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Ginecologia
Daniele Banfi
pubblicato il 09-02-2015

Bambino con tre genitori biologici: in Inghilterra ora è possibile



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Approvato l’utilizzo della tecnica che consente di rimuovere il Dna “difettoso” delle madri per rimpiazzarlo con quello di una donatrice. Sarà utile nella prevenzione delle malattie mitocondriali

Bambino con tre genitori biologici: in Inghilterra ora è possibile

Una scelta che farà sicuramente discutere. L’Inghilterra è la prima nazione al mondo ad aver approvato l’utilizzo della tecnica di fecondazione artificiale che prevede il contributo di tre persone: padre, madre e donatrice di Dna mitocondriale. Un’evoluzione della tradizionale fecondazione in vitro che consentirà di evitare la trasmissione di alcune patologie genetiche dalla madre al figlio. Secondo il Governo inglese saranno circa 150 l’anno le coppie britanniche che potrebbero utilizzare la nuova procedura. Ma di cosa si tratta? 


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COSA CAMBIA?

La tecnica, ideata da un gruppo di scienziati della University of Newcastle (Inghilterra) prende il nome di “donazione mitocondriale”. Quello che si ottiene è un embrione frutto del contributo di tre genitori biologici. La tecnica consiste nella sostituzione in laboratorio del Dna mitocondriale presente nella cellula uovo della madre con uno proveniente da una donatrice. La prole, dunque, erediterà una porzione - pari a circa 0,1% del proprio patrimonio genetico - dalla seconda donna. Una modifica permanente che passerà anche alle generazioni successive.

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I MITOCONDRI

Questa porzione di Dna è fondamentale per il corretto funzionamento delle cellule e viene trasferito esclusivamente di madre in figlio. Il materiale genetico mitocondriale del padre infatti non passa alla prole. Ecco perché, per evitare la malattia, l’azione di sostituzione avviene solo nelle madri. Mutazioni a carico di questa porzione di Dna sono alla base di alcune importanti e gravi patologie in particolare a carico del sistema nervoso, muscolare e cardiocircolatorio. La sostituzione del materiale, secondo gli scienziati, è garanzia di prevenzione per questo genere di malattie.

 

Daniele Banfi
Daniele Banfi

Giornalista professionista del Magazine di Fondazione Umberto Veronesi dal 2011. Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in Comunicazione della Scienza ottenuto presso l'Università La Sapienza di Roma. In questi anni ha seguito i principali congressi mondiali di medicina (ASCO, ESMO, EASL, AASLD, CROI, ESC, ADA, EASD, EHA). Tra le tante tematiche approfondite ha raccontato l’avvento dell’immunoterapia quale nuova modalità per la cura del cancro, la nascita dei nuovi antivirali contro il virus dell’epatite C, la rivoluzione dei trattamenti per l’ictus tramite la chirurgia endovascolare e la nascita delle nuove terapie a lunga durata d’azione per HIV. Dal 2020 ha inoltre contribuito al racconto della pandemia Covid-19 approfondendo in particolare l'iter che ha portato allo sviluppo dei vaccini a mRNA. Collabora con diverse testate nazionali.


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