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Neuroscienze
Daniele Banfi
pubblicato il 23-10-2017

Cannabis terapeutica: sì alla legge che la regolamenta



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Approvata alla Camera la proposta di legge sull'utilizzo della cannabis terapeutica. Ecco cosa prevede la legge

Cannabis terapeutica: sì alla legge che la regolamenta

Via libera della Camera alla proposta di legge che disciplina l’uso della cannabis a scopo terapeutico. Il testo fissa criteri uniformi sul territorio nazionale garantendo ai pazienti equità d’accesso, promuove la ricerca scientifica sui possibili impieghi medici e sostiene lo sviluppo di tecniche di produzione e trasformazione per semplificare l'assunzione. Un testo che va a regolamentare quanto già disciplinato dal Ministero della Salute dal 2006. Ecco riassunti i punti della legge.


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LA SCELTA, I TEMPI, LE PRESCRIZIONI

Il medico potrà prescrivere medicinali di origine vegetale a base di cannabis per la terapia del dolore e altri impieghi. La ricetta (oltre a dose, posologia e modalità di assunzione) dovrà recare la durata del singolo trattamento, che non può superare i tre mesi. I farmaci a base di cannabis prescritti dal medico per la terapia del dolore e impieghi autorizzati dal Ministero della Salute saranno a carico del Servizio sanitario nazionale. Se prescritti per altri impieghi restano al di fuori del regime di rimborsabilità. Vale in ogni caso l’aliquota Iva ridotta al cinque per cento. Coltivazione della cannabis, preparazione e distribuzione alle farmacie sono affidate allo stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze. Se necessario può essere autorizzata l’importazione e la coltivazione presso altri enti. Sono stanziate risorse per un milione e 700mila euro. A Regioni e Province autonome spetta il compito di monitorare le prescrizioni, fornendo annualmente all’Istituto superiore di sanità i dati aggregati per patologia, età e sesso dei pazienti sotto terapia di cannabis, nonché quello di comunicare all’Organismo statale per la cannabis il fabbisogno necessario per l’anno successivo.


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A COSA SERVE LA CANNABIS TERAPEUTICA

Al momento la ricerca sull’utilizzo della cannabis terapeutica è ancora agli albori. Sul mercato sono presenti 6 farmaci (5 prodotti dall’azienda olandese Bedrocan e uno in Italia prodotto dallo Stabilimento Farmaceutico Militare di Firenze) a base di cannabis - ognuno contenente una percentuale differente delle diverse molecole attive - utilizzati principalmente per il controllo di nausea, vomito, appetito nei pazienti sottoposti a chemioterapia.

Accanto a questo utilizzo, ben documentato dalla letteratura scientifica, si affiancano alcuni studi sui vantaggi dell’utilizzo della cannabis nel controllo del dolore cronico. Oltre a queste indicazioni la marijuana a scopo terapeutico viene utilizzata - ma mancano ancora studi che ne provino l’efficacia - nella gestione del dolore in chi soffre di sclerosi multipla e sindrome di Tourette. Inoltre da alcuni anni è disponibile Sativex, un farmaco contenente solo tetraidrocannabinolo e il cannabidiolo utile nel controllo degli spasmi muscolari dovuti alla sclerosi multipla. In questo caso non si tratta dell’utilizzo delle infiorescenze e per questa ragione, in quanto mancano terpeni e flavonoidi, gli studi su Sativex hanno dimostrato che il prodotto non è efficace nel controllo del dolore.


Daniele Banfi
Daniele Banfi

Giornalista professionista del Magazine di Fondazione Umberto Veronesi dal 2011. Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in Comunicazione della Scienza ottenuto presso l'Università La Sapienza di Roma. In questi anni ha seguito i principali congressi mondiali di medicina (ASCO, ESMO, EASL, AASLD, CROI, ESC, ADA, EASD, EHA). Tra le tante tematiche approfondite ha raccontato l’avvento dell’immunoterapia quale nuova modalità per la cura del cancro, la nascita dei nuovi antivirali contro il virus dell’epatite C, la rivoluzione dei trattamenti per l’ictus tramite la chirurgia endovascolare e la nascita delle nuove terapie a lunga durata d’azione per HIV. Dal 2020 ha inoltre contribuito al racconto della pandemia Covid-19 approfondendo in particolare l'iter che ha portato allo sviluppo dei vaccini a mRNA. Collabora con diverse testate nazionali.


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