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Ginecologia
Daniele Banfi
pubblicato il 14-02-2023

Infezioni urinarie: peggiora la qualità di vita per una donna su due



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Le infezioni urinarie influenzano il buon sonno, l'esercizio fisico e i rapporti sessuali. Prevenirle è però possibile nella maggior parte dei casi

Infezioni urinarie: peggiora la qualità di vita per una donna su due

Le infezioni urinarie nelle donne impattano in maniera negativa sulla qualità della vita: disturbi del sonno, riduzione dell'esercizio fisico e peggioramento nella qualità dei rapporti sessuali sono alcuni degli effetti più significativi di chi soffre di questo disturbo. Secondo un'indagine statunitense, pubblicata sulle pagine di PLOS ONE, gli effetti riguarderebbero almeno una donna su due.

CHE COSA SONO LE INFEZIONI URINARIE?

L'infezione delle vie urinarie è una patologia che colpisce prevalentemente le donne. Si tratta di un'infiammazione causata dalla presenza di microrganismi patogeni nelle urine. L'agente patogeno responsabile della maggior parte dei casi di infezione urinaria è Escherichia coli. I sintomi più comuni sono senso di bruciore quando si urina un bisogno intenso, frequente e urgente di urinare e senso di peso o di dolore alla parte lombare della schiena o nella parte dell’addome sopra il pube. Riconoscere e trattare le infezioni delle vie urinarie è fondamentale per evitare che esse si complichino infettando organi essenziali per l'organismo. I microrganismi infatti, risalendo le vie urinarie, possono arrivare ai reni causandone la compromissione. Essendo l'uretra delle donne molto più corta di quella maschile, il gentil sesso è maggiormente esposto alle infezioni.

COME SI CURANO?

La terapia consigliata per curare le infezioni urinarie si basa sull'assunzione di antibiotici per contrastare la crescita del microrganismo che le causa. Nei casi isolati spesso basta un trattamento antibiotico di breve durata mentre nelle recidive è indispensabile conoscere il microrganismo in questione e intraprendere una terapia mirata a basse dosi per diverso tempo. Circa il 20% di persone va incontro infatti ad una seconda infezione (infezioni recidivanti) o soffrono di infezione persistente.

GLI EFFETTI DELLE INFEZIONI 

Ma gli effetti delle infezioni urinarie non si limitano alla sola sfera dell'apparato escretore. Le infezioni portano con sé, a cascata, numerose limitazioni e una drastica riduzione della qualità di vita. Nello studio pubblicato su PLOS ONE si è cercato attraverso un questionario di individuare le attività della vita quotidiana maggiormente influenzate negativamente dal soffrire di infezioni urinarie. Dal sondaggio effettuato in 375 donne con infezioni urinarie ha dichiarato un peggioramento nella sfera sessuale (66,9%), un peggioramento della qualità del sonno (60,8%) e una difficoltà a svolgere esercizio fisico (52,3%).

LA PREVENZIONE

Ma quando si parla di infezioni urinarie è utile parlare anche di prevenzione. Urinare nella posizione corretta, svuotare la vescica ogni tre ore, bere almeno due litri di acqua al giorno, aiutano molto ad evitare l’insorgenza di queste infezioni. Inoltre può essere utile urinare prima e dopo un rapporto sessuale e utilizzare sapone senza troppo alcol per l’igiene intima. Igiene intima che va condotta in maniera tale da evitare che i batteri presenti nelle feci possano penetrare attraverso l'uretra.

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Daniele Banfi
Daniele Banfi

Giornalista professionista del Magazine di Fondazione Umberto Veronesi dal 2011. Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in Comunicazione della Scienza ottenuto presso l'Università La Sapienza di Roma. In questi anni ha seguito i principali congressi mondiali di medicina (ASCO, ESMO, EASL, AASLD, CROI, ESC, ADA, EASD, EHA). Tra le tante tematiche approfondite ha raccontato l’avvento dell’immunoterapia quale nuova modalità per la cura del cancro, la nascita dei nuovi antivirali contro il virus dell’epatite C, la rivoluzione dei trattamenti per l’ictus tramite la chirurgia endovascolare e la nascita delle nuove terapie a lunga durata d’azione per HIV. Dal 2020 ha inoltre contribuito al racconto della pandemia Covid-19 approfondendo in particolare l'iter che ha portato allo sviluppo dei vaccini a mRNA. Collabora con diverse testate nazionali.


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