L'ufficio europeo dell'OMS: in Ucraina il conflitto piomba su un sistema sanitario già fragile, un focolaio di poliomielite e il Covid
Fino a pochi giorni fa l’Ucraina veniva citata da Hans Henri Kluge, direttore dell’ufficio regionale europeo dell’OMS per la preoccupante recrudescenza dei casi di Covid-19.
Poi, il precipitare della crisi politica e militare con la Russia. Con l’attacco russo, il 24 febbraio l’autorità responsabile per la salute pubblica nel sistema ONU ha pubblicato una dichiarazione sulla crisi ucraina.
La preoccupazione, profonda, è per la sicurezza, la salute e il benessere di tutti i civili coinvolti nel paese, e forse anche al di fuori di esso.
«Come più volte ripetuto dal segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, qualsiasi ulteriore escalation può portare a una catastrofe umanitaria in Europa, con un bilancio pesante in termini di vittime e di un danno aggiuntivo a sistemi sanitari già fragili» si legge nel documento.
L’OMS Europa fa inoltre sapere che tramite il suo ufficio in Ucraina continua a fornire il supporto necessario ad affrontare i problemi sanitari urgenti, in particolare un focolaio di poliomielite in corso dall'ottobre 2021 (il Paese da anni è considerato fra quelli più a rischio, a causa del basso numero di bambini vaccinati e dell'instabilità politica e dei conflitti). Proprio a febbraio era partita una campagna per recuperare le vaccinazioni perse nei soggetti fra i 6 mesi e i 6 anni e che avrebbe dovuto coinvolgere 140.000 bambini.
Si continua nella risposta al Covid-19, con i casi in aumento. L'istituzione aggiunge inoltre che si prepara, insieme a tutti partner ONU, a rispondere alle emergenze scatenate dal conflitto, a proteggere il suo staff e a fare il possibile per ridurre al minimo l’interruzione dei servizi sanitari essenziali.
«Il diritto alla salute e l’accesso ai servizi deve essere protetto, anche in tempo di crisi. Gli operatori sanitari, gli ospedali e le altre strutture non devono mai diventare obiettivi e devono poter continuare a servire i bisogni sanitari delle comunità. La protezione dei civili è un dovere tutelato dal diritto umanitario internazionale».
Leggi anche: Paolo Veronesi: "Crisi umanitaria che colpisce in modo grave chi è malato".