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Donatella Barus
pubblicato il 26-09-2014

Le nostre maratonete alla conquista di New York



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Apre un nuovo blog: 37 donne operate per un tumore al seno che si allenano per correre la gara più famosa del mondo. E’ il progetto NothingStopsPink

Le nostre maratonete alla conquista di New York

Niente tacchi, ma suole belle comode. Allacciarsi le scarpe, legare i capelli, sistemare l’elastico dei calzoncini. E poi via, avanti senza guardare indietro, con il cuore che batte più forte dei piedi che battono per terra. Via, lontano dal lutto, dalle ferite, dalla paura, dalla nausea. Così corrono le donne che hanno avuto un tumore al seno.

Ce lo dicono le tante risposte all’appello lanciato dalla Fondazione Veronesi alcuni mesi fa. L’idea, lanciata da Rosa & Associati con Fondazione Veronesi, era reclutare una squadra di runner speciali, donne operate al seno e disposte ad allenarsi per correre la maratona più famosa del mondo, quella di New York. Hanno risposto a decine, con email o messaggi sui social network. Fra loro molte adesioni al progetto, ma ancora molte di più hanno scritto per raccontare un pezzo della loro storia. Tutti i pezzi insieme fanno la nostra, di storia. Leggerle tutte è un’emozione.

Nuccia scrive: “Solo chi la vive puo capire. Sto ancora lottando in bocca al lupo a tutte. Ce la faremo”. Cristina testimonia che “si può tornare alla vita, vivendo ancora meglio e più intensamente, tutti i giorni in tanti modi. ....io non mi fermo mai.... Amo la vita più di prima”.

In tante corrono, come Morena (“Operata 2012 carcinoma mammario triplo negativo chemio più radio già fatto 2 mezze maratone”) e Paola, 53 anni, operata nel 2005 (“fatte 3 maratone ultima Roma 2014 tempo 4,17”). C’è chi come Loretta una maratona all’ombra della Grande Mela l’ha già fatta, 9 mesi dopo l’operazione (“ovviamente camminando”) e poi ha scoperto le due ruote: “ho iniziato per scherzo con bici da corsa. Care donne...20.000 km all'anno e l’umore sempre alto”.

Gemma vorrebbe, per superare altre paure come quella di volare. In tante dicono che sarebbe bello, ma no, non ce la farebbero. Maria Grazia precisa “non per colpa dell'operazione, anche prima”. Marzia rilancia: “Ci sto per una maratona di ballo liscio o tango e per pianoforte o canto .... ma posso sempre tentare la maratona vera”.

In 37 hanno iniziato ad allenarsi, a Brescia e Milano, sotto la guida di Gabriele Rosa, uno degli allenatori di corsa più noti al mondo, specializzato in cardiologia e in medicina dello sport, che spiega: «Molti studi hanno ormai provato la stretta correlazione fra l’inattività fisica e alcune patologie croniche, mentre l’esercizio fisico e la corretta alimentazione sono invece un aiuto per la cura e la riabilitazione di malattie tumorali, cardiovascolari e metaboliche».
Per quanto riguarda il tumore al seno, varie ricerche indicano i benefici dell’esercizio fisico, spesso basta un’attività moderata ma costante, non è d’obbligo fare le maratone. L’attività fisica riduce il rischio di ammalarsi per le donne in menopausa, e di qualunque età, riduce il rischio di recidive, aiuta a controllare i disturbi correlati alle terapie, come i dolori articolari o il linfedema. E l’esercizio fisico sembra migliorare anche la sensazione di affaticamento (o fatigue) di cui soffrono molte pazienti.

Alla fine, in 10 voleranno a New York, per correre la prima domenica di novembre. Grazie al sostegno di PittaRosso e ai fondi raccolti durante la Pink Parade, camminata non competitiva che si terrà a Milano il 26 ottobre. Fra i 40mila partecipanti ci sarà anche una macchia rosa proveniente dall’Italia. Fino ad allora, potremo seguire passo passo gli allenamenti e la preparazione con uno speciale “diario di viaggio”, il nuovo blog NothingStopsPink.


@donatellabarus

Donatella Barus
Donatella Barus

Giornalista professionista, dirige dal 2014 il Magazine della Fondazione Umberto Veronesi. E’ laureata in Scienze della Comunicazione, ha un Master in comunicazione. Dal 2003 al 2010 ha lavorato alla realizzazione e redazione di Sportello cancro (Corriere della Sera e Fondazione Veronesi). Ha scritto insieme a Roberto Boffi il manuale “Spegnila!” (BUR Rizzoli), dedicato a chi vuole smettere di fumare.


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