Osteoporosi e sole bastano venti minuti al giorno al sole e una dieta ricca di acidi grassi polinsaturi
I numeri lascerebbero pensare il contrario, ma il problema dell’osteoporosi è invece ben conosciuto dalle donne italiane, soprattutto nella fascia delle over 50.
Nonostante le ottantamila fratture del collo del femore registrate nel 2013, dunque, il problema è ben noto al gentile sesso, a guardare i risultati dell’indagine “La fragilità ossea: conoscenza e percezioni delle donne over 50”, voluta da cinque società scientifiche di settoree condotta su 401 donne di età compresa tra i 50 e i 79 anni
OSTEOPOROSI E CONSAPEVOLEZZA
L’osteoporosi, le cui stime risultano tutt’altro che ottimistiche, è conosciuta da otto italiane su dieci, come chiara è la consapevolezza che il quadro possa aggravarsi con il passare dell’età, soprattutto nelle donne. «La loro maggiore suscettibilità è dovuta a una minore massa ossea, rispetto agli uomini, che cala progressivamente con l’inizio della menopausa», dichiara Giuseppina Resmini, responsabile del centro per lo studio dell’osteoporosi e delle malattie metaboliche dell’osso dell’ospedale di Treviglio-Caravaggio (Bergamo). «Ma non manca di osservare casi di malattia precoce, in cui una donna può avere una o più fratture vertebrali senza accusare alcun sintomo».
Molto dunque è necessario fare attraverso la prevenzione, partendo dalla tavola e dallo stile di vita, i cui squilibri risultano di poco meno incisivi rispetto alla menopausa e all’avanzare dell’età: per cui non esistono rimedi.
Quanto agli accertamenti da fare, invece, il parere degli specialisti è unanime: oltre i 65 anni è bene eseguire la mineralometria ossea computerizzata (MOC), un esame non invasivo che esprime la densità minerale dell’osso, fornendo un contributo importante per la valutazione del rischio di frattura negli anni successivi.
OSTEOPOROSI E PREVENZIONE AL MARE
Se il grado di consapevolezza della malattia risulta elevato, decisamente più bassi sono i numeri di chi sviluppa livelli adeguati di vitamina D, considerata l’antidoto più efficace. Per questo motivo, alle soglie di agosto, la Società italiana dell’osteoporosi, del metabolismo minerale e delle malattie dello scheletro (Siomms) ha deciso di rispolverare il vademecum delle raccomandazioni utili.
«L’estate è il periodo dell’anno in cui c’è più luce e durante le vacanze è più facile prendere il sole, stimolando quindi la sintesi di Vitamina D - spiega Giancarlo Isaia, direttore del dipartimento di geriatria e malattie metaboliche dell’osso all’ospedale Molinette di Torino - Esponendosi ai raggi solari per venti minuti al giorno per cinque giorni alla settimana è possibile ottenere una riduzione sensibile del rischio di fratture dato dalla fragilità ossea».
COME GESTIRE LA FRATTURA?
Molta confusione c’è, inoltre, anche sulla gestione di una frattura. Fa riflettere, infatti, che, a seguito di essa, solo un terzo delle over 50 avrebbe un atteggiamento reattivo, considerando una valutazione clinica della situazione.
Addirittura treitaliane su dieci non darebbero peso all’evento, perché «può capitare». In quest’ambito, il target più a rischio sembra essere quello delle over 60, tra le quali solo una su quattro dichiara di prendere in considerazione che ci può essere un problema dietro la comparsa di una frattura.
Fabio Di Todaro
Giornalista professionista, lavora come redattore per la Fondazione Umberto Veronesi dal 2013. Laureato all’Università Statale di Milano in scienze biologiche, con indirizzo biologia della nutrizione, è in possesso di un master in giornalismo a stampa, radiotelevisivo e multimediale (Università Cattolica). Messe alle spalle alcune esperienze radiotelevisive, attualmente collabora anche con diverse testate nazionali ed è membro dell'Unione Giornalisti Italiani Scientifici (Ugis).