La localizzazione e i trattamenti richiesti dal tumore della prostata possono avere ricadute dirette sulla funzionalità sessuale. Vediamo quali sono (e i possibili rimedi)
La vita sessuale è quasi sempre influenzata da una malattia invadente come il cancro. Con il tumore della prostata, in particolare, l’impatto può essere ancora più pesante dato che la localizzazione del tumore e i trattamenti richiesti dalla malattia possono avere ricadute dirette sulla funzionalità sessuale.
Il primo pensiero di tutti va al rischio di soffrire di disfunzione erettile. È un disturbo che può presentarsi subito dopo l’intervento chirurgico di prostatectomia, a seguito dell’assunzione della terapia ormonale e, nel lungo termine, dopo la radioterapia sia a fasci esterni sia interna. La disfunzione erettile dovuta alla terapia ormonale è in genere reversibile. Negli altri casi può essere necessario un intervento medico per recuperare una vita sessuale soddisfacente. Un altro disturbo frequente è la riduzione - e in alcuni casi la perdita - del desiderio sessuale. Può essere dovuta all’impatto psicologico della malattia, ma nel caso di trattamento con terapia ormonale può essere un effetto diretto della riduzione dei livelli di testosterone.
Tra i cambiamenti della vita sessuale più significativi vi è anche la perdita dell’eiaculazione: avviene sempre dopo la prostatectomia e non di rado dopo la terapia ormonale e la radioterapia. L’impatto di questo cambiamento può essere molto variabile da persona a persona. L’intervento chirurgico comporta infine una piccola riduzione della lunghezza del pene, come conseguenza dell’accorciamento dell’uretra.