Scopriamo come l'esposizione a spazi verdi fin dall’infanzia rappresenti una buona strategia per ridurre il rischio di osteoporosi e fratture nell’età adulta
La salute delle ossa è destinata a essere influenzata per tutta la vita dal periodo dell’infanzia. Perché? Per quanto il picco si raggiunga nella prima età adulta, la massa ossea dipende dall'accumulo che avviene durante la crescita e lo sviluppo scheletrico che, se non ottimale, può comportare problematiche ossee più avanti nel tempo. Oltre a corretto apporto di calcio e vitamina D, esiste qualcos’altro che possa ridurre il rischio di osteoporosi e fratture? Secondo un recente studio pubblicato su Jama Network Open, sì, e si tratta dell’esposizione precoce a spazi verdi nei bambini piccoli. Scopriamo il perché e come sfruttare questa scoperta a favore delle nostre ossa e quindi della nostra salute.
LO STUDIO
I ricercatori hanno seguito fino all'età di quattro-sei anni 327 bambini, 180 femmine e 147 maschi, incrociando i dati sulla salute delle ossa con quelli relativi alle caratteristiche delle aree di residenza. Cosa è emerso? I bambini che vivevano in aree in cui erano presenti a poca distanza zone verdi avevano una più alta densità minerale ossea, un indicatore della salute delle ossa, e un rischio fino al 67% più basso di soffrire di fragilità delle ossa. Questi risultati evidenziano l'importanza dell'esposizione agli spazi verdi residenziali nei primi anni di vita sulla salute delle ossa durante i periodi critici della crescita e dello sviluppo, con implicazioni a lungo termine.
GLI EFFETTI BENEFICI DEL VERDE
Secondo i ricercatori, la spiegazione degli effetti benefici del verde urbano potrebbe risiedere nel fatto che la disponibilità di aree verdi aumenta le probabilità di svolgere attività fisica. Questa, a sua volta, favorisce i processi di rafforzamento delle ossa.
«Questo studio evidenzia l'urgente necessità di sensibilizzare i responsabili politici sull'importanza di conservare ed espandere gli spazi verdi residenziali per massimizzare la densità minerale ossea durante i periodi cruciali di crescita e sviluppo», scrivono i ricercatori. «La promozione di queste strategie preventive potrebbe ridurre il rischio di fratture e/o di osteoporosi più avanti nella vita, con conseguenti benefici finanziari, fisici e psicologici per l'individuo e la comunità», concludono.
COME ASSUMERE IL CALCIO?
Dato che l'accumulo di massa ossea è influenzato da fattori ambientali e dallo stile di vita, non dobbiamo dimenticare l’importanza di una corretta alimentazione, e in particolare di un corretto introito di calcio che, essendo un macronutriente deve essere assunto in grandi quantità (>100 mg/giorno). Il calcio, la cui carenza può causare rachitismo e osteoporosi, è fondamentale per costituire scheletro e denti, ma è essenziale anche nella regolazione della contrazione muscolare, nella trasmissione degli impulsi nervosi, nella regolazione della permeabilità delle membrane cellulari. Si trova principalmente nel latte e nei suoi derivati, ma anche negli ortaggi dalle foglie verde scuro, nei legumi secchi, in pesci e molluschi.
L’IMPORTANZA DELLA VITAMINA D
Perché il calcio venga assorbito correttamente occorre assicurarsi la giusta dose di vitamina D. Come? La fonte più importante di vitamina D è l’esposizione solare e “farne scorta” nella stagione estiva è sempre una buona idea; in genere, per una persona giovane è sufficiente stare all’aperto almeno due o tre volte alla settimana: bastano 10-15 minuti, anche al mattino o nel tardo pomeriggio, in primavera, estate e autunno, con viso, mani e avambracci scoperti. Anche per questo motivo la presenza di aree verdi che i bambini possano sfruttare diventa di importanza fondamentale per ridurre il rischio di osteoporosi e fratture. Tuttalpiù, si può fare ricorso nella propria alimentazione a quei cibi che ne contengono una buona quantità come pesce, in particolare salmone, sardine, aringhe, tonno e anche olio di fegato di merluzzo, tuorlo d’uovo, fegato, verdure a foglia verde scuro come bietole, cicoria, cavolo riccio e broccoli.
Caterina Fazion
Giornalista pubblicista, laureata in Biologia con specializzazione in Nutrizione Umana. Ha frequentato il Master in Comunicazione della Scienza alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste e il Master in Giornalismo al Corriere della Sera. Scrive di medicina e salute, specialmente in ambito materno-infantile