Secondo uno studio britannico l'attività fisica in un ambiente naturale (anche virtuale) apporta un più intenso beneficio cardiovascolare
I Quaderni della salute - Fare sport
Qualsiasi bambino lo sa: giocare sul cemento di un cortile o fra le mura di casa non è lo stesso che scatenarsi in un prato. Ora un gruppo di scienziati dello sport britannici ha dimostrato, numeri alla mano, quanto il verde possa far bene, persino quello virtuale.
LO STUDIO
I ricercatori dell’università di Coventry hanno chiesto a bambini di 9 e 10 anni di pedalare per un quarto d’ora a ritmo moderato. Alcuni avevano davanti agli occhi un video raffigurante un sentiero nel bosco, sincronizzato con la bicicletta che stavano utilizzando. Gli altri non avevano stimoli visivi. Alla fine dell’attività i primi avevano una pressione arteriosa più bassa dei secondi, con una differenza del 5% (la pressione sistolica media era 97 contro 103 mmHg). Questo parametro è ritenuto un importante indizio della risposta cardiovascolare allo sforzo fisico e, di conseguenza, dei benefici dell’attività.
SALUTE CARDIOVASCOLARE
I risultati della ricerca sono apparsi sulla rivista open access International Journal of Environmental Research and Public Health. Gli autori hanno commentato: «L’ipertensione è un problema di salute cronico su scala mondiale. Se davvero esiste una relazione fra vedere scene di natura e una pressione arteriosa più bassa dopo l’attività fisica, sarebbe positivo che i medici iniziassero a prescrivere esercizio all’aperto per ridurre i rischi cardiovascolari».
VERDE ANTI-STRESS
Questo piccolo ma interessante studio fa parte di uno speciale dedicato dalla rivista ai benefici della natura per la salute. Altre ricerche avevano fra l’altro indicato un miglioramento delle condizioni psichiche (migliore risposta allo stress) nelle persone dedite alle passeggiate nel verde rispetto a chi cammina in città. Un effetto positivo che, secondo gruppo di ricercatori dell’università di Edimburgo (Scozia) è concreto e misurabile: l’esposizione a spazi verdi è associata soprattutto nelle donne a una minor secrezione di cortisolo, noto anche come “ormone dello stress”.
Donatella Barus
Giornalista professionista, dirige dal 2014 il Magazine della Fondazione Umberto Veronesi. E’ laureata in Scienze della Comunicazione, ha un Master in comunicazione. Dal 2003 al 2010 ha lavorato alla realizzazione e redazione di Sportello cancro (Corriere della Sera e Fondazione Veronesi). Ha scritto insieme a Roberto Boffi il manuale “Spegnila!” (BUR Rizzoli), dedicato a chi vuole smettere di fumare.