Utilizzando una terapia target in aggiunta a quella ormonale la sopravvivenza a tre anni passa dal 46 al 70%. Un cambiamento epocale per il tumore al seno metastatico. I risultati presentati ad ASCO
Svolta nel trattamento del tumore al seno metastatico nelle donne in premenopausa. L'aggiunta della terapia target con ribociclib in aggiunta alla terapia ormonale aumenta significativamente l'aspettativa di vita passando, a tre anni dal trattamento, dal 46% al 70%. Un passo avanti ulteriore verso la cronicizzazione della malattia. Un risultato storico presentato al congresso dell'American Society of Clinical Oncology (ASCO) in corso a Chicago, il principale appuntamento mondiale dedicato alla lotta al cancro.
TUMORE AL SENO METASTATICO: FRENARE LA CRESCITA
Pur essendo il tumore al seno una neoplasia con percentuali di guarigione molto alte, ad oggi solo nel nostro Paese sono 37 mila le donne con cancro della mammella metastatico. Di queste il 10% è compreso nella fascia di età tra i 40 e i 50 anni. Ad oggi il trattamento standard per situazioni del genere è rappresentato dalla somministrazione di una terapia ormonale finalizzata a rallentare il più possibile la crescita tumorale e, al tempo stesso, garantire una qualità di vita sostenibile il più a lungo possibile. «Si tratta - spiega Lucia Del Mastro, responsabile della breast unit dell’Irccs ospedale Policlinico San Martino di Genova e membro del comitato scientifico di Fondazione Umberto Veronesi - di donne giovani, nel pieno della loro vita familiare e professionale, come madri, mogli e lavoratici. In questi casi, la malattia ha un impatto profondo sull’intera famiglia. Da qui la necessità di opzioni terapeutiche innovative che garantiscano quantità e qualità di vita».
RIBOCICLIB AUMENTA L'ASPETTATIVA DI VITA DI OLTRE IL 30%
Una di queste è rappresentata dall'associazione della terapia ormonale classica con l'aggiunta di ribociclib, una terapia mirata su alcune proteine (CDK4-6) implicate nella crescita delle cellule cancerose. Nello studio MONALEESA-7, presentato ad ASCO e pubblicato simultaneamente sul New England Journal of Medicine, è stato dimostrato che la combinazione di queste due terapie aumenta la sopravvivenza a 3 anni dal 46% al 70% nel tumore al seno metastatico HR+/HER2-. Un aumento di oltre il 30%.
CRONICIZZARE E' POSSIBILE
Un'associazione che permetterà a molte più donne con carcinoma mammario metastatico di ricevere in fase iniziale un trattamento efficace a bassa tossicità, evitando o comunque posticipando la necessità di ricorrere alla chemioterapia. «Quello che sino a pochi anni fa era impensabile, ovvero cronicizzare il tumore al seno metastatico, ora sta diventando realtà. Grazie alla combinazione di ribociclib e terapia ormonale è possibile controllare a lungo termine la malattia», conclude la Del Mastro.
Daniele Banfi
Giornalista professionista del Magazine di Fondazione Umberto Veronesi dal 2011. Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in Comunicazione della Scienza ottenuto presso l'Università La Sapienza di Roma. In questi anni ha seguito i principali congressi mondiali di medicina (ASCO, ESMO, EASL, AASLD, CROI, ESC, ADA, EASD, EHA). Tra le tante tematiche approfondite ha raccontato l’avvento dell’immunoterapia quale nuova modalità per la cura del cancro, la nascita dei nuovi antivirali contro il virus dell’epatite C, la rivoluzione dei trattamenti per l’ictus tramite la chirurgia endovascolare e la nascita delle nuove terapie a lunga durata d’azione per HIV. Dal 2020 ha inoltre contribuito al racconto della pandemia Covid-19 approfondendo in particolare l'iter che ha portato allo sviluppo dei vaccini a mRNA. Collabora con diverse testate nazionali.