Le misure anti Covid-19 si allentano: cosa cambia per i malati di tumore? I consigli dell'oncologo per affrontare i prossimi mesi
Quali i consigli per i pazienti oncologici in relazione Covid-19? Mascherine, distanziamento, vaccinazioni: come gestire concretamente, in questa fase della pandemia e nel corso dei prossimi mesi, il proprio rischio individuale se si è affetti da un tumore?
Ne abbiamo parlato con il professor Massimo Di Maio, oncologo dell’Università di Torino e Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano e segretario nazionale AIOM (Associazione Italiana Oncologia Medica).
L'IMPORTANZA DELLA VACCINAZIONE
«Premesso che non sappiamo quale sarà la situazione in autunno - spiega Di Maio - è ragionevole prevedere che con il freddo ci sarà una recrudescenza nell’aumento dei casi, ma come è accaduto nelle ondate più recenti, post vaccino, il tasso di ospedalizzazione dovrebbe essere nettamente più contenuto rispetto alle prime ondate, invitiamo comunque alla prudenza. Ciò significa, per le persone fragili, sottoporsi, come indicato nei mesi scorsi dall’Istituto Superiore di Sanità, alla quarta dose di vaccino, per altro già da tempo prevista per i malati oncologici. La quarta dose deve essere effettuata a (almeno) quattro mesi di distanza dalla precedente».
DEVO CONTINUARE AD INDOSSARE LA MASCHERINA?
«Il mio consiglio, che è anche un suggerimento di buon senso, è quello di usare le mascherine nei luoghi chiusi, a maggior ragione se affollati. Sempre meglio optare per la mascherina ffpp2 perché caratterizzata da una capacità filtrante indubbiamente maggiore rispetto a quella delle mascherine chirurgiche. È dunque più indicata quando non si sta all’aperto, soprattutto se si è pazienti oncologici quindi potenzialmente più fragili, anche se non necessariamente immunodepressi».
UN MESSAGGIO DI SPERANZA
«Seguire le norme e rispettare i consigli ministeriali - conclude Di Maio - significa non solo proteggere se stessi, ma agevolare e rendere sempre più efficaci gli enormi sforzi che sono stati fatti dal personale medico e dal sistema sanitario in questi mesi per colmare i ritardi (diagnostici, ma in qualche caso anche di accesso alle terapie, in particolare agli interventi chirurgici) accumulati nelle prime fasi della pandemia. Attualmente e, già negli ultimi mesi, la situazione è tornata pressoché alla normalità: è stato presto chiaro che pur nelle difficoltà dell’emergenza le strutture oncologiche dovessero garantire il 100% delle attività ai propri pazienti». E in autunno? «Prevedibilmente anche in autunno si procederà in questo modo. Siamo fiduciosi nell’efficacia dei vaccini circa la capacità di contrastare le forme severe di Covid-19, anche quando potenzialmente i numeri dei postivi si innalzeranno a causa del diminuire delle temperature in concomitanza con la stagione autunnale e invernale».
Non fermare la ricerca. Dona ora per i pazienti più fragili.
Paola Scaccabarozzi
Giornalista professionista. Laureata in Lettere Moderne all'Università Statale di Milano, con specializzazione all'Università Cattolica in Materie Umanistiche, ha seguito corsi di giornalismo medico scientifico e giornalismo di inchiesta accreditati dall'Ordine Giornalisti della Lombardia. Ha scritto: Quando un figlio si ammala e, con Claudio Mencacci, Viaggio nella depressione, editi da Franco Angeli. Collabora con diverse testate nazionali ed estere.