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Cardiologia
Daniele Banfi
pubblicato il 23-03-2017

Colesterolo alto: per combatterlo bisogna spegnere la proteina PCSK9



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Il segreto per ridurre i livelli di colesterolo è disattivare la proteina PCSK9. Le statine del futuro saranno i siRNA

Colesterolo alto: per combatterlo bisogna spegnere la proteina PCSK9

Per tenere a bada il colesterolo dieta e attività fisica sono spesso sufficienti. Quando questo però non basta la soluzione è nelle statine. Ma se non funzionano nemmeno loro, che fare? E' il caso di chi soffre di ipercolesterolemia familiare, una malattia che nelle sue forme più gravi può portare a problemi cardiovascolari sin dall'infanzia.

In questi casi l'unica soluzione è agire sul meccanismo di immagazzinamento del colesterolo. Come? Spegnendo la produzione di PCSK9, una proteina regolatrice del fenomeno.

Se ad oggi sul mercato si sono affacciati i primi anticorpi per bloccarne l'attività, sono in fase di sperimentazione dei siRNA in grado di inibirne la funzione. Le novità sono state presentate a Washington nel corso del convegno dell'ACC, l'American College of Cardiology.

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PERCHE' E' IMPORTANTE TENERE A BADA IL COLESTEROLO?

Una delle principali cause di infarti e ictus è l'ostruzione delle arterie provocata dalla presenza di placche aterosclerotiche. Veri e propri intoppi, costituiti da colesterolo e trigliceridi, che impediscono il corretto flusso del sangue.

Quando le coronarie e arterie cerebrali si ostruiscono il sangue non riesce più ad arrivare e di conseguenza il tessuto -cuore o neuroni- muore poiché non riceve più nutrimento. Ecco perché ridurre i livelli di colesterolo è di fondamentale importanza per evitare questo genere di problemi. Ciò è particolarmente importante in chi ha già avuto un infarto.

Le evidenze scientifiche dimostrano che quanto più si riduce il valore del colesterolo Ldl tanto più migliora la prognosi.

QUANDO E COME CONTROLLARE
I LIVELLI DI COLESTEROLO? 

 

ABBASSARE IL COLESTEROLO CON LE STATINE

Una delle soluzioni più diffuse per ridurre il colesterolo cattivo - quando dieta e attività fisica non bastano- è la somministrazione delle statine, farmaci sul mercato da oltre 20 anni capaci di ridurre la sintesi delle molecole di colesterolo da parte del fegato.

Purtroppo però, in almeno il 10% dei casi, le persone sono intolleranti alle statine oppure le tollera, ma non a dosaggi così elevati.

Non solo, in alcune forme di ipercolesterolemia familiare -una malattia genetica caratterizzata da alti livelli di colesterolo indipendentemente dallo stile di vita- le statine non riescono a ridurre l'Ldl in maniera soddisfacente.

Ecco perché - per i casi dove le statine hanno poco successo- è fondamentale poter avere a disposizione ulteriori soluzioni.

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METTERE FUORI USO PCSK9 CON GLI ANTICORPI

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Una delle possibili soluzioni per ridurre drasticamente i livelli di colesterolo cattivo arriva direttamente dall'osservazione delle persone affette da ipercolesterolemia familiare. Nella patologia ad essere alterato è un gene che produce un recettore capace di «catturare» il colesterolo circolante a livello sanguigno e trasportarlo all’interno della cellula.

Quando è mutato la funzione del recettore risulta ridotta e per questa ragione i livelli di colesterolo si innalzano. Osservando gli individui affetti dalla patologie si è visto che la proteina PCSK9 è implicata nel trasporto e nella distruzione di questi recettori.

Ecco perché, bloccandone la funzione, è possibile ridurre il numero di recettori che vengono distrutti aumentando di fatto la possibilità di immagazinamento del colesterolo dal sangue al fegato.

Ciò è possibile farlo grazie a due molecole già in commercio (alirocumab e evolocumab). I risultati non lasciano spazio alle interpretazioni: bloccando PCSK9 è possibile ridurre drasticamente i livelli di Ldl, in associazione con statine, di oltre il 50%.

Proprio in occasione di ACC sono stati presentati alcuni dati che dimostrano per la prima volta che la riduzione ottenuta tramite questo approccio (nel caso specifico evolocumab) si riflette in un ridotto rischio di infarto e ictus.

 

SPEGNERE LA PRODUZIONE DI PCSK9

Ma se la strategia ad oggi utilizzata per mettere fuori uso PCSK9 prevede il vero e proprio sequestro della proteina da parte degli anticorpi, in futuro ciò potrà essere fatto bloccando direttamente all'origine la sua produzione.

Come? Da diverso tempo gli scienziati hanno messo a punto diverse tecniche attraverso le quali è possibile "spegnere" l'attività di specifici geni. Sfruttando questa possibilità un gruppo di ricercatori dell'Imperial College di Londra ha messo a punto inclisiran, una molecola capace di silenziare l'attività di PCSK9. Durante il congresso ACC -e in contemporeanea sul New England Journal of Medicine- sono stati presentati i primi risultati preliminari (la molecola è in fase sperimentale): anche attraverso questa modalità è possibile ridurre drasticamente i livelli di colesterolo Ldl.

Un risultato importante se si considera che mentre con gli anticorpi è necessario assumere il farmaco almeno due volte a settimana, con inclisiran ciò avviene con somministrazione semestrale.

Daniele Banfi
Daniele Banfi

Giornalista professionista è redattore del sito della Fondazione Umberto Veronesi dal 2011. Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in Comunicazione della Scienza ottenuto presso l'Università La Sapienza di Roma. In questi anni ha seguito i principali congressi mondiali di medicina (ASCO, ESMO, EASL, AASLD, CROI, ESC, ADA, EASD, EHA). Tra le tante tematiche approfondite ha raccontato l’avvento dell’immunoterapia quale nuova modalità per la cura del cancro, la nascita dei nuovi antivirali contro il virus dell’epatite C, la rivoluzione dei trattamenti per l’ictus tramite la chirurgia endovascolare e la nascita delle nuove terapie a lunga durata d’azione per HIV. Dal 2020 ha inoltre contribuito al racconto della pandemia Covid-19 approfondendo in particolare l'iter che ha portato allo sviluppo dei vaccini a mRNA. Collabora con diverse testate nazionali.


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