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Fumo
Francesca Morelli
pubblicato il 27-03-2015

Cinque nuove malattie legate al fumo



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Una revisione di studi imputa al fumo cinque nuove importanti malattie, da infezioni a patologie renali, cardiovascolari, respiratorie e intestinali

Cinque nuove malattie legate al fumo

Cresce il numero delle malattie che si possono correlare all’uso di tabacco, di almeno cinque nuove patologie. Tutte con un effetto collaterale importante e già noto: una sopravvivenza abbreviata. Lo hanno reso noto, in un lavoro pubblicato di recente sul New England Journal of Medicine i ricercatori dell’American Cancer Society dopo aver rivalutato cinque grossi studi su danni e implicazioni di questa dipendenza.

 

 

I NUOVI DANNI DA FUMO

Ancora prima di pensare che esso uccide, come annunciano i pacchetti di tutte le sigarette nazionali e non, bisognerebbe riflettere sulla vasta gamma di malattie a breve e lungo termine a cui il fumo può portare. Sono almeno 21, di cui le più serie sono oncologiche: innanzitutto tumori al polmone, cavo orale, laringe, esofago che sono le  sedi più a diretto contatto con il fumo, ma anche tumori allo stomaco, colon, fegato, pancreas, vescica, rene e cervice uterina. Non meno importanti poi sono le affezioni croniche delle vie respiratorie, le malattie cardiovascolari delle arterie, infarti, fino ad arrivare all’ictus.

Ora una recente analisi dell’American Cancer Society, svolta in collaborazione con il National Cancer Institute e quattro università statunitensi, attesterebbe la corresponsabilità del fumo verso un rischio aumentato di infezioni, insufficienza renale, ischemia intestinale, una condizione dovuta a un’insufficiente afflusso di sangue nell’intestino, e diversi danni all’apparato respiratorio e cardiocircolatorio. Cinque implicazioni che non erano ancora note e che sono emerse dopo l’analisi dei risultati di cinque studi che hanno coinvolto oltre 421 mila uomini e 532 mila donne ultra 55enni, monitorati per undici anni (2000-2011). Sarebbe sorto un sospetto anche nei riguardi di insorgenza di tumori del seno e della prostata, ma al momento, per questi il fumo non è ancora sotto accusa: occorreranno nuovi studi per accreditarne la colpevolezza. 

 


AUMENTO DELLA MORTALITA’

Ciò che è già certo invece, secondo quanto emerso dallo studio, è il fatto che il fumo causa la maggior parte (83%) per cento delle morti in eccesso registrate fra i tabagistiUn rischio che però potrebbe essere in parte controllato o sensibilmente ridotto, perché – ricordano gli esperti - il pericolo di malattie o decesso da fumo decresce mano a mano che aumenta il tempo di cessazione dal tabacco.


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