I consigli della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps) sul tempo libero dei piccoli, lo sport, i compiti e il buon uso della tecnologia
«Tutto il resto è noia», citava una famosa canzone di Franco Califano, che sembra essere un inno cantato anche dai bambini italiani, quando pensano alle vacanze. Perché, a parte gli amati-odiati compiti, sembrano incapaci di pensare a come investire il tempo libero in modo sano e costruttivo. Ma dalla Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps) arrivano dei buoni consigli per mamme, papà e alunni in pausa estiva.
Meglio il mare o la montagna per i miei bambini?
POCHI INTERESSI E MONOTONIA?
Forse, o almeno a detta degli esperti, potrebbero rappresentare una delle motivazioni per cui i bimbi non riescono a godere appieno delle vacanze. Ma un facile rimedio a questa noia c’è: offrire soluzioni di divertimento e impiego del tempo poco ripetitive. Come ad esempio un breve soggiorno, in attesa della vacanza trascorsa in famiglia, in centri estivi che scadenzano la giornata dei piccoli con attività varie e variegate, quali una gita, la visita a un parco naturale o ogni altra iniziativa desiderata dai piccoli. «L’importante - spiega Piercarlo Salari, pediatra a Milano e responsabile del Gruppo di lavoro per il sostegno alla genitorialità Sipps - è che i genitori non si sentano in colpa nell’iscriversi a questo ‘progetto vacanza’, che ha l’aria dell’abbandono o del ‘parcheggio a tempo’, quando invece può diventare una sana occasione per il bambino, sotto l’aiuto di esperti, per imparare a gestire i propri tempi e desideri, liberi da orari e schemi rigidi imposti dal periodo scolastico».
Vademecum per le vacanze dei più piccoli
VITA ALL’ARIA APERTA
Dopo gli spazi chiusi di aule, palestre e orizzonti murati, non c’è di meglio che godersi grandi spazi aperti per recuperare le energie psicofisiche, in un giusto equilibrio fra relax e sprint. «È bene stimolare il bambino - aggiunge Leo Venturelli, Pediatra di Famiglia di Bergamo e referente per l'Educazione sanitaria e la comunicazione della Sipps - a svolgere ciclicamente più attività, alcune dinamiche, come lo sport ad esempio, alternate ad altre più sedentarie in cui possa dare libero sfogo a fantasia e creatività, come il disegno, la creazione manuale di oggetti fino all’ideazione di nuove ricette o elaborazione di piatti, magari preparate insieme e con la complicità di mamma e papà, studiate a seconda delle caratteristiche temperamentali o delle inclinazioni del bambino». Indicazione, quella della personalizzazione delle attività, tanto più preziosa nella scelta sportiva: «Per i più timidi - suggerisce Giuseppe Di Mauro, pediatra di base e presidente della Sipps - possono essere indicate attività di squadra come la pallavolo o la pallacanestro che implicano l’acquisizione di un ruolo definito all’interno di un gruppo; per gli intraprendenti sono più indicate le gare in cui però la competitività sia subordinata alla lealtà e al rispetto di regole e valori; per i bambini dal temperamento riflessivo meglio optare per sport quali il tiro con l’arco, buon compromesso tra coordinamento muscolare e affinamento della concentrazione; infine gli estroversi e i fantasiosi farebbero bene invece a scegliere passatempi quali la musica o recite improvvisate». Sempre però nel giusto mezzo, perché anche d’estate, l’indicazione è a non strafare: «Non è corretto travolgere i piccoli in una miriade di attività – aggiunge ancora Venturelli – o farli stancare eccessivamente, pertanto anche in vacanza va programmato un riposino pomeridiano. O ancora, è possibile pensare, ad una vita tranquilla in pineta quale alternativa al mare, perché in vacanza un po’ di relax è d’obbligo».
Bambini e tablet: quando è troppo?
COMPITI E TECNOLOGIA
Anche in vacanza poi arrivano le dolenti note: i compiti, indispensabili e necessari che devono però accompagnarsi anche alla lettura di un buon libro. Ma i compagni di gioco dell’estate dei bambini italiani sono anche smartphone, computer e televisione: come metterla allora con la (troppa) tecnologia? Gli esperti dicono che bisogna saperla sfruttare usare con intelligenza. «Occorre regolamentare la durata e le modalità dell’utilizzo dei vari strumenti social e digital - conclude il Presidente della SIPPS – al fine di promuovere le relazioni personali piuttosto quelle virtuali. Ecco perché i dispositivi elettronici, senza eccezione alcuna, andrebbero spenti, come buona norma e regola, a tavola e in ogni altra occasione di convivialità. Mentre all’aperto o durante il giorno, smartphone e tablet potrebbero essere utilizzati come strumenti per scattare fotografie o registrare filmati per catturare angoli e dettagli della natura o immortalare sensazioni, paesaggi o scenari suggestivi a vantaggio di un arricchimento non solo visivo, ma anche emotivo».