È giusto temere le radiazioni? Quali sono i danni? Quali sono gli esami che sottopongono l’organismo alle dosi più elevate? Sono solo alcune delle domande che più preoccupano chi si sottopone a esami radiodiagnostici e radioterapia a cui i Fisici medici potranno dare risposta in uno sportello on-line
È attivo, da qualche giorno, sul portale dell’Associazione Italiana di Fisica Medica (AIFM), lo sportello ‘Il Fisico medico risponde’. Un servizio di informazione, corretta e puntuale, per pazienti e cittadini, sui rischi (eventuali o reali) che si possono correre da emissioni di radiazioni ionizzanti a seguito di esami radiodiagnostici e radioterapie (oggi comunque diminuiti grazie alla sicurezza delle apparecchiature in uso), ma anche da cui ricevere consigli per prevenirli. In un colloquio virtuale a tu per tu con il fisico medico, sarà possibile inviare via mail le proprie domande o dubbi e ottenere una opinione competente e scientificamente validata.
LE RADIAZIONI – I numeri sono elevatissimi: 100 milioni di prestazioni radiodiagnostiche, ogni anno e solo in Italia, di cui 60 milioni con radiazioni ionizzanti. Quelle più temute per i possibili effetti collaterali. Preoccupazioni che, in parte, corrispondono al vero, in casi particolari come, ad esempio, in caso di gravidanza quando le radiazioni possono causare malformazioni o ritardo nello sviluppo del feto o nei bambini causare danni per una maggiore sensibilità agli agenti tossici, ma che, in parte, sono da smentire perché a vegliare sulla adeguatezza di strumentazioni, dosaggi e terapie vi è il Fisico medico. Una figura spesso sottovalutata, mentre è fondamentale nella pratica clinica. «Il nostro compito – spiega la dottoressa Luisa Begnozzi, Presidente AIFM – è garantire la sicurezza e l’efficacia della diagnosi e della terapia attuando attente analisi sulla valutazione preventiva e consuntiva della dose di radiazioni assunte nelle indagini diagnostiche, di medicina nucleare e nei trattamenti radioterapici». Ma il Fisico medico effettua anche verifiche sulla adeguatezza delle apparecchiature tecnologiche per garantirne il corretto funzionamento ed un impiego sicuro nel rispetto di un solo obiettivo: ottenere dalla prestazione il migliore risultato possibile con il minimo rischio per la salute del paziente.
PREVENZIONE – Seguire anche alcuni comportamenti corretti, in caso di esami con emissione di radiazione, aiuta a potenziare la prevenzione. «E’ bene per il paziente – precisa la dottoressa Begnozzi - non fare 'autoprescrizione', cioè non richiedere esami diagnostici per controlli 'autogestiti', ma solo se indicati dal medico e giustificati dallo specialista. Le donne in età fertile devono ricordarsi poi di comunicare all’operatore, prima dell’esame, il probabile stato di gravidanza, affinché siano eseguite le opportune valutazioni, le azioni preventive e fornite informazioni adeguate al caso specifico. Un rischio molto più grande dell'esposizione è essere soggetti a paure ingiustificate a causa di una errata informazione che può ingenerare forti ansie e addirittura condurre a decisioni estreme. Mai fermarsi al sentito dire ma chiedere spiegazioni al personale alle associazioni specializzate, come è anche nell’obiettivo dello sportello. Va comunque detto che l’esame diagnostico con uso di radiazioni, se appropriato e giustificato, porta un indiscusso vantaggio per la definizione della patologia e la conseguente terapia, rispetto al rischio che comporta. Va però eseguito con tecniche ottimizzate, mirate al contenimento della dose rilasciata pur mantenendo l’adeguata qualità e quantità di informazione diagnostica». Per ogni quesito su temi di fisica medica inerenti radioterapia, radiologia, medicina nucleare, risonanza magnetica è possibile contattare l’esperto dell’Associazione connettendosi al sito: www.fisicamedica.ito scrivendo all’indirizzo di posta elettronica: ilfisicomedicorisponde@aifm.it.
Francesca Morelli