Secondo lo IARC il legame con gliomi e neurinomi è plausibile solo in limitati casi di uso improprio del cellulare
Il Tribunale di Ivrea ha da poco emesso una sentenza che riconosce il nesso causale tra sviluppo di tumori al cervello e uso del telefono cellulare. Una notizia all'apparenza allarmistica - in realtà non c'è nulla di nuovo dal punto di vista scientifico - che non deve trarre in inganno. Lo IARC, l’Agenzia per la ricerca sul cancro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2011 ha già riconosciuto i campi elettromagnetici prodotti dai cellulari come dei possibili cancerogeni.
TELEFONI CELLULARI E TUMORI AL CERVELLO: LEGAME PLAUSIBILE SOLO CON GLIOMI E NEURINOMI DELL'ACUSTICO
Le ricerche sulla sicurezza dei telefonini sono da anni al centro di un acceso dibattito. Il vero problema di arrivare ad una conclusione certa affonda le sue radici nelle oggettive difficoltà di realizzare indagini su un così ampio numero di persone in un lasso di tempo di molti anni. Non solo, con la continua evoluzione delle tecnologie (potenza di trasmissione, reti wireless ecc...) i dati raccolti rischiano di essere obsoleti già dopo poco tempo. Ciononostante con i dati a disposizione ad oggi il legame tra sviluppo di tumori del cervello e uso del cellulare non può essere stabilito con certezza. Allo stato attuale delle conoscenze - posizione ufficiale dello Iarc - i campi elettromagnetici generati dai telefonini possono aumentare il rischio di sviluppare gliomi, un tipo di tumori cerebrali, e di neurinomi dell'acustico in relazione al tempo trascorso al telefono. In particolare secondo gli studiosi un nesso causale è plausibile ma non può essere sostenuto con ragionevole certezza. Invece per altre forme di tumore le prove sono state giudicate inadeguate. Ecco perché, in virtù di questa possibilità, può essere prudente limitarne l'utilizzo (i casi riconosciuti dai tribunali si riferiscono ad utilizzi di 3-4 ore al giorno a contatto diretto con il cranio) preferendo l'utilizzo di cuffie auricolari.
DAL 1980 AD OGGI NON SI REGISTRA UN INCREMENTO SIGNIFICATIVO DI TUMORI DEL CERVELLO
Nell'attesa di avere dati ancor più completi - possibili correlazioni non si possono escludere a priori - un interessante studio pubblicato nel 2016 ha mostrato che negli ultimi 30 anni, nonostante la sempre più capillare diffusione dei telefoni cellulari, l'incidenza dei tumori cerebrali non è aumentata in manierà così forte. I risultati sono stati ottenuti analizzando l'incidenza di questi tumori su un campione di oltre 35 mila persone osservate tra il 1980 e il 2012. Secondo i ricercatori - se la relazione fosse certa - i casi di tumore avrebbero dovuto superare abbondantemente quelli attesi. Cosa che non si è affatto verificata.
Daniele Banfi
Giornalista professionista del Magazine di Fondazione Umberto Veronesi dal 2011. Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in Comunicazione della Scienza ottenuto presso l'Università La Sapienza di Roma. In questi anni ha seguito i principali congressi mondiali di medicina (ASCO, ESMO, EASL, AASLD, CROI, ESC, ADA, EASD, EHA). Tra le tante tematiche approfondite ha raccontato l’avvento dell’immunoterapia quale nuova modalità per la cura del cancro, la nascita dei nuovi antivirali contro il virus dell’epatite C, la rivoluzione dei trattamenti per l’ictus tramite la chirurgia endovascolare e la nascita delle nuove terapie a lunga durata d’azione per HIV. Dal 2020 ha inoltre contribuito al racconto della pandemia Covid-19 approfondendo in particolare l'iter che ha portato allo sviluppo dei vaccini a mRNA. Collabora con diverse testate nazionali.