticoncezionale.
Nulla che garantisca una protezione nel tempo, però. Per questo motivo, con lo scopo di esplorare la realtà adolescenziale e misurare il grado di consapevolezza, un gruppo di ricercatori dell’Università statunitense di Saint Louis ha provato a rimuovere gli ostacoli rimanenti per capire come ridurre la frequenza delle gravidanze tra gli under 18. Allo studio, i cui risultati sono stati pubblicati sul New England Journal of Medicine, hanno partecipato oltre 1.400 ragazze tra i 14 e i 17 anni.
Per un paio di anni le partecipanti hanno ricevuto informazioni specifiche su benefici e rischi dei vari metodi di contraccezione, potendo chiedere gratuitamente il contraccettivo desiderato. Alla fine del percorso informativo il 72% ha scelto un contraccettivo a lungo termine e il 28% un altro metodo. Di conseguenza, tra il 2008 e il 2013, nell’area della ricerca s’è registrata una media di 34 gravidanze (su mille ragazze) ogni anno, contro le 158 calcolate nel resto del Paese. Ma il dato più rilevante riguarda la riduzione degli aborti: da 41,5 a 9,7 ogni mille ragazze.
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LA MAPPA ITALIANA
Negli Stati Uniti i tassi di gravidanze tra le adolescenti sono comunque in calo. Lo stesso trend si registra anche in Italia, dove nel 2012 sono state conteggiate 2.124 gestazioni precoci: a fronte delle 2.865 calcolate all’inizio del secolo. In flessione sono anche gli aborti: secondo la relazione del Ministero della salute al Parlamento sull’attuazione della legge 194, riferita al 2012, il tasso di aborto delle ragazze italiane under 18 è pari al 4,4 per 1.000, uno dei più bassi d’Europa. Lungo la Penisola è la Sicilia a fare da capofila - seguita da Campania, Puglia e Lombardia - per numero di nati da madri con età compresa tra i 14 e i 17 anni. Rispetto al passato la situazione è senza dubbio migliore, ma alcune situazioni richiedono di tenere ancora alta la guardia.
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UN PREZZO PSICOLOGICO E SOCIALE
Perché il tema delle mamme-bambine preoccupa tanto? Perchè dietro alla gravidanza di una adolescente si cela spesso una realtà dura. «Esistono dei rischi legati alla salute della mamma e del bambino - puntualizza Cristina Riva Crugnola, docente di psicologia dello sviluppo socio-affettivo all’Università Bicocca di Milano e responsabile del progetto “Madre adolescente: due minori a rischio” -. Secondo gli studi condotti, le madri adolescenti possono scontare problemi psichici come bassi livelli di autostima, depressione, disturbi alimentari o abuso di sostanze, più spesso delle altre vivono in povertà e hanno un basso grado di istruzione». Situazioni difficili che finiscono per coinvolgere anche i bambini: i nati da madri adolescenti hanno più alti rischi di abuso, trascuratezza e problemi cognitivi rispetto agli stessi nati da madri adulte.
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PARLARE CON LE ADOLESCENTI
L’età del primo rapporto sessuale in Italia continua a scendere - fa sapere la Società italiana di ginecologia e ostetricia - e, di conseguenza, aumenta la probabilità di avere giovanissime mamme. «Lo spunto che arriva dagli Stati Uniti è molto interessante e andrebbe preso in considerazione anche nel nostro Paese, dove resistono alcune barriere culturali - spiega Cinzia Lucia Paolini, responsabile dell’ambulatorio dell’infanzia e dell’adolescenza dell’unità operativa di ginecologia e ostetricia, ospedale San Paolo di Milano -. Nel corso di un primo colloquio con un’adolescente si può tracciare un quadro completo della contraccezione, in modo da aiutarle a scegliere la modalità più adatta alla loro situazione». Difficilmente in prima battuta viene proposto un contraccettivo a lungo termine, a meno che di fronte non ci sia una ragazza che ha già visto fallire altre metodiche. Quando ciò accade, si propone comunque una doppia protezione (con metodo a barriera) per abbattere il rischio di contrarre malattie sessualmente trasmissibili. Sconsigliata è la contraccezione ormonale alle giovani fumatrici.
Fabio Di Todaro
Giornalista professionista, lavora come redattore per la Fondazione Umberto Veronesi dal 2013. Laureato all’Università Statale di Milano in scienze biologiche, con indirizzo biologia della nutrizione, è in possesso di un master in giornalismo a stampa, radiotelevisivo e multimediale (Università Cattolica). Messe alle spalle alcune esperienze radiotelevisive, attualmente collabora anche con diverse testate nazionali ed è membro dell'Unione Giornalisti Italiani Scientifici (Ugis).