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Oncologia
Redazione
pubblicato il 19-11-2024

La risonanza magnetica è utile per scoprire un tumore?



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A che cosa serve la risonanza magnetica nel percorso di diagnosi di tumore? Lo spiega Saverio Cinieri, presidente Fondazione AIOM

La risonanza magnetica è utile per scoprire un tumore?

Buongiorno, sottoponendosi ad una risonanza magnetica è possibile vedere se ho un tumore? Grazie

G. P., domanda pervenuta tramite il form "L'esperto risponde"

Risponde Saverio Cinieri, Presidente Fondazione AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica)

La risonanza magnetica (RM) è una delle tecniche di imaging più avanzate per esaminare le strutture interne del corpo e può essere utile per individuare eventuali lesioni sospette che potrebbero far pensare a un tumore. Grazie alla sua capacità di produrre immagini dettagliate dei tessuti, la RM è spesso impiegata per esplorare in profondità specifiche aree del corpo come il cervello, la colonna vertebrale e molti organi interni.

Tuttavia è importante sapere che una diagnosi di tumore parte sempre da un sospetto diagnostico basato sui sintomi, sulla storia clinica o su segni riscontrati in esami preliminari. La RM, quindi, non è uno strumento di screening per identificare il cancro in assenza di un sospetto clinico preciso ma è usata come esame mirato per chiarire il tipo e la natura di eventuali anomalie rilevate. Se tutti i pazienti asintomatici fossero sottoposti a questo esame, i costi per il sistema sanitario sarebbero insostenibili e ci sarebbe il rischio di sovraccaricare le strutture sanitarie, rallentando l’accesso all’esame per chi ne ha effettivamente bisogno.

La RM è molto sensibile e può rilevare anche anomalie che non sono pericolose o che non hanno significato clinico, come cisti benigne o piccole lesioni. Questi rilievi accidentali possono causare falsi positivi, portando a ulteriori esami invasivi, biopsie o interventi non necessari, con un conseguente aumento di ansia e preoccupazione per il paziente. Per confermare o escludere la presenza di un tumore, è spesso necessario un approccio integrato: esami clinici, altri test di imaging (come TC o PET) e, se richiesto, una biopsia, che consiste nel prelievo e nell’analisi di un piccolo campione di tessuto.

Per alcuni tumori esistono esami di screening più semplici e altrettanto efficaci, come la mammografia per il tumore al seno o la colonscopia per il tumore del colon in seguito a positività al test per il sangue occulto nelle feci. Questi test sono standardizzati, di costo inferiore e con indicazioni specifiche e hanno dimostrato di ridurre la mortalità per questi tumori grazie alla diagnosi precoce.


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