Risponde il Dottor Pasquale Di Pietro, Pediatra presso l’Ospedale Gaslini di Genova
Sono una mamma di un bimbo piccolo e vorrei avere qualche indicazioni sulla necessità di vaccinarlo contro l’influenza.
Rita V, Andria
L’opinione comune è che i virus influenzali rappresentino una causa minoritaria di tutte le sindromi infettive e che, di conseguenza, i vaccini possano avere un impatto minimo sul contenimento delle malattie invernali. Una considerazione solo in parte vera se non sussistono particolari problemi di salute: in bimbi e ragazzini sani l'influenza ha quasi sempre un decorso benigno e non comporta particolari rischi. Tanto più che il vaccino ha una efficacia parziale nel rendere immune il bambino dalla possibilità di contrarre l’influenza e certamente non puo’ essere efficace su altri malanni di stagione che nulla hanno a che fare con quest’ultima.
Diverso è il caso di bambini a rischio, ovvero quelli con più probabilità di ammalarsi ed esposti a complicanze perché già portatori di altre patologie come asma, diabete o malattie croniche di lunga durata, o i bambini molto piccoli inseriti al nido (la vaccinazione può essere eseguita già a 6 mesi) in cui le difese immunitarie non sono ancora ‘formate’. Specie in questi casi, il merito della vaccinazione antinfluenzale non è tanto quello di prevenire l'influenza nella sua forma classica, cosa che avviene nel 30% dei casi, ma piuttosto di contribuire a ridurre il rischio di ricoveri del 50% e i casi di decesso dell' 80%. Dunque se il suo bambino rientrasse in queste classi più sensibili, il periodo più indicato per effettuare la vaccinazione è proprio verso la metà di novembre, tenendo conto che l'influenza ha i suoi picchi maggiori tra dicembre e febbraio.
Vaccinare i bambini più a rischio può poi avere delle ricadute positive anche sul migliore controllo di piccole epidemie all’interno del nucleo familiare o delle persone con le quali il piccolo viene a contatto, tutelando in modo particolare gli anziani, più fragili e sensibili, e che rischiano di contrarre dai nipoti con maggiore facilità gli stati influenzali. Anche in caso di bambini molto piccoli non vi sono grossi rischi o effetti collaterali alla vaccinazione. Le moderne formulazioni infatti sono prive di sostanze pericolose per la salute, e/o anche la presenza di adiuvanti quali lo squalene non li associano più a importanti eventi avversi: condizioni, queste, che fanno ritenere il vaccino antinfluenzale sicuro. L’unico vero rischio accertato è che possa essere inefficace e non prevenire gli stati febbrili o da raffreddamento.
La raccomandazioni, per grandi e piccoli, è anche quella di adottare comportamenti corretti per prevenire la diffusione dell'influenza e limitare la diffusione del virus, lavandosi spesso le mani, soprattutto dopo aver tossito o starnutito (coprirsi naso e bocca ogni volta), soffiandosi il naso con un fazzoletto di carta monouso e gettarlo poi in una pattumiera e nel caso in cui si manifestino i sintomi dell'influenza, restare a casa e limitare i contatti con altre persone. È utile poi per contrastare l’influenza arricchire anche la dieta dei bambini con un buon apporto di vitamine contenute in frutta (specie negli agrumi) e verdura, e con del brodo caldo che crea vasodilatazione con un effetto beneficio per le vie aeree superiori irritate e fluidificante su muco e catarro, ma soprattutto aumentare nei giorni di fase acuta il quantitativo di acqua.