I dubbi di un lettore iperteso riguardano alcuni alimenti di origine vegetale. Ma in questi casi occorre fare attenzione alle pietanze grasse e ricche di sale
Buongiorno, sono in cura con una terapia per l'ipertensione. Ho un dubbio relativamente al consumo di alcuni alimenti: come il té verde, i broccoli e gli spinaci. Sono controindicati o no? Grazie. Simone A.
Risponde Leda Galiuto, cardiologa dell'Irccs Fondazione Policlinico Gemelli - Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma
La sua domanda è davvero opportuna, perché esiste una stretta correlazione tra l'ipertensione arteriosa e l'alimentazione. Studi scientifici internazionali permettono di affermare che aumentare il consumo di frutta e verdura, limitare al minimo quello di grassi e alcolici e, soprattutto, ridurre la quantità di sale ingerita con gli alimenti (meno di cinque grammi al giorno) determina una diminuzione dei casi di ipertensione. Si stima che la sola abolizione del sale da cucina a tavola, oltre che degli alimenti che ne contengono maggiori quantità, possa determinare un calo della pressione arteriosa di 10 millimetri di mercurio (mmHg). Naturalmente, questa «ricetta» va inserita all’interno di uno stile di vita sano che comprende il mantenimento di un peso corporeo ideale, l’abolizione del fumo e tanto esercizio fisico.
Se è vero che l’alimentazione corretta sia uno dei cardini dello stile di vita che contribuisce alla prevenzione dell’ipertensione arteriosa, è altresì noto che una dieta opportuna possa essere di supporto a una eventuale terapia farmacologica e così contribuire a rallentare la progressione della malattia e a limitare i danni d’organo. Alla più famosa dieta iposodica, costituita da alimenti a basso contenuto di sodio e di calorie, si associa oggi un approccio più innovativo noto come dieta «DASH» (Dietary Approaches to Stop Hypertension). Molto simile alla sempre vincente dieta mediterranea, la «DASH» si basa su elevato apporto di cereali integrali, pesce, frutta e verdura. La riduzione del sale da cucina a due grammi al giorno si associa all’aumento del consumo di frutta, verdura e cereali. Così si determina un incremento dell'apporto di potassio e fibre, che contribuiscono alla riduzione dei valori di pressione arteriosa.
L’aspetto innovativo che questo approccio dietetico prende in prestito dalla dieta mediterranea è l’attenzione alla scelta degli alimenti e alla loro variabilità e stagionalità. In particolare, sono da preferire alimenti molto ricchi in antiossidanti: come la vitamina C, la vitamina E e il selenio. Queste sostanze sono infatti in grado di migliorare l’efficacia dell’ossido nitrico, prodotto dalla parete interna dei vasi sanguigni e in grado di determinare la dilatazone degli stessi e di conseguenza la circolazione sanguigna. Il risultato finale è un abbassamento della pressione arteriosa.
Come descritto anche nel libro «Nutrire il Cuore», scritto assieme al collega Giacinto Miggiano, non esiste un alimento vincente e uno «killer». Ma di sicuro, in caso di ipertensione arteriosa, frutta e verdura sono ottimi alleati. Dunque le sue preoccupazioni in merito a broccoli, spinaci e té verde non sono fondate. Meglio preoccuparsi degli alimenti ricchi in sale e grassi saturi: insaccati e formaggi stagionati sarebbero da evitare o comunque da limitare al minimo, nel suo caso.