Uno studio tra i primi 8 farmaci per la depressione misura la crescita in chili per ognuno. I dati desunti da oltre 180.000 pazienti
Si parla comunemente dell’aumento di peso che sarebbe indotto dagli antidepressivi. Un gruppo di studiosi della Harvard Medical School and Harvard Pilgrim Health Care Institute di Boston (Usa) ha deciso di andare a fondo sulla questione con cifre precise per ogni farmaco coinvolgendo addirittura 183.118 pazienti da 20 a 80 anni tramite dati elettronici raccolti. Il risultato è stato pubblicato sulla rivista Annals of Internal Medicine.
L'INDAGINE SU OTTO DEGLI ANTIDEPRESSIVI PIÙ PRESCRITTI
Sono stati presi in esame gli 8 antidepressivi di prima linea solitamente più prescritti: sertralina, citalopram, escitalopram, fluoxetina, paroxetina, bupropione, duloxetina, venlafaxina.
Ovviamente dalla ricerca sono stati esclusi quanti prendevano più di uno psicofarmaco o altre medicine che possono aumentare il peso. E il peso è stato misurato, nel periodo luglio 2010-dicembre 2019, ogni 6 mesi, 12 e 24. Come riferimento è stata considerata la sertralina in quanto l’antidepressivo del gruppo più prescritto nell’area considerata.
«L’aumento di peso – ha scritto uno dei ricercatori, Joshua Petimar – è un effetto collaterale comunemente riferito all’uso di antidepressivi e potrebbe intaccare sul lungo periodo la salute metabolica del paziente. Inoltre, può inficiare l’aderenza alla cura con l’abbandono o la scarsa fedeltà alla terapia e il conseguente rischio di ricadute nella depressione e possibili ricoveri».
I RISULTATI
A sei mesi di distanza questi erano i dati:
- i pazienti che prendevano sertralina erano aumentati di 1,5 kg
- i pazienti con bupropione hanno guadagnato 0,22 kg in meno di quanto preso dai pazienti con la sertralina
- i pazienti che prendevano la fluoxetina hanno preso lo stesso peso dei pazienti in cura con la sertralina
- i pazienti con citalopram o con venlafaxina hanno accumulato tra 0,1 e 0,2 kg in più rispetto all’uso della sertralina
- i pazienti che prendevano duloxetina, escitalopram o paroxetina sono cresciuti tra 0,3 e 0,4 kg in più dei pazienti con la sertralina.
Sotto il profilo del non aumento di peso, al primo posto si qualifica il bupropione (che viene impiegato anche nelle terapie per aiutare a smettere di fumare): secondo i ricercatori della Harvard school of Medicine succede perché questo farmaco attiva il sistema melanocortin ipotalamico che regola i comportamenti alimentari e la bilancia energetica.
I CAMBIAMENTI NEL TEMPO
Gli studiosi di Boston hanno osservato anche che la crescita ponderale si è stabilizzata tra i 12-18 mesi per la duloxetina e la venlafaxina appartenenti agli Snri (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina e della noradrenalina) mentre il peso continuava ad aumentare tra i pazienti con gli Ssri (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina). Ma più i tempi si allungano, meno i risultati riscontrati sono attendibili, dicono i ricercatori, perché aumenta la non aderenza alla cura. Per esempio, sei mesi dopo l’inizio della terapia solo 1 paziente su 3 sta ancora seguendo la prescrizione iniziale, con il bupropione che registra il più alto livello di aderenza, il 41 per cento. A 24 mesi di distanza solo il 4-5 per cento dei pazienti continuavano a prendere l’antidepressivo iniziale e circa il 10 per cento aveva aggiunto un altro farmaco.
Se si assumono antidepressivi e si osserva un importante aumento di peso o se si è preoccupati che accada, è importante parlarne con il medico che potrà consigliare misure utili o valutare un cambiamento nelle terapie. Da evitare sempre le decisioni fai da te.
Serena Zoli
Giornalista professionista, per 30 anni al Corriere della Sera, autrice del libro “E liberaci dal male oscuro - Che cos’è la depressione e come se ne esce”.