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Ginecologia
Daniele Banfi
pubblicato il 31-07-2024

L'inquinamento diminuisce le probabilità di successo della PMA



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L'esposizione al particolato atmosferico nelle settimane precedenti alle tecniche di PMA ha effetti negativi sulle probabilità di successo della gravidanza

L'inquinamento diminuisce le probabilità di successo della PMA

L'esposizione all'inquinamento atmosferico diminuisce le probabilità di successo delle tecniche di procreazione medicalmente assistita. A mostrarlo è uno studio presentato al recente congresso Società Europea di Riproduzione Umana ed Embriologia (ESHRE). In particolare l'analisi ha evidenziato come l'esposizione al particolato fine (PM) possa ridurre significativamente le probabilità di successo della fecondazione in vitro con una diminuzione fino al 40% nel tasso di nascite.

GLI EFFETTI DELL'INQUINAMENTO ATMOSFERICO

Che l'inquinamento atmosferico sia dannoso per i nostri polmoni non è certo una novità. Ma se questo è particolarmente evidente, c'è però un altro apparato -quello cardiovascolare- che risente fortemente dei danni dell'inquinamento. Vivere in zone inquinate -sono ormai moltissimi gli studi che lo dimostrano- aumenta significativamente il rischio di eventi cardiovascolari come infarti ed ictus. Ora sempre più studi stanno incominciando a dimostrare l'effetto deleterio del particolato atmosferico sulla salute riproduttiva.

GLI EFFETTI SULLA SALUTE RIPRODUTTIVA

L'esposizione al particolato fine come PM2.5 e PM10, ad esempio, è stata associata a disfunzioni del sistema endocrino che possono influenzare la regolazione degli ormoni riproduttivi. Questo può portare a cicli mestruali irregolari e problemi di ovulazione. Non solo, che l'inquinamento atmosferico può ridurre la riserva ovarica, diminuendo il numero e la qualità degli ovociti. Questi sono solo alcuni degli effetti. Più in generale diversi studi epidemiologici hanno confermato che l'esposizione cronica al particolato atmosferico è associata a una diminuzione della fertilità e a un aumento delle complicazioni in gravidanza.

GLI EFFETTI SULLE TECNICHE DI PMA

Ora l'analisi presentata in occasione del congresso ESHRE aggiunge un tassello ulteriore di conoscenza. Gli effetti deleteri dell'inquinamento sono tangibili anche in quelle persone che si sottopongono a procreazione medicalmente assistita. Lo studio, condotto da ricercatori australiani, rappresenta un’analisi dettagliata del legame tra inquinamento atmosferico e fertilità umana, focalizzandosi sull’effetto del particolato fine durante i cicli di fecondazione in vitro. Eseguito nell’arco di otto anni a Perth, ha coinvolto un campione significativo di 1.836 pazienti, con un totale di 3.659 trasferimenti di embrioni congelati. Le partecipanti allo studio avevano un’età media di 34,5 anni al momento del prelievo degli ovociti e di 36,1 anni al momento dell’impianto degli embrioni. L’analisi ha rivelato un chiaro trend negativo: maggiore è l’esposizione al particolato fine nelle due settimane precedenti all'impianto, minore è la probabilità di successo della gravidanza.

Daniele Banfi
Daniele Banfi

Giornalista professionista è redattore del sito della Fondazione Umberto Veronesi dal 2011. Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in Comunicazione della Scienza ottenuto presso l'Università La Sapienza di Roma. In questi anni ha seguito i principali congressi mondiali di medicina (ASCO, ESMO, EASL, AASLD, CROI, ESC, ADA, EASD, EHA). Tra le tante tematiche approfondite ha raccontato l’avvento dell’immunoterapia quale nuova modalità per la cura del cancro, la nascita dei nuovi antivirali contro il virus dell’epatite C, la rivoluzione dei trattamenti per l’ictus tramite la chirurgia endovascolare e la nascita delle nuove terapie a lunga durata d’azione per HIV. Dal 2020 ha inoltre contribuito al racconto della pandemia Covid-19 approfondendo in particolare l'iter che ha portato allo sviluppo dei vaccini a mRNA. Collabora con diverse testate nazionali.


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