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Oncologia
Daniele Banfi
pubblicato il 13-03-2025

Vaccino HPV: l'obiettivo è migliorare le coperture vaccinali



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Il trend in Italia è in miglioramento ma è ancora lontano il traguardo del 90% fissato dall'OMS. Permangono forti differenze a livello regionale

Vaccino HPV: l'obiettivo è migliorare le coperture vaccinali

L'obiettivo dichiarato dall'OMS e dallo Europe’s Beating Cancer Plan della Commissione Europea è chiaro. Per "cancellare" i tumori collegati a invezioni da HPV (il papillomavirus umano) occorre seguire la regola del 90-90-90: 90% di coperture vaccinali negli adolescenti (nel nostro Piano Nazionale l'obiettivo è 95%), 90% di adesione allo screening cervicale utilizzando i test di ultima generazione, 90% di donne che accedono tempestivamente a diagnosi e cura. Per raggiungere questi ambiziosi obiettivi, il nuovo Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2023-2025 (PNPV) annovera ‘la prevenzione del cancro della cervice uterina e delle altre malattie HPV correlate’ come obiettivo strategico, al pari del mantenimento dello status polio-free e dell’eradicazione del morbillo e della rosolia. Ma nonostante i progressi fatti, sul fronte coperture vaccinali il traguardo è ancora lontano, come affermato al recente evento Inventing for Life Health Summit 2025

QUEL LEGAME TRA HPV E TUMORI

La maggior parte dei tumori che conosciamo originano da diverse cause che possono essere riassunte in due categorie: genetiche e comportamentali, ovvero legate agli stili di vita. Ma se fumo, scorretta alimentazione e sedentarietà sono fattori di rischio noti, per alcune neoplasie uno dei fattori in grado di aumentare le probabilità di sviluppare la malattia sono le infezioni virali e in particolare quelle da HPV. Il 99% dei tumori della cervice uterina, ad esempio, è causato da questa infezione. Attenzione però alle facili interpretazioni: essere entrati in contatto con il virus non significa sviluppare per forza la malattia. Così come lo è per l'organo femminile, il bersaglio dei papillomavirus è anche il distretto testa-collo. Secondo gli ultimi dati disponibili l'infezione da HPV rappresenta la causa del 32-36% dei tumori dell'orofaringe. Infine l'infezione da HPV può portare allo sviluppo del tumore del pene e dell'ano.

IL RUOLO DELLA VACCINAZIONE

Di papillomavirus ne esistono circa 100 tipologie differenti. Alcuni sono responsabili di lesioni benigne come i condilomi, altri sono in grado di produrre lesioni potenzialmente in grado di generare i tumori sopra elencati. Proprio per il legame causa-effetto tra infezione e possibile sviluppo del tumore (la relazione è valsa il premio Nobel nel 2008 ad Harald Zur Hausen), negli anni sono stati sviluppati dei vaccini capaci di neutralizzare il virus riducendo notevolmente la possibilità di sviluppo del tumore. L’efficacia del vaccino dipende dalla copertura dei ceppi virali e dall’età di somministrazione. Con l’introduzione del vaccino nonavalente, si è stimato che la protezione nei confronti del tumore della cervice uterina possa superare il 90% nei soggetti vaccinati prima dell’inizio dell’attività sessuale. 

CHI DEVE VACCINARSI?

Il vaccino è offerto gratuitamente a ragazze e ragazzi nel 12° anno di età in molti paesi, compresa l’Italia (clicca qui per conoscere l'offerta di ogni regione). L’obiettivo è raggiungere un’alta copertura prima dell’inizio dell’attività sessuale, quando il vaccino è più efficace. L’OMS raccomanda attivamente la vaccinazione anche per i ragazzi, perché il virus HPV è responsabile di diversi tumori maschili, tra cui quello orofaringeo, anale e del pene. Non solo, vaccinando i ragazzi significa anche arginare la diffusione del virus.

MIGLIORANO LE COPERTURE MA RIMANGONO LONTANE DALL'OBIETTIVO

Recentemente il Ministero della Salute ha pubblicato i dati relativi alla copertura vaccinale per l'anno 2023 relativamente alle corti di nascita 1999-2011.  I dati delle coperture vaccinali (ciclo completo), sia per le femmine che per i maschi, pur mostrando ancora valori bassi sulle rilevazioni puntuali nei target primari dell’intervento, evidenziano un miglioramento rispetto all’anno precedente. Si conferma inoltre il trend in miglioramento osservato anche negli anni precedenti sulle singole coorti di nascita (recuperi vaccinali), tuttavia, la copertura vaccinale media per HPV nelle ragazze è al di sotto della soglia ottimale prevista dal Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (95% nel 12° anno di vita).

In particolare dai dati emerge che la copertura per ciclo completo nella coorte 2008 (ragazze che compivano 15 anni nell’anno di rilevazione, utilizzata dall’OMS come riferimento nelle sue statistiche) è del 69,57%, sovrapponibile al dato sulla stessa fascia di età rilevato l’anno precedente (69,32%). Ma andando ad analizzare in maniera approfondita i dati emerge una notevole disparità a livello regionale. Sopra l'80% di copertura in questa coorte ci sono solo Lombardia e Umbria. Maglia nera la Provincia Autonoma di Bolzano con il 37,85%.

Per quanto riguarda la vaccinazione nei maschi, la copertura per ciclo completo nella coorte 2008 è stata del 58,45%, di poco inferiore rispetto all'anno precedente (59,29%). Ma anche in questo caso permangono forti differenze regionali: oltre al dato della Provincia Autonoma di Bolzano (27,92%) -dove il dato è perlopiù ascrivibile alla diffusa esitanza vaccinale in qualsiasi fascia di età- si registra una bassa copertura in Campania (29,50%) e Sicilia (35,13%).

Daniele Banfi
Daniele Banfi

Giornalista professionista del Magazine di Fondazione Umberto Veronesi dal 2011. Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in Comunicazione della Scienza ottenuto presso l'Università La Sapienza di Roma. In questi anni ha seguito i principali congressi mondiali di medicina (ASCO, ESMO, EASL, AASLD, CROI, ESC, ADA, EASD, EHA). Tra le tante tematiche approfondite ha raccontato l’avvento dell’immunoterapia quale nuova modalità per la cura del cancro, la nascita dei nuovi antivirali contro il virus dell’epatite C, la rivoluzione dei trattamenti per l’ictus tramite la chirurgia endovascolare e la nascita delle nuove terapie a lunga durata d’azione per HIV. Dal 2020 ha inoltre contribuito al racconto della pandemia Covid-19 approfondendo in particolare l'iter che ha portato allo sviluppo dei vaccini a mRNA. Collabora con diverse testate nazionali.


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