La conferma arriva da uno studio americano. Gli amanti delle sigarette accusano difficoltà ad addormentarsi la sera e frequenti risvegli notturni
La conferma arriva da uno studio americano. Gli amanti delle sigarette accusano difficoltà ad addormentarsi la sera e frequenti risvegli notturni.
Il fumo reca diversi danni alla salute: aumenta il rischio di insorgenza di diversi tipi di tumore peggiora la salute cardiovascolare, aggrava e può anche essere la causa di alcune malattie polmonari, quali asma e bronco pneumopatia cronico ostruttiva (Bpco). Ma oggi c’è un motivo in più recidere il legame con la sigaretta. Fumare, infatti, peggiora anche la qualità del sonno, con conseguenze prevedibili. Chi non riposa a sufficienza ha una qualità della vita più bassa che lo espone, oltre alla probabilità di fumare di più, ad altri sintomi: quali depressione e l’ansia.
LO STUDIO - La prova arriva da una ricerca pubblicata su Psychology, Health and Medicine. Psicologi e psichiatri dell’Università di Gainesville, in Florida, hanno osservato un gruppo di 4.973 adulti (avevano tutti almeno vent’anni) campionati nel corso del Nhanes (National Health and Nutrition Examination Survey): l’indagine sulla qualità della vita e della nutrizione condotta annualmente su un ampio campione della popolazione statunitense. Attraverso semplici esami del sangue, gli studiosi hanno ottenuto la misurazione della cotinina (metabolita della nicotina) sierica che ha permesso di suddividere il campione in tre categorie: ex fumatori (almeno cento sigarette fumate), fumatori correnti (quotidianamente con la sigaretta in bocca) e non fumatori (potevano aver fumato non più di cento sigarette nel corso della vita). Quanto al sonno, cinque le variabili considerate: i problemi nell’addormentarsi, i risvegli notturni, quelli precoci al mattino, il tempo medio impiegato per prendere sonno e il totale delle ore trascorse a riposo.
FUMO E SONNO - Notevoli differenze sono state notate soprattutto tra fumatori e non, con i primi che hanno lamentato difficoltà nel prendere sonno, frequenti risvegli notturni e una certa consuetudine nel vedere la luce prima del previsto, con conseguente eccessiva sonnolenza diurna. Significativa la relazione lineare osservata tra il numero di sigarette fumate e le ore totali trascorse a riposo che, nei fumatori, erano inferiori rispetto agli ex e ai non fumatori. A livello generale, i fumatori e gli ex hanno segnalato difficoltà nell’addormentarsi e un tempo complessivo trascorso a riposo inferiore rispetto a quello dei non fumatori.
LA NICOTINA E IL CERVELLO - Negli anni scorsi diversi studi avevano evidenziato l’azione della nicotina a livello del sistema nervoso centrale. L’alcaloide, infatti, si lega ai recettori per l’acetilcolina e porta al rilascio di diversi neurotrasmettitori che interferiscono con i centri di regolazione del ciclo sonno-veglia. Sempre la stessa ricerca, pubblicata nel 2006 su American Journal of Epidemiology, sottolineava come le differenze, tra fumatori e non, riguardassero la fase non-Rem del sonno, caratterizzata da una riduzione dell’attività dei neuroni che rilasciano neurotrasmettitori. Così, stimolando il rilascio di dopamina e serotonina, la nicotina presente nel fumo di sigaretta potrebbe disturbare la normale regolazione della fase non-REM e rendere di conseguenza il sonno più leggero. Con tutte le conseguenze sopra citate.
Fabio Di Todaro
@fabioditodaro
Fabio Di Todaro
Giornalista professionista, lavora come redattore per la Fondazione Umberto Veronesi dal 2013. Laureato all’Università Statale di Milano in scienze biologiche, con indirizzo biologia della nutrizione, è in possesso di un master in giornalismo a stampa, radiotelevisivo e multimediale (Università Cattolica). Messe alle spalle alcune esperienze radiotelevisive, attualmente collabora anche con diverse testate nazionali ed è membro dell'Unione Giornalisti Italiani Scientifici (Ugis).