Il morbillo indebolisce il sistema immunitario. La vaccinazione che permette di evitarlo previene anche l’insorgenza di altre malattie infettive, come dimostra uno studio apparso su Science
Chi l’ha detto che il vaccino contro il morbillo protegge solo dalle infezioni del paramyxovirus? In realtà, secondo uno studio della Princeton University e dell'Erasmus University Medical Center di Rotterdam, il vaccino protegge anche da molte altre infezioni opportunistiche. Il motivo? Senza tracce di morbillo il sistema immunitario è più forte ed è in grado di proteggerci più efficacemente. I risultati sono stati pubblicati dalla rivista Science.
Morbillo, l'Organizzazione Mondiale della Sanità richiama l'Italia
CASI IN AUMENTO
A differenza di quanto si possa pensare il morbillo continua a mietere vittime: nel 2013, ultimo dato disponibile, l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha registrato oltre 145 mila morti riconducibili alla malattia. Dati parziali più recenti sono ancor più sconfortanti: soltanto nel 2014 negli Stati Uniti si è registrata un’impennata, ben 644 rispetto al centinaio di infezioni registrate negli ultimi 15 anni. Un fenomeno a cui gli specialisti trovano risposta principalmente nelle diverse campagne anti-vaccini che hanno mobilitato moltissimi genitori. Campagne, peraltro, senza fondamento scientifico in quanto occorre ricordare - per l’ennesima volta - che la relazione tra vaccino e autismo è una frode scientifica.
Autismo e vaccino: storia di una frode scientifica
STRANA RELAZIONE
Un dato è certo: il calo dei casi di morbillo è direttamente legato all’aumento di persone che si sottopongono al vaccino. Analizzando i dati di oltre trent'anni di vaccinazioni emerge però un altro aspetta tutt’altro che trascurabile: nei Paesi più poveri dove si attua la misura si è registrata negli anni una drastica riduzione della mortalità infantile. Riduzione che, a seconda della copertura, oscilla tra il 30 e 50%. Una percentuale che raggiunge il 90 nei casi di popolazioni più disagiate. Un effetto difficilmente spiegabile dalla sola prevenzione della malattia attraverso il vaccino.
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MEMORIA IMMUNITARIA DANNEGGIATA
Cosa causa allora questa drastica diminuzione? Negli ultimi anni alcune ricerche hanno dimostrato che il sistema immunitario dei bambini che si sono ammalati di morbillo, a distanza di tempo, risente ancora dell’infezione. Una sorta di danno temporaneo soprattutto alla memoria immunitaria, quella caratteristica del sistema che permette di ricordare l’avvenuto contatto con un agente patogeno e che è alla base dello sviluppo di una potente e mirata risposta immunitaria.
PERCHE' IL MORBILLO PUO' COLPIRE
ANCHE CHI SI E' VACCINATO?
LO STUDIO
Partendo da questa osservazione gli autori dello studio hanno analizzato i dati raccolti prima e dopo l'introduzione della vaccinazione di massa in alcuni paesi ad alto reddito con banche dati certe riguardanti la mortalità. Le analisi hanno mostrato una significativa correlazione tra l'incidenza del morbillo e le morti causate da altre malattie infettive negli anni immediatamente successivi la vaccinazione. Un dato che mostra chiaramente l’influenza positiva nella riduzione della mortalità dovuta ad altre malattie infettive e che conferma che il vaccino contro il morbillo permette di mantenere intatta la memoria del sistema immunitario.
Daniele Banfi
Giornalista professionista del Magazine di Fondazione Umberto Veronesi dal 2011. Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in Comunicazione della Scienza ottenuto presso l'Università La Sapienza di Roma. In questi anni ha seguito i principali congressi mondiali di medicina (ASCO, ESMO, EASL, AASLD, CROI, ESC, ADA, EASD, EHA). Tra le tante tematiche approfondite ha raccontato l’avvento dell’immunoterapia quale nuova modalità per la cura del cancro, la nascita dei nuovi antivirali contro il virus dell’epatite C, la rivoluzione dei trattamenti per l’ictus tramite la chirurgia endovascolare e la nascita delle nuove terapie a lunga durata d’azione per HIV. Dal 2020 ha inoltre contribuito al racconto della pandemia Covid-19 approfondendo in particolare l'iter che ha portato allo sviluppo dei vaccini a mRNA. Collabora con diverse testate nazionali.