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Neuroscienze
Caterina Fazion
pubblicato il 22-11-2024

Quali fattori di rischio sono legati a un ictus grave?


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ictus

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Ipertensione, fumo e fibrillazione atriale non solo aumentano il rischio di ictus, ma ne accrescono anche la gravità. Lo suggerisce uno studio condotto su 27.000 persone dal mondo

Quali fattori di rischio sono legati a un ictus grave?

Le persone che soffrono di ipertensione, hanno un battito cardiaco irregolare noto come fibrillazione atriale o fumano regolarmente non solo sono più esposte al rischio di ictus, ma potrebbero anche subire episodi più gravi rispetto a chi non presenta questi fattori. È quanto emerge da uno studio pubblicato su Neurology, rivista dell’American Academy of Neurology, che sottolinea l'importanza di gestire questi fattori per prevenire conseguenze disabilitanti o letali.

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LO STUDIO

Lo studio internazionale ha coinvolto 26.948 persone provenienti da 32 paesi, con un’età media di 62 anni. Metà dei partecipanti risulta aver subito un ictus, mentre l’altra metà no.

Tra le persone che hanno avuto un ictus, 4.848 hanno vissuto episodi gravi, definiti da esiti come l’incapacità di camminare o di badare a sé stessi senza assistenza, la necessità di cure infermieristiche costanti o addirittura la morte. Al contrario, 8.612 hanno avuto ictus da lievi a moderati, con conseguenze che variavano dall’assenza di sintomi fino a un lieve bisogno di aiuto, pur mantenendo la capacità di camminare senza assistenza.

 

I FATTORI DA TENERE D’OCCHIO

I ricercatori hanno determinato i seguenti fattori di rischio per ictus, valutati per ogni persona:

  • pressione sanguigna superiore a 140/90 millimetri di mercurio (mmHg);

  • fibrillazione atriale;

  • diabete;

  • colesterolo alto;

  • fumo;

  • consumo di alcol;

  • qualità della dieta;

  • inattività fisica;

  • stress psicologico e sociale;

  • grasso corporeo in eccesso intorno alla vita, noto come rapporto vita-fianchi.

«L'ictus può portare a disabilità o anche alla morte, tuttavia ci sono diversi fattori di rischio che le persone possono modificare con un cambiamento dello stile di vita o con farmaci», ha dichiarato l'autrice dello studio, la dottoressa Catriona Reddin, dell'Università di Galway in Irlanda e membro dell'American Academy of Neurology. «I nostri risultati enfatizzano l'importanza di gestire i fattori di rischio per l'ictus, in particolare l'ipertensione, la fibrillazione atriale e il fumo, per prevenire ictus gravi e disabilitanti».

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DIVERSE SEVERITÀ DI ICTUS

I ricercatori hanno studiato quanto ogni fattore influenzi sia il rischio di ictus grave sia di ictus lieve o moderato, confrontandolo con quello di chi non aveva mai avuto un ictus.

Hanno poi fatto un confronto mirato abbinando persone che avevano vissuto ictus gravi con chi aveva subito ictus meno severi, per capire meglio quali fattori fossero più legati alla gravità dell’episodio. Questo ha permesso di individuare con precisione quali condizioni o abitudini rendano un ictus più pericoloso.

Un totale del 74% di quelli con ictus grave aveva l'ipertensione, rispetto al 72% di quelli con ictus da lieve a moderato. Per la fibrillazione atriale, l'11% di quelli con ictus grave aveva questa condizione, rispetto al 9% di quelli con ictus da lieve a moderato. In entrambi i gruppi, il 30% erano fumatori al momento dello studio.

 

I FATTORI CHE PESANO DI PIÙ

Dopo aver corretto per età, sesso, paese e tipo di ictus, i ricercatori hanno scoperto che le persone con ipertensione avevano 3,2 volte più probabilità di avere un ictus grave e 2,9 volte più probabilità di avere un ictus da lieve a moderato rispetto alle persone senza ipertensione.

Hanno anche scoperto che le persone con fibrillazione atriale avevano 4,7 volte più probabilità di avere un ictus grave e 3,6 volte più probabilità di avere un ictus da lieve a moderato rispetto alle persone senza fibrillazione atriale.

I ricercatori hanno trovato che le persone che fumavano avevano 1,9 volte più probabilità di avere un ictus grave e 1,7 volte più probabilità di avere un ictus da lieve a moderato rispetto a chi non era un fumatore attuale.

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ALTRI FATTORI DA CONSIDERARE

Una limitazione dello studio è rappresentata dal fatto che non sono stati presi in considerazione alcuni fattori che potrebbero influire sulla gravità dell’ictus. La dottpressa Reddin ha sottolineato, ad esempio, che il fumo è collegato a patologie come il cancro e la broncopneumopatia cronica ostruttiva, che a loro volta potrebbero aggravare gli esiti di un ictus.

Approfondimenti futuri saranno fondamentali per completare il quadro e migliorare le strategie di prevenzione, tuttavia i risultati finora raccolti, come ricorda la dottoressa Reddin, «enfatizzano l'importanza di controllare l'ipertensione, che è il fattore di rischio modificabile più importante per l'ictus a livello globale. Questo è particolarmente rilevante per i paesi a basso e medio reddito che stanno registrando un rapido aumento dei tassi di ipertensione e ictus in età più giovani».

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Caterina Fazion
Caterina Fazion

Giornalista pubblicista, laureata in Biologia con specializzazione in Nutrizione Umana. Ha frequentato il Master in Comunicazione della Scienza alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste e il Master in Giornalismo al Corriere della Sera. Scrive di medicina e salute, specialmente in ambito materno-infantile


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