Chi deve fare la quarta dose di vaccino? Dopo quanto tempo? EMA ed ECDC chiariscono i dubbi con una nota ufficiale
Anche in Italia è arrivato il via libera alla seconda dose di richiamo, la cosiddetta quarta dose, per tutti gli over 60 e per tutte le persone, a partire dai 12 anni, con elevata fragilità. La notizia arriva da una nota dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA) e del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC).
PERCHÈ SERVE?
Preso atto del parere della Commissione Tecnico Scientifica di AIFA e considerando l’attuale ripresa dell’epidemia COVID-19 e dell’aumentata incidenza di ospedalizzazioni e ricoveri in terapia intensiva, il Ministero della Salute ha inviato oggi una Circolare che raccomanda la somministrazione della seconda dose booster a tutte le persone di età uguale o superiore ai 60 anni, purché sia trascorso un intervallo minimo di almeno 120 giorni dalla prima dose di richiamo o dall’ultima infezione successiva al richiamo (data del test diagnostico positivo).
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Vaccini e vaccinazioni. Perché sì. Le risposte della scienza
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CHI DEVE FARE LA QUARTA DOSE?
Si ricorda che la quarta dose di vaccino contro il COVID-19 (second booster) è raccomandata anche alle persone, a partire dai 12 anni, con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti/preesistenti. Si parla di soggetti immunocompromessi che presentano malattia:
- oncologica
- respiratoria
- cardiocircolatoria
- cerebrovascolare
- renale
- autoimmune
- epatica
- neurologica.
La quarta dose è raccomandata anche a soggetti con fibrosi cistica, emoglobinopatia, sindrome di Down, diabete, o con un’altra endocrinopatia severa, e a tutti i pazienti in lista di attesa per un trapianto d'organo o di cellule staminali, e ai loro conviventi.
Tra i soggetti fragili sono incluse anche le persone gravemente obese, con indice di massa corporea superiore a 35, e chi convive con un'infezione da HIV. Per procedere alla seconda dose di richiamo, anche in questo caso deve essere trascorso un intervallo minimo di almeno 120 giorni dalla prima dose di richiamo o dall’ultima infezione successiva al richiamo (data del test diagnostico positivo).
Resta una priorità assoluta mettere in massima protezione tutti i soggetti che non hanno ancora ricevuto né il ciclo di vaccinazione primaria, né la prima dose di richiamo (booster) e per i quali la stessa sia già stata raccomandata.
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