I dati di uno studio nazionale rilevano un nesso fra l'incidenza di infezioni da Sars-CoV-2 e l'esposizione all'inquinamento dell'aria
Di come e quanto l’inquinamento dell’aria possa aver influito sulla trasmissione del virus Sars-CoV-2 si è molto discusso e molte domande sono rimaste aperte. Ora giungono nuovi dati sulla pandemia da Covid-19 in Italia, che sottolineano una relazione significativa fra l’incidenza delle infezioni e l’esposizione ad alcuni fra i principali inquinanti atmosferici, come le polveri sottili e il biossido di azoto.
LA RICERCA SU COVID E INQUINAMENTO
L’indagine è stata condotta nell’ambito dello studio EpiCovAir, un progetto nazionale di ricerca su Covid-19 e inquinamento che ha visto la collaborazione fra agenzie e dipartimenti per la prevenzione in tutta Italia. I ricercatori hanno raccolto i dati delle infezioni di Sars-CoV-2 segnalate alla Sorveglianza integrata italiana di Covid-19 in Italia da febbraio 2020 a giugno 2021 (quasi 4 milioni di casi diagnosticati). Hanno poi associato gli aumenti dell’incidenza con i livelli di inquinanti nell’aria in 7.800 comuni italiani (quasi tutti), attingendo a dati satellitari e delle centraline di monitoraggio del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente, e tenendo conto di fattori concreti, come ad esempio della mobilità fra gli abitanti delle diverse località. Che cosa ne è emerso? Che l’inquinamento conta, e parecchio.
I RISULTATI
L’esposizione cronica al particolato nell’aria (PM2,5 e PM10) e al biossido di azoto (NO2) è risultata significativamente associata alla probabilità di infezione. In particolare, l’incidenza di Covid-19 aumenta dello 0,3 per cento, 0,3 per cento e 0,9 per cento ad ogni incremento di 1 microgrammo per metro cubo d’aria di PM2,5, PM10 e NO2, rispettivamente. Particolarmente esposti a queste variazioni sono risultati gli anziani.
Questi dati confermano quelli di varie indagini che nel mondo hanno sottolineato gli effetti nocivi dell'inquinamento dell'aria (fumo compreso) sulle malattie infettive respiratorie, sul sistema immunitario, sul livello di infiammazione e anche sulla risposta ai vaccini.
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Donatella Barus
Giornalista professionista, dirige dal 2014 il Magazine della Fondazione Umberto Veronesi. E’ laureata in Scienze della Comunicazione, ha un Master in comunicazione. Dal 2003 al 2010 ha lavorato alla realizzazione e redazione di Sportello cancro (Corriere della Sera e Fondazione Veronesi). Ha scritto insieme a Roberto Boffi il manuale “Spegnila!” (BUR Rizzoli), dedicato a chi vuole smettere di fumare.