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Oncologia
Daniele Banfi
pubblicato il 22-02-2022

Tumore al seno e prevenzione delle recidive: l'aspirina non serve



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L'aspirina assunta ogni giorno non ha alcun effetto nell'evitare una recidiva per tumore al seno nelle donne con precedente diagnosi di tumore HER2-

Tumore al seno e prevenzione delle recidive: l'aspirina non serve

Un'aspirina al giorno non riduce il rischio di recidiva di tumore al seno HER2-. E' questo, in estrema sintesi, il messaggio che emerge a conclusione di un importante clinical trial che ha coinvolto oltre 3 mila donne coordinato dal Dana-Farber Cancer Institute Boston rilanciato dall'American Society of Clinicla Oncology.

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ASPIRINA IN CHIAVE PREVENTIVA

L'acido acetilsalicilico è considerato una delle molecole più "famose" della storia. Ad oggi viene utilizzato principalmente per le sue capacità analgesiche, antinfiammatorie, antipiretiche e antiaggreganti. Sul fronte della prevenzione l'assunzione dell'aspirina è oggi una pratica comune in determinate categorie di persone per ridurre le probabilità di eventi vascolari (infarti e ictus) proprio in virtù della sua capacità di fluidificare il sangue. 

MOLTI DUBBI, POCHE CERTEZZE

Da anni però, complice la capacità di ridurre l'infiammazione -uno dei meccanismi associati sul lungo periodo al possibile sviluppo di tumori-, l'aspirina è oggetto di studio nella prevenzione delle malattie oncologiche. Gli studi a riguardo sono molti ma le certezze sono poche. Nel 2020 un’analisi aggiornata degli studi disponibili, condotta dai ricercatori dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, ha misurato una riduzione del rischio di cancro del colon-retto almeno del 25% negli utilizzatori di aspirina, con un effetto proporzionale alla dose e alla durata della terapia. Lo stesso acido acetilsalicilico è risultato associato a un minor rischio di tumori dell’esofago, dello stomaco, del fegato e del pancreas. Ci sono però dei grossi “ma”. Sebbene i dati depongano per un effetto protettivo del farmaco, gli esperti e le autorità regolatorie hanno mantenuto una grande cautela e non raccomandano l’uso dell’aspirina per prevenire il cancro colorettale. Perchè? In primo luogo, l’assunzione di acido acetilsalicilico può essere associata a effetti collaterali importanti, come il rischio di emorragie, che impongono sempre una attenta supervisione medica per bilanciare rischi e benefici sui singoli individui. Inoltre sono emersi nel tempo effetti controproducenti dell’aspirina fra i pazienti oncologici con più di 70 anni che l’assumevano per contenere il rischio di recidive.  

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LO STUDIO

Cosa dire invece del tumore al seno? Anche in questo caso, secondo l'ultimo studio coordinato dagli scienziati del Dana-Farber Cancer Institute, lasciano poco spazio alle interpretazioni. Il clinical trial, di grande valore perché realizzato in doppio cieco (nè i valutatori nè le persone sottoposte al test conoscevano cosa realmente ogni singolo paziente stesse assumendo), ha analizzato il rischio di recidiva nelle donne con una neoplasia HER2-, la più diffusa tra le forme di tumore al seno. Nello studio, realizzato su oltre 3 mila donne divise in due gruppi (metà ha assunto 300mg di aspirina una volta al giorno, l'altra metà un placebo), non sono emerse differenze statisticamente significative tra i due gruppi. Emblematiche le parole dell'autrice dello studio Wendy Y. Chen, riportate direttamente sul sito dell'ASCO, l'American Society of Clinical Oncology: «Sebbene l'infiammazione possa ancora svolgere un ruolo nella progressione del cancro, l'aspirina non è raccomandata per la prevenzione delle recidive del cancro al seno».

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Daniele Banfi
Daniele Banfi

Giornalista professionista del Magazine di Fondazione Umberto Veronesi dal 2011. Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in Comunicazione della Scienza ottenuto presso l'Università La Sapienza di Roma. In questi anni ha seguito i principali congressi mondiali di medicina (ASCO, ESMO, EASL, AASLD, CROI, ESC, ADA, EASD, EHA). Tra le tante tematiche approfondite ha raccontato l’avvento dell’immunoterapia quale nuova modalità per la cura del cancro, la nascita dei nuovi antivirali contro il virus dell’epatite C, la rivoluzione dei trattamenti per l’ictus tramite la chirurgia endovascolare e la nascita delle nuove terapie a lunga durata d’azione per HIV. Dal 2020 ha inoltre contribuito al racconto della pandemia Covid-19 approfondendo in particolare l'iter che ha portato allo sviluppo dei vaccini a mRNA. Collabora con diverse testate nazionali.


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