Promosso e finanziato da Fondazione Veronesi il progetto triennale è condotto da CERGAS SDA Bocconi. L’obiettivo è studiare modelli e strategie di tassazione che possono aiutare a ridurre i consumi e contenere i costi sociali e sanitari del tabagismo
In un mondo in cui il mercato dei prodotti da fumo muta rapidamente ma si continuano a pagarne gli immani costi sociali e sanitari, è urgente promuovere il confronto e la conoscenza sulle strategie concrete per contenere i consumi di tabacco e prevenirne l’uso, a partire dalla modulazione delle accise e dalle leve fiscali che influiscono sui prezzi al consumatore.
L’aumento della tassazione del tabacco è considerato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) la più costo-efficace fra le misure di difesa della salute dal tabagismo, ma è ancora una delle più trascurate. Per comprendere meglio le potenzialità delle politiche fiscali a tutela della salute pubblica e per promuovere un dibattito sulle possibili concrete applicazioni nel contesto italiano, Fondazione Umberto Veronesi ETS ha deciso di promuovere e finanziare un progetto di ricerca triennale elaborato e condotto da CERGAS (Centro di Ricerche sulla Gestione dell’Assistenza Sanitaria e Sociale) di SDA Bocconi.
L’analisi multiprospettica “Politiche di tassazione del tabacco per il contrasto al tabagismo” si propone di:
• Comprendere le attuali politiche di extra tassazione delle sigarette (o loro sostituti), principali strutture e modelli, gli impatti (positivi ed eventuali conseguenze negative)
• Identificare le condizioni politico istituzionali che hanno favorito la loro approvazione;
• Rilevare le principali criticità nel sistema di servizi anti fumo nel contesto italiano e le priorità di miglioramento;
• Progettare un piano di investimento di fondi che risponda alle priorità di miglioramento e produca il massimo dei benefici nella prevenzione e riduzione del tabagismo.
Il fumo di tabacco è la principale causa evitabile di malattia e disabilità, a cui si devono solo in Italia oltre 90.000 vittime l’anno, quasi la metà per tumore. Ancora quasi un quarto degli italiani adulti è fumatore e un ragazzo su cinque fra i 15 e i 19 anni fa un uso quotidiano di tabacco (dati ESPAD 2024). Circa 3 milioni di fumatori ogni anno provano a smettere di fumare, ma spesso sono soli, i centri antifumo sono in calo su tutto il territorio nazionale, i farmaci e i trattamenti disponibili sono rimborsabili solo per alcune categorie di pazienti e le risorse dedicate alla prevenzione e alla disassuefazione dalla nicotina sono insufficienti.
L’OMS considera la politica di aumento delle accise sulle sigarette come la misura che da sola è più efficace e costo-efficace nel prevenire l’inizio del tabagismo, nel promuovere la sua cessazione e nel ridurre il consumo di tabacco tra fumatori abituali. Inoltre la tassazione del tabacco è indicata fra gli strumenti più utili dal Piano europeo per la lotta ai tumori (European Beating Cancer Plan) e dalla Convenzione quadro dell’OMS per il controllo del tabacco (FCTC), il primo strumento legale internazionale progettato per promuovere la cooperazione multilaterale e l'azione nazionale per ridurre la crescita e la diffusione dell'epidemia globale del tabacco, che l’Italia ha firmato nel 2003 e ratificato nel 2008.
Attualmente in Italia le accise sulle sigarette sono tra le più basse in Europa (€ 3,13 per un pacchetto di 20 sigarette) rispetto ad Irlanda (€9,30) e Francia (€6,95)*. L’Italia è anche il maggior produttore di tabacco in Europa.
Fondazione Veronesi ha da alcuni anni iniziato un’attività di advocacy dell’introduzione di una politica di innalzamento del prezzo delle sigarette in Italia congiunta all’investimento strutturato di fondi in interventi di prevenzione dei tumori polmonari e di contrasto al tabagismo.
“Sappiamo ormai da tempo che tabacco e sigarette sono il primo fattore di rischio evitabile per malattie respiratorie, cardiovascolari e tumori. Ogni anno in Italia contiamo 44.000 nuovi casi di carcinoma polmonare, in nove casi su dieci legati al fumo. I ragazzi che oggi cadono nella trappola della nicotina rischiano di essere i fumatori che domani si ammaleranno. Dobbiamo lavorare sulla prevenzione primaria e sulla diagnosi precoce, anche grazie a programmi di screening mirati, per ridurre la mortalità purtroppo elevata. Sappiamo che le politiche fiscali sono una leva importante e ancora non sfruttata, ormai già diversi paesi nel mondo anche vicino a noi si sono mossi con misure lungimiranti. È urgente spezzare l'immobilismo e agire con misure efficaci e adatte al contesto italiano. È un tema complesso e per molti scomodo, ma la conoscenza è la risposta, ecco perché sosteniamo una ricerca libera e di alta qualità per trovare soluzioni concrete ed efficaci” – afferma Giulia Veronesi, Direttore Programma Chirurgia Toracica Robotica Ospedale San Raffaele, Professore Ordinario Università Vita e Salute San Raffaele di Milano e membro del Comitato scientifico per la Lotta al Fumo di Fondazione Umberto Veronesi ETS.