Le stime di uno studio su scala mondiale. Fra le misure anti-fumo più efficaci, l’aumento delle tasse sulle sigarette
In sei anni, tra 2008 e 2014, più di 53 milioni di persone in 88 Paesi hanno smesso di fumare grazie alle misure di controllo del tabacco adottate dalle pubbliche amministrazioni. Il senso più emozionante sta, però, in un’altra cifra: si stima che siano oltre 22 milioni i decessi legati al fumo evitati.
ESTENDERE LE MISURE UTILI NEL MONDO
I dati sono stati raccolti da ricercatori del Georgetown University Medical Center e pubblicati online su Tobacco Control. «I nostri risultati mostrano l’enorme e continuativo potenziale nel salvare milioni di vite che ha il rafforzamento delle politiche di controllo del tabacco: hanno dimostrato di funzionare davvero», ha detto il capo della ricerca, David Levy, professore di oncologia. «I nuovi dati possono aiutare a far meglio comprendere il potente impatto sulla salute pubblica a quei Paesi che non hanno ancora varato misure salva-vita per il controllo del tabacco e che costituiscono più della metà del totale dei 196 Paesi esistenti». Quest’analisi continuata nel tempo valuta il crescente successo della Convenzione-quadro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la lotta al tabagismo prendendo come metro dell’impatto delle sue politiche il numero delle morti scongiurate. La Convenzione è entrata in vigore nel 2005. Al primo gennaio del 2015 risultavano aver ratificato quell’accordo anti-tabacco 186 dei Paesi/entità aderenti all’Oms (in rappresentanza del 95,8 della popolazione mondiale). I rimanenti 10 Paesi/entità non hanno partecipato, e fra questi gli Stati Uniti. Tra quanti hanno detto sì alle norme proposte dall’Oms, 88 Paesi hanno messo in atto almeno una proposta anti-fumo.
L’AUMENTO DEI PREZZI MISURA PIU' EFFICACE
Immagini sui pacchetti, limiti alla ditribuzione e alla pubblicità, aumento delle tasse: quanto sono servite le diverse azioni contro l’epidemia di tabagismo? Dei 22 milioni di morti evitate e che sarebbero state attribuibili al fumo, i ricercatori stimano questa suddivisione: - 7 milioni di persone risparmiate per l’aumento delle tasse sulle sigarette - 5,4 milioni grazie alle leggi anti-fumo - 4,1 milioni per le informazioni e le avvertenze sulla salute - 3,8 milioni per i divieti di commercializzazione - 1,5 milioni grazie ai programmi di aiuto per smettere di fumare. La maggior parte delle vite salvate si collocano tra il 2012 e il 2014 per via del rafforzamento delle misure anti-tabacco in tre grandi Paesi con un alto livello di fumatori: Bangladesh, Russia e Vietnam. Lo studio di Georgetown stima pure che altre 140 milioni di persone sarebbero salvabili se si “convertissero” alle norme promosse dall’Oms la Cina, l’India e l’Indonesia.
Serena Zoli
Giornalista professionista, per 30 anni al Corriere della Sera, autrice del libro “E liberaci dal male oscuro - Che cos’è la depressione e come se ne esce”.