Alcuni cibi aiutano a prevenire le malattie ma a che a farci vivere più a lungo. Una ricerca per valutarne la portata
Alimentazione e salute vanno di pari passo. Oggi sappiamo con certezza, grazie ai numerosi studi scientifici pubblicati sull’argomento, che esiste una precisa relazione tra dieta e l'insorgenza di malattie croniche come obesità, diabete, malattie cardiovascolari e cancro. Un concetto ribadito ancora una volta anche in occasione dell'IEO Day, la giornata celebrativa dell'Istituto Oncologico Europeo del professor Umberto Veronesi.
GENETICA O AMBIENTE?- All'origine dello sviluppo di un tumore possiamo individuare fondamentalmente due cause, una genetica ed una ambientale. Mentre sulla prima non è possibile agire in chiave di prevenzione, la seconda è invece un fattore importantissimo sul quale puntare al massimo. Sicuramente la componente nutrizionale ha un impatto molto forte. «Esistono evidenze convincenti che essere obesi, ovvero con un indice di massa corporea superiore a 30, aumenta in maniera significativa il rischio di ammalarsi di molti tipi di cancro. Non solo, nello scorso mese di aprile è stato confermato che il consumo di più di 500 grammi di carni rosse (agnello, manzo e maiale) alla settimana rappresenta un fattore di rischio nello sviluppo del tumore al colon-retto» spiega Lucilla Titta, ricercatrice nutrizionale presso il campus IFOM-IEO di Milano e vincitrice di una borsa di ricerca finanziata dalla Fondazione Umberto Veronesi.
PREVENZIONE- L'altra faccia della medaglia è rappresentata da quei cibi che prevengono il cancro. E' infatti confermato che un consumo di più di 400 grammi di frutta e verdura al giorno protegge dal cancro alla bocca, faringe, laringe e stomaco e che il consumo di fibra alimentare, rigorosamente da alimenti di origine vegetali come verdura, frutta, cereali integrali e legumi, protegge in maniera significativa dall'incidenza del cancro al colon-retto. «Indicazioni che però sono ancora poco recepite, poiché scarsamente conosciute, dalla maggior parte della popolazione. In Italia infatti più del 30% dei bambini è sovrappesso e quasi il 25% non mangia frutta e verdura quotidianamente» conclude la dottoressa Titta.
RISTRETTEZZA CALORICA- Ma la novità più importante e promettente e quella che vede la capacità di alcuni alimenti di “allungare” la vita. E' ormai noto che un regime di ristrettezza calorica sia correlato ad una minor incidenza di tumori. Detto ciò è impensabile per gli uomini sottoporsi ad un regime calorico ridotto del 30% come fattore di prevenzione. Ma la novità straordinaria è che paradossalmente alcuni cibi di origine vegetale, come fragole ed uva, potrebbero mimare l'effetto della restrizione calorica. «In diversi studi abbiamo individuato delle molecole, come la rapamicina, in grado di modulare l'espressione di alcuni geni implicati nei processi di invecchiamento. Quei geni sono gli stessi che vengono regolati in caso di ristrettezze caloriche. Nei modelli animali utilizzati sperimentalmente si è visto che queste molecole sono state capaci di allungare l'aspettativa di vita media» spiega Pier Giuseppe Pelicci, responsabile del gruppo di ricerca sui meccanismi molecolari implicati nel cancro e nell'invecchiamento presso il campus IFOM-IEO di Milano. L'obiettivo ora è quello di classificare tutti quegli alimenti che possiedono queste caratteristiche. Non solo, una volta catalogati è possibile pensare un giorno di poterne sfruttare le caratteristiche anche attraverso lo sviluppo di farmaci a base di queste molecole.
Daniele Banfi