I giovani sono più sensibili all’aumento del prezzo del tabacco. Ora uno studio dimostra che la riduzione dei consumi negli adolescenti può durare nel tempo, anche quando diventano adulti
L’aumento della tassazione e del prezzo del tabacco può ridurre il fumo fra i ragazzi? E poi, se questo effetto positivo c’è, può permanere nel tempo sino ad avere un impatto sui consumi degli adulti? Uno studio, pubblicato sulla rivista Health Economics e coordinato da Andrew Friedson (Milken Institute), ha approfondito proprio questo tema, utilizzando dati raccolti da tre fonti nazionali rappresentative della situazione USA per valutare l'impatto della tassazione sul tabacco sull'insorgenza e la persistenza del fumo dalla giovinezza all'età adulta.
LE MISURE CHE GUARDANO AI PREZZI
Negli ultimi decenni, la tassazione sul tabacco è stata uno strumento sempre più considerato per ridurre il consumo di sigarette e per limitare gli effetti negativi sulla salute pubblica. L'idea alla base di questa strategia è relativamente semplice: aumentando il prezzo delle sigarette attraverso le tasse, si spera di scoraggiare l'acquisto e il consumo, in particolare tra i giovani. Tuttavia, gli effetti a lungo termine di queste politiche sulla prevalenza del fumo tra gli adulti sono stati meno chiari, fino ad ora.
TASSAZIONE E FUMO FRA GLI ADOLESCENTI
La ricerca ha dimostrato che gli adolescenti sono particolarmente sensibili ai cambiamenti nei prezzi delle sigarette. Gli studi precedenti avevano già evidenziato come l'elasticità della partecipazione al fumo tra i giovani rispetto alle tasse sulle sigarette si aggiri tra -0.3 e -0.6, indicando che aumenti significativi delle tasse possono portare a una riduzione proporzionale del numero di giovani fumatori. Questo effetto è particolarmente rilevante poiché la maggior parte dei fumatori adulti ha iniziato a fumare durante l'adolescenza.
I RISULTATI: MENO FUMATORI GIOVANI, MENO FUMATORI ADULTI
Lo studio di Friedson e colleghi fornisce una prova empirica forte che prevenire il fumo tra gli adolescenti ha effetti duraturi. Utilizzando le tasse sul tabacco come variabile, gli autori hanno documentato una correlazione tra il fumo durante l'adolescenza e il fumo nell'età adulta. In sostanza, scoraggiare 10 adolescenti dal fumare attraverso l'aumento delle tasse porta a circa 5 fumatori adulti in meno. Ciò suggerisce che le politiche che mirano a ridurre il fumo tra i giovani possono avere conseguenze a lungo termine sulla salute pubblica, riducendo significativamente il numero di fumatori adulti.
PREZZI PIÙ ALTI? GIOVANI E ADULTI REAGISCONO DIVERSAMENTE
Un altro aspetto interessante emerso dallo studio riguarda la differenza tra giovani e adulti nell'elasticità della domanda di tabacco rispetto alla tassazione. Mentre i giovani mostrano una sensibilità maggiore agli aumenti dei prezzi (riducono i consumi) gli adulti tendono ad essere meno reattivi. Gli studi hanno riportato elasticità comprese tra -0,1 e -0,3 per gli adulti, inferiori a quelle registrate fra i più giovani, suggerendo che una volta che l'abitudine al fumo è consolidata, è più difficile da modificare solo attraverso variazioni di prezzo. Questo potrebbe essere attribuibile alla dipendenza indotta dalla nicotina e alle forti abitudini comportamentali che si sviluppano nel tempo.
L'EFFICACIA A LUNGO TERMINE DELLE POLITICHE FISCALI
Friedson con questo studio ha dimostrato che le tasse sul tabacco non solo sono efficaci nel ridurre il fumo tra i giovani, ma possono avere anche un effetto preventivo duraturo che si estende fino all'età adulta. Le politiche fiscali sul tabacco che riescono a scoraggiare i giovani dal fumare possono quindi avere benefici a lungo termine, non solo riducendo la prevalenza del fumo, ma anche migliorando la salute generale della popolazione e riducendo i costi associati alle malattie legate al tabacco. C'è ancora molto da capire, ed è importante riconoscere i limiti delle sole politiche fiscali e considerare un approccio multifattoriale che combini la tassazione con altre strategie di prevenzione e cessazione del fumo.
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